Il treno non lo perdo, per una volta.
Mirko, però, perde l'aereo.Forse è perché resta con me un po' troppo a lungo sul binario, o perché questa mattina abbiamo tante cose da dirci e quei pochissimi minuti passano troppo velocemente. Finisce che terminiamo di parlarci mentre ci stiamo ancora baciando, mentre io ho già un piede sui gradini di accesso alla carrozza e Mirko mi tiene per i fianchi, come se quel gesto potesse in qualche modo frenare il tempo che passa.
Ma non è così.Dopo circa mezz'ora dalla partenza del treno, mentre penso che il suo aereo sia ormai in fase di decollo, vedo arrivare una chiamata dal suo cellulare.
«Sono rimasto a terra», mi dice la sua voce tranquilla. «Anzi, siamo».
«Oh no... Anche tutti gli altri?»
«Proprio tutti, perché aspettavano me».
«Cavolo, e adesso?»
«Prendiamo il volo successivo. Dovevamo essere a Bari alle 11.30, e invece ci saremo alle... Hmm, 16, se tutto va bene».
Sospiro, sentendomi la vera responsabile.
«Mi dispiace. Ti ho fatto ritardare io» gli dico.
Ma Mirko, in risposta, si fa una risata.
«Perché insisti nel prenderti colpe non tue? Ho deciso io di accompagnarti in stazione. Se proprio vuoi una colpa, pensa a tutti i baci che non mi hai dato ieri sera perché ero nervoso... Ah no, aspetta, quella è ancora colpa mia».
Rido anch'io stavolta. Amo questo suo modo illogico di scherzare.
«Dai, davvero... avevi dei programmi credo, ora è saltato tutto? Ci sono stati problemi?» gli chiedo ancora.
«Niente che non si possa sistemare» conferma lui, in quel tono morbido che mi rassicura ogni volta.
Subito dopo aver sentito queste parole, però, sento anche una voce femminile che grida qualcosa molto vicino a lui, qualcosa che non riesco a capire.
«Ecco, Vale non è della stessa opinione, ma nemmeno questo è un problema che non si può sistemare», commenta Mirko, pacifico. «Ti chiamo stasera, prima di salire sul palco» mi saluta poi.
~~~
Rientro a casa col sorriso sulle labbra, pensando alle settimane meravigliose che mi aspettano. Il tour di Mirko durerà un paio di mesetti, e io ho già in mente tutte le date in cui potrò raggiungerlo. Almeno una alla settimana, se riesco, ma anche due. Ho già programmato tutti gli spostamenti, mentre ero in treno, e se non gli ho già mandato tutto il calendario via Whatsapp è solo perché non voglio che gli venga un vago senso d'ansia, sapendo che ci sarò praticamente sempre.
Sono felice, felice come non lo ero mai davvero stata prima d'ora. Ma questa felicità si congela bruscamente, verso le 18 di questo stesso pomeriggio, quando ricevo una telefonata da un numero sconosciuto.
«Pronto, parlo con ***?» dice una voce maschile dall'altro lato, quando rispondo.
«Sì?»
«Salve, sono ***. Lei non mi conosce direttamente, ma abbiamo una conoscenza in comune. Sono manager alla ***, la casa discografica che ha la fortuna di aver firmato un contratto con Mirko Martorana. E cercavo proprio lei».
Mi si azzera la salivazione di botto. Un manager di Mirko. E come mai ha il mio numero?
«Sì...?» dico di nuovo, in tono un po' più incerto.
«Sarò sincero con lei, non la chiamo per un motivo piacevole. Ma sono sicuro che lei capirà. So che lei e Mirko vi state frequentando.»
«...»
STAI LEGGENDO
Diviso in due // Rkomi
Fanfiction"Usa questo numero tutte le volte che vuoi". A scrivere questa frase, su un tovagliolino di un bar, è Rkomi. Ma lei non lo sa. Lei pensa di aver conosciuto soltanto un ragazzo di nome Mirko... E quando la sera stessa avrà bisogno di aiuto, il numero...