[RenKaza o AkaRen]
{Soulmate!AU - Raccolta di one-shot scritte per il Writober 2022 di Fanwriter.it}
Koi no Yokan, letteralmente: "premonizione d'amore. La sensazione che una tra due persone può avere al loro primo incontro finendo, inevitabilmente...
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Lista: pumpNEON
» Prompt: You are exactly where you need to be
» Rating: Rosso
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Kyojuro gemeva incontrollato mentre se ne stava piegato in avanti sul tavolo della cucina, l'addome spalmato contro il legno del mobile e i fianchi all'infuori. Le dita di Akaza lo stavano tormentando e torturando ormai da minuti interi, mandandogli brividi di godimento in ogni terminazione nervosa e stilettate di puro piacere dritte tra le gambe. Aveva il sesso dolorosamente eretto già da un po', umido e insoddisfatto. Akaza si stava prendendo tutto il tempo del mondo per esplorarlo e toccarlo, decidendo di fargliela pagare in quel modo per la scenata di gelosia avuta pochi attimi prima. Kyojuro stava letteralmente per impazzire, tanto erano forti le sensazioni che lo percorrevano da capo a piedi ogni volta che avvertiva le falangi della propria soulmate sfiorargli e allargargli lentamente le pareti interne dello stretto anelli di muscoli nascosto tra le natiche. Sentiva il piacere fluire nelle vene in ondate di calore sempre più ampie e travolgenti, come se avesse densa e viscosa lava al posto del sangue.
«A-Akaza... per quanto tempo ancora hai intenzione di andare avanti c-così?» Chiese Kyojuro, ansimando ad ogni parola, arpionando convulsamente il bordo del tavolo con il corpo attraversato da fremiti incontrollati.
La sua soulmate aveva trovato il punto in cui era situata la propria prostata e aveva iniziato a sfiorarla insistentemente con i polpastrelli, in movimenti lenti e circolari, facendogli pulsare violentemente il membro e portandolo a inarcarsi per spingere il bacino in fuori ancora di più, così che potesse andare incontro alla mano dell'altro in una disperata ricerca di appagamento.
«Per tutto il tempo necessario. Ti ricordo che devi farti perdonare come si deve, e per un'accusa di tradimento di quella portata, non bastano due semplici parole. Ci si deve lavorare per bene.»
Akaza gli sussurrò quelle parole dritte contro un orecchio, allungandosi sinuosamente su di lui come un gatto dai movimenti eleganti. Con la mano libera, gli afferrò il fianco sinistro e lo tenne fermo mentre fletteva appena le dita sprofondate fino alle nocche in quell'antro caldo e invitante, facendolo gemere sonoramente quando premette insistentemente contro quel punto tanto sensibile.
Anche se quella sorta di punizione era indirizzata principalmente a Kyojuro, anche lui stava subendo una tortura nel vero senso della parola: vedere l'altro esposto e sottomesso in quel modo lo stava facendo eccitare a livelli estremi. Aveva il sesso duro e pulsante che premeva contro i pantaloni della divisa da lavoro, insoddisfatto e smanioso di affondare dentro i muscoli caldi e avvolgenti che stava preparando lentamente. Ma non avrebbe ceduto tanto facilmente all'istinto di possedere la propria soulmate, al melodioso richiamo della sua anima che lo attirava come il canto di una sirena. Voleva vederlo contorcersi e gemere dal piacere solo per lui, implorarlo e concedersi senza remore.