Pov's Marghe
Mi sono svegliata da circa 5 minuti piena di chiamate da parte dei miei genitori. Vedere sul display del telefono il nome di mia mamma e il nome di mio papà mi ha fatto strano, anzi stranissimo. Non si sono mai interessati a me dalla morte di Greta, se uscivo mi guardavano varcare la porta e per poi non dire niente, non mi chiedevano nemmeno 'Dove vai?' O 'Con chi vai?'. Da quel maggio dell'anno scorso non si sono mai comportanti come dei veri genitori, si sono comportati come delle figure in casa che occupavano cucina e delle stanza. Per il resto, non erano niente e non sono niente per me. Ho solo mandato un messaggio a mia mamma scrivendo 'Sto bene, mi ha ospitato un'amica. Per favore non cercatemi'. Ovviamente ho dovuto mentire, non potevo dirle che in realtà sono stata ospitata da un ragazzo, quest'ultimo un cantante di successo nella sua villa chissà dove.
Sospiro, buttando fuori il fumo della sigaretta mentre guardo il paesaggio dalla finestra aperta del balcone. È davvero bellissimo. Se ci fosse stata la vecchia Margherita non avrebbe perso tempo a dipingere il paesaggio, avrebbe preso colori e tela e avrebbe ricreato la meraviglia della natura, attaccando il quadro nella cameretta di sua sorella Greta."Buongiorno" Sento dirmi dalla soglia della porta e inevitabilmente mi giro, notando Niccolò con un vassoio in mano.
"Chi ti ha dato il permesso di entrare?" Chiedo io, girandomi nella sua direzione a braccia incrociate e con la sigaretta nella mano destra.
"Ho bussato ma non mi hai sentito" Risponde lui tranquillamente, appoggiando il vassoio con un caffè, un bicchiere di latte, dei cereali e qualche brioche sul letto e subito io lo guardo confusa. Non ho risposto perché ero così immersa nei pensieri da essermi creata una bolla. "È passato mezzogiorno e hai dormito tutto il tempo, non so cosa mangi per colazione quindi ho portato un po' di tutto" Continua lui, questa volta grattandosi la nuca imbarazzato e io faccio un piccolo sorriso divertito, è strano vederlo imbarazzato, soprattutto perché con me si è sempre comportato come quello forte e sempre con la battuta pronta.
"Ultimo che s'imbarazza per me" Dico io prendendolo in giro, avvicinandomi al letto per osservare bene il vassoio pieno di roba. "E comunque faccio colazione con una sigaretta" Lo informo io, alzando la sigaretta per fargliela vedere e lui subito mi guarda strano, come se fosse mio padre. "E non farmi la ramanzina che non devo fumare e tutte quelle cazzate lì" Continuo. So che era pronto per farmi la ramanzina, me l'ha già fatta quando stavamo al parcheggio e me la farà anche domani e dopodomani quando mi vedrà con una sigaretta in bocca.
"Io non ti dirò di smettere di fumare perché fumo anche io" Inizia a parlare lui, prendendo dai suoi jeans un pacchetto di Malboro. "Non capisco però perché una ragazza come te dovrebbe iniziare a fumare così tanto già da questa età" Continua, spiegandomi il suo dubbio e io faccio spallucce. Sicuramente non sono affari suoi del perché ho iniziato a fumare così tanto.
"Secondo me non è un problema tuo" Gli dico proprio io, sedendomi sul letto a gambe incrociate e sistemandomi la chioma scura che mi ritrovo. Ho ancora la tuta e la maglietta leggera che mi sono messa ieri sera prima di andare a dormire e francamente non m'interessa di risultare brutta agli occhi del ragazzo che ho davanti. "Ora cosa devi fare?" Gli chiedo poi io, curiosa di sapere la giornata di un cantante di successo.
"Te puoi farmi delle domande sulla mia vita e io non posso farne su di te?" Mi chiede lui, alzando un sopracciglio mentre si siede su una poltrona davanti al letto per guardarmi bene. "Non mi piace questo gioco" Dice poi Niccolò, mettendo un finto broncio che lo fa risultare quasi carino e simpatico.
"C'è una bella differenza tra la spiegazione del perchè fumo e la curiosità di sapere della tua giornata" Gli dico io sorridendo mentre tra le mani mi rigiro una ciocca di capelli e vedo lui guardarmi con due occhi a fessura, come se mi stesse analizzando o meglio, come se mi stesse sbranando con gli occhi.
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Insieme ma distanti
Fiksi PenggemarMargherita è una ragazza di 17 anni che frequenta l'ultimo anno di un liceo al centro di Roma. Nel suo passato ha avuto molti traumi e uno di questi è ancora vivo nella sua mente ed è proprio la morte della sua piccola sorella Greta. Nonostante il c...