È passata una settimana dall'ultimo concerto e, ormai, più di un mese da quando io e Mirko ci siamo parlati l'ultima volta.Mi manca così tanto che ormai trascorro le sere su Youtube a riascoltare le sue vecchie interviste, che praticamente conosco a memoria, solo per sentire il suono della sua voce.
A volte mi incanto davanti alla nostra chat, fissando i suoi ultimi messaggi, oppure scorro l'elenco dei contatti fino a trovare il suo nome, e mi faccio del male da sola pensando di chiamarlo e poi scartando subito l'idea.
Sì, sono patetica.Questo sabato ha un concerto in un Live Club di Ciampino, e io farò come le altre volte. Ho già organizzato tutto: treno, hotel, spostamenti vari. Anche stavolta vado là solo per guardarlo, cercando di farmi bastare soltanto questo, ma so già che non sarà sufficiente a farmi stare meglio.
Prendo il treno per Roma sabato mattina e raggiungo Termini nel primo pomeriggio, ma con la precisa idea di restare distante dal Club per un po': so che nel pomeriggio fanno il sound check, e io preferisco non rischiare di farmi vedere da Mirko che starà probabilmente provando.
Quindi ne approfitto per andare fino a Frascati, che è lì vicino ed è una cittadina che adoro, per farmi un giretto e mangiarmi una pizza veloce prima del concerto.Passeggio per le salite e le discese di Frascati, godendomi il paesaggio dei colli romani, in completa solitudine, e cerco di farmi passare l'agitazione che ho per questa sera.
Il problema non è solo che Mirko mi manca. È che mi si infiamma il sangue all'idea che qualche altra ragazza, in queste settimane, possa avergli fatto "compagnia" al posto mio. O che lui, conoscendo altre persone, possa aver pensato che in fondo io non ero poi così speciale.
Non ti avrebbe mai lasciata andare, mi ha detto Giovanni. E se invece, ora che siamo distanti, avesse capito che allontanarsi è stato meglio?
Questo pensiero mi uccide, mentre le mie gambe viaggiano in autonomia lungo le vie di Frascati, quando davanti a me vedo apparire le ultime due persone che mi sarei mai aspettata di poter incontrare qui. Sul lato opposto della strada, in attesa fuori da un bar, ci sono Francesco e Mauro, il batterista e il chitarrista di Mirko.
Quando li riconosco mi fermo di botto, senza curarmi di cosa possano pensare le persone attorno a me, che ora mi stanno sorpassando. Mi congelo letteralmente, in mezzo alla strada, nella confusione più totale.
Cosa ci fanno qui...?
Non dovrebbero stare al locale a fare le prove?
Ma soprattutto... se loro sono qui, vuol dire che da qualche parte c'è anche lui?Decido di cambiare strada subito e allontanarmi, prima che sia troppo tardi. Faccio un rapido dietrofront, dando le spalle ai due, per tornare verso la piazza principale, ma non sono per nulla pronta a quello che mi succede quando mi volto.
La prima cosa che vedo, girandomi, è la testa rasata di Giovanni che viene verso di me. E, subito a fianco a lui, quella piena di capelli castani di Mirko.
Entrambi guardano nella mia direzione. E io sono ferma in mezzo alla strada.
Vedo Giovanni rallentare appena, e Mirko bloccarsi a sua volta, tra i passanti che lo sorpassano. Anche lui ora è immobile, gli occhi nei miei e sul viso un'espressione di sorpresa unita a mille altre emozioni.
Per qualche lungo istante rimaniamo così, semplicemente fissandoci.«Ma è Rkomi!»
Un gruppo di ragazze sta passando a fianco a noi, che siamo tutti e tre immobili come statue, e riconosce Mirko.
«Rkomi! Rkomi!» lo chiamano, raggiungendolo. Lo accerchiano subito, e io mi trovo sganciata dal suo sguardo, che ora è costretto a dare attenzione a queste ragazze.
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Diviso in due // Rkomi
Fanfiction"Usa questo numero tutte le volte che vuoi". A scrivere questa frase, su un tovagliolino di un bar, è Rkomi. Ma lei non lo sa. Lei pensa di aver conosciuto soltanto un ragazzo di nome Mirko... E quando la sera stessa avrà bisogno di aiuto, il numero...