[RenKaza o AkaRen]
{Soulmate!AU - Raccolta di one-shot scritte per il Writober 2022 di Fanwriter.it}
Koi no Yokan, letteralmente: "premonizione d'amore. La sensazione che una tra due persone può avere al loro primo incontro finendo, inevitabilmente...
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Lista: pumpNEON
» Prompt: Find what you love and let it kill you
» Rating: Rosso
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Akaza entrò nell'appartamento che condivideva con la propria soulmate trascinandola dentro a fatica, tenendola saldamente dalla vita per evitare di farla cadere in avanti ad ogni passo incerto. Kyojuro si reggeva a malapena in piedi, aveva il corpo bollente e sudato attraversato dai brividi, il fiato corto e una persistente erezione che non accennava a calmarsi. Era stato difficile, per il bartender, trovare i vestiti del professore e farglieli indossare. Così come lo era stato guidare la sua macchina con lui accanto che mugugnava e si lamentava senza sosta, come se stesse soffrendo chissà quali pene dell'inferno.
Ogni gemito strozzato che gli arrivava alle orecchie era come una pugnalata dritta al cuore, e ogni volta che incrociava il suo sguardo assente sentiva la rabbia montargli dentro in ondate travolgenti. Più volte si era ritrovato a stringere forte tra le dita il volante, fino a far sbiancare le nocche, e a digrignare i denti. L'immagine di Kyojuro che veniva violentato a turno da quei bastardi non ne voleva sapere di abbandonare la sua mente, tormentandogli l'anima. Anche se lui e i poliziotti erano arrivati in tempo per evitare l'avverarsi di quello scenario che si ripeteva nella sua testa come un loop, era comunque colpa sua, se la sua anima gemella era stata presa di mira e versava in quello stato, e questo non gli dava pace. Gli fosse successo qualcosa, qualunque cosa, lui si sarebbe sentito morire dentro.
Akaza riuscì a far arrivare Kyojuro fino in cucina e lo fece sedere sul divano. Andò verso il frigo e afferrò la prima bottiglia d'acqua che gli capitò sotto mano, riempì un bicchiere e si mise a sedere di fianco al professore di storia che lo guardava con sguardo lucido e velato, come se non lo vedesse davvero. Gli portò il bicchiere alle labbra e gliele bagnò appena nel tentativo di fargli bere un sorso d'acqua.
«Kyojuro, devi bere. Hai bisogno di reidratarti. Vedrai che poi ti sentirai meglio.» Disse Akaza, guardandolo toccarsi la bocca bagnata con fare confuso e voltare la testa dall'altra parte, come un bambino che rifiuta categoricamente di prendere la medicina.
Vedendo che Kyojuro non ne voleva sapere di prendere in mano il bicchiere o di farsi aiutare a bere, decise di adottare un altro metodo. Bevve un lungo sorso d'acqua senza mandarla giù, si mise a cavalcioni sulle sue cosce e gli afferrò con decisione il mento, costringendolo a girarsi verso di lui. Poggiò le proprie labbra su quelle spaccate e lievemente sporche di sangue rappreso dell'altro, obbligandolo poi a dischiuderle facendo una lieve pressione sulla mascella, così da potergli passare l'acqua che aveva tenuto in bocca. Kyojuro collaborò docilmente, lasciandosi guidare dai movimenti di Akaza senza opporre resistenza, sospirando appena in quel bacio umido.