[RenKaza o AkaRen]
{Soulmate!AU - Raccolta di one-shot scritte per il Writober 2022 di Fanwriter.it}
Koi no Yokan, letteralmente: "premonizione d'amore. La sensazione che una tra due persone può avere al loro primo incontro finendo, inevitabilmente...
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Lista: pumpNEON
» Prompt:'cause darling I'm a nightmare dressed like a daydream
» Rating: Arancione
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La macchina di Kyojuro fece il giro del quartiere in cui era situato il pub "Le dodici lune" almeno cinque volte, quella sera. Era andato lì per godersi il solito momento di relax in compagnia della presenza di Akaza, con uno dei suoi ottimi drink stretto tra le mani, ma evidentemente era stato organizzato qualche evento di cui la propria soulmate non gli aveva parlato e il locale traboccava di persone, con il risultato che non vi era nemmeno un posto in cui parcheggiare che fosse quanto meno vicino a dove era ubicato il pub.
Kyojuro sbuffò appena, spazientito, e fu in procinto di lasciar perdere il suo intento quando improvvisamente gli venne in mente che Akaza, diverse sere prima, gli aveva detto che se avesse avuto bisogno di posare la macchina, poteva metterla nella strada adiacente il retro del locale, dove lui posteggiava la sua Honda. Così fece nuovamente il giro, individuando il vicolo stretto e buio che si concludeva con il muro di un enorme caseggiato. Vide la moto di Akaza parcheggiata proprio alla fine, sotto l'unico lampione presente in quella stradina senza uscita, e fece manovra per mettere la propria macchina lì vicino.
Quando spense il motore, e si apprestò a lasciare il veicolo per entrare nel locale e dirgliene quattro a quello smemorato di un compagno, la sua attenzione venne catturata da un gruppo di persone che entrò nel vicolo. Il loro chiacchiericcio era alto, e le risate sguaiate misero in guardia il professore di storia che strinse meglio a sé la ventiquattrore e si preparò a superarli senza dargli troppo peso, nella speranza che lo lasciassero in pace. Non che avesse paura – era anche abbastanza in forma da rispondere e difendersi da un'eventuale aggressione–, ma non gli piaceva picchiare la gente. Preferiva di gran lunga parlare e scendere a compromessi, se serviva, perché sapeva perfettamente che, nella maggior parte dei casi, con la violenza non si risolveva proprio nulla.
Camminò guardando dritto davanti a sé, gli occhi fissi sulle luci della strada principale che sembrava essere lontana chilometri e i sensi in allerta. Quando il gruppo di persone gli fu vicino, successe esattamente ciò che aveva previsto: sfruttando la poca luce del vicolo, tre uomini gli si lanciarono addosso in una frazione di secondo. Kyojuro rispose prontamente all'attacco, usando la ventiquattrore pesante e piena di libri per colpirli e tenerli a distanza. Sentì uno di loro rantolare di dolore dopo avergli dato un colpo di borsa dritto in faccia, usò le chiavi della macchina che aveva stretto in una mano per rifilare un pugno nelle costole al secondo uomo e piantò una ginocchiata dritta tra le gambe del terzo. Aveva fatto diversi corsi sulla sicurezza e sull'autodifesa, quindi sapeva esattamente come e dove colpire.
