To the moon and back

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"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"

» Lista: pumpNEON

» Prompt: To the moon and back 

» Rating: Giallo


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Akaza aprì la porta di casa senza mai lasciare il fianco sano di Kyojuro, aiutandolo ad entrare tenendosi il suo braccio sulle spalle. Ogni volta che lo sentiva lamentarsi per il dolore, era come ricevere una stilettata dritta al cuore. La sua soulmate era ridotta in quello stato a causa sua e lui non aveva potuto fare niente per evitarlo. Di nuovo. Non riusciva a darsi pace per il fatto che, ad un certo punto, aveva effettivamente sentito che c'era qualcosa che non andava. La sua anima aveva sussultato più volte, trasmettendogli uno strano senso di apprensione, ma non ci aveva fatto troppo caso, preso com'era dalla confusione e dal servire tutti quei clienti che si erano riversati nel pub per via dell'evento che il proprietario aveva organizzato.

Se non si fosse recato sul retro per prendersi un attimo di pausa e cambiarsi la camicia sulla quale si era versato del succo di arancia – avvertendo distintamente la presenza di Kyojuro e sentendo il panico colpirlo in pieno, attanagliandogli le viscere –, non si sarebbe accorto minimamente del pericolo in cui si trovava la propria anima gemella. L'idea che sarebbe potuto arrivare tardi gli faceva ancora ribollire il sangue nelle vene.

Portò Kyojuro fino in camera da letto, facendolo sedere con attenzione sul letto per poi andare alla ricerca del kit di primo soccorso. Lo trovò nel mobiletto posto sotto al lavandino del bagno, lo aprì per controllare che ci fosse tutto il necessario, si lavò le mani per togliere il sangue rappreso – sia dei tre uomini che suo, dato che aveva le nocche totalmente lacere per tutti i pugni che gli aveva scaricato addosso – e tornò velocemente dalla propria soulmate, trovandola sdraiata di schiena sul letto.

«Così riesco a respirare meglio.» Sembrò quasi giustificarsi Kyojuro, quando vide Akaza fermarsi sulla soglia per osservarlo con sguardo preoccupato.

Il bartender sospirò pesantemente, poi entrò nella stanza, posò la valigetta sul comodino e si sedette di fianco al professore di storia. Allungò una mano per spostargli dal viso una ciocca di capelli che si era impregnata del suo stesso sangue, incollandosi alla guancia, e guardò con espressione corrucciata le ferite che gli deturpavano il volto. Quelle si potevano pulire e curare senza troppi problemi, i tagli non erano eccessivamente profondi e si sarebbero rimarginati presto. Ciò che faceva preoccupare Akaza era ciò che avrebbe potuto trovare sotto ai vestiti del professore. Da come Kyojuro continuava a tenersi il fianco, capì che lo avevano colpito con abbastanza forza da causargli sicuramente un trauma a livello costale.

«Kyojuro, devo toglierti i vestiti.» Disse con tono gentile, continuando a sfiorare in punta di dita la guancia lesionata della propria soulmate.

Kyojuro fece una smorfia al solo pensiero di doversi mettere di nuovo seduto, mugugnando di dolore e disappunto quando contrasse i muscoli per alzare il busto. A fatica, riuscì a mettersi in una posizione adatta per permettere ad Akaza di sfilargli la maglia dalla testa e i pantaloni dalle gambe. Le iridi azzurre della propria soulmate si fissarono sul punto in cui aveva ricevuto il calcio e vide la sua espressione mutare, diventando scura in una frazione di secondo. Kyojuro abbassò lo sguardo per osservarsi il fianco e capì subito perché Akaza si fosse incupito e arrabbiato: lì dove Kokushibo l'aveva colpito, era spuntato un grosso ematoma violaceo che gli ricopriva la pelle del costato. Dato le fitte insopportabilmente dolorose che sentiva irradiarsi da lì ad ogni respiro, il professore di storia capì di avere delle costole incrinate.

Koi no yokan || Kimetsu no Yaiba/Demon SlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora