Capitolo 3

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Salgo con calma le scale, ed eccola lì... la mia nauseante classe, la puzza che c'è al suo interno fa venire il volta stomaco.
Entro nella stanza alzando gli occhi al cielo, appoggio la borsa nell'ultimo banco vicino alla finestra, mi siedo e chino la testa sul tavolo, cercando di dormire, ma ovviamente è arrivata la mia unica amica, o meglio, lei crede che io sia sua amica, Jenny Colins, a rompere le palle con la sua vocetta isterica:"FANNYYYY!!!! NON SAI COSA MI È SUCCESSO QUEST'ESTATE!! MI SEI TROPPO MANCATA! VUOI SENTIRE COME HO PASSATO LE MIE VACANZE?!", senza darmi il tempo di rispondere ha iniziato subito a raccontarmi di quanti ragazzi si era scopata mentre era ad Ibiza, di quante sbronze si era presa e tutte cose di cui non m'importava proprio nulla.
Facendo finta di ascoltare e annuendo ogni tanto me la sono cavata;
il prof di matematica entrò in classe, pertanto Jenny è andata a sedersi in un altro banco lontano da me.
Il prof annuncia l'arrivo di un nuovo compagno:"buongiorno ragazzi, spero abbiate passato bene le vacanze estive. Con mia grande sorpresa, quest'anno avrete un nuovo compagno in classe, si chiama Ryan e arriverà nella prossima ora siccome ora sta sbrigando delle pratiche per la scuola".
Vorrei che non avesse mai pronunciato quel nome...
Mi accucciai di nuovo al banco con il cappuccio in testa e le cuffie nelle orecchie mentre mi ascoltavo 'Off With Her Head' degli 'Icon Dir Hire' e mentre il prof spiegava già il primo giorno di scuola, le sue equazioni del cavolo.
Un'ora passò velocemente per fortuna.
Nella seconda ora vidi entrare il tipo strano di nome Ryan che mi aveva chiesto la sigaretta in cortile quella mattina.
Lui incrociò il mio sguardo, mi salutò con la mano e mi raggiunse in fondo alla classe e mi disse:"eeehi, ma che sorpresa saremo in classe insieme! E' libero questo posto?".
Che palle sto tipo! Senza dire nulla spostai la borsa e lo feci sedere.
Notò che avevo le cuffie e mi chiese:"Che stai ascoltando?".
La pazienza era terminata, mi tolsi con violenza le cuffie e gli dissi:"Senti, se ho su due cuffie evidentemente voglio essere lasciata stare! Stai zitto e non mi rompere le palle!" dette queste parole mi rimisi le cuffie, mettendo il volume al massimo per isolarmi da tutti.
Mi accucciai, chiusi gli occhi e Ryan non mi disse più nulla.
Rimasi tutta la giornata scolastica con le cuffie nelle orecchie senza ascoltare nessuno.
Fuori da scuola vidi la macchina di Jar e corsi da lui.
Jar, cioè Jared Waters , è il mio migliore amico, ha 19 anni, i suoi ricchi genitori lo hanno cacciato di casa all'età di 17 anni perchè lui non voleva intraprendere la carriera del padre (medico) ma voleva fare il bassista in una punk band.
Jar è il mio mentore, non è troppo alto, ha gli occhi verdi, capelli neri alla Sid Vicious con un ciuffetto verde, aveva due piercing: uno sul labbro inferiore e uno sul sopracciglio sinistro; portava sempre magliette di band punk rock o nere con sopra teschi, pantaloni larghi e scarpe All Stars nere alte come quelle che portavano i Ramones.
Salgo in macchina, lo abbraccio fortissimo e gli dico:"Ciao Jar, non sai che casino è stato senza di te!". E' stato via tutta l'estate per un tour con la band.
Fa un tiro di sigaretta e mi dice:"Ehi ehi, niente lacrime, ora sono qui! Sbaglio o sei dimagrita tantissimo?", lo guardo e gli dico:"andiamo a prenderci una birra...", fa un altro tiro e mi dice:"va bene, così mi spieghi tutto nel dettaglio! Offro io!".
Ci allontaniamo dalla scuola e andiamo al "Jackson Bar" per prenderci quella birra, mentre facciamo il tragitto abbiamo come colonna sonora "The Hell Song" sei "Sum 41". Jar mi chiede:"com'è andata a scuola?", e io:"solita merda! Ho un nuovo tipo in classe", "che sfiga, un altro! Non ne bastavano quelli che avevi in classe?! No! Devono mettere altri sacchi di merda!" mi disse, "Già, una cosa schifosa! Hai una sigaretta?" risposi, e Jar:"Beh, se ti fa del male non mi faccio problemi a prendere a calci pure lui come quell'altro! Sì certo, tieni". Accesi la sigaretta e mi disse:"Non è ora che smetti?" scoppiai a ridere e dissi:"senti chi parla ahah!" e scherzando mi disse:"io? ma di che parli? non capisco!" sorrise e mi scmpigliò i capelli:"Ti si sono allungati tanto i capelli... mi gustano!"disse, "grazie! Ecco il Jackson bar!" risposi infine io, scendemmo dalla macchina ed entrammo nel locale.

La Mia Vita?! Un Totale Disastro...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora