All we have is now

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"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"

» Lista: pumpNEON

» Prompt: All we have is now

» Rating:  Arancione


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Kyojuro aveva la sensazione di essere seguito ormai da un po'. Avvertiva dei brividi freddi scorrergli lungo la colonna vertebrale, come se uno sguardo invisibile si fosse posato su di lui e gli perforasse insistentemente la nuca. Più volte aveva resistito all'impulso di girarsi di scatto per vedere chi lo stesse seguendo, ma non lo fece perché sapeva già chi fossero le persone che avevano iniziato a pedinarlo in silenzio. Camminò con disinvoltura, addentrandosi nei vicoli più bui di quel quartiere, cercando di sembrare disinvolto anche se sentiva l'ansia serpeggiargli dentro e mettere in allerta tutti i suoi sensi.

Sapeva già cosa sarebbe accaduto da lì a pochi minuti, a cosa avrebbe portato il suo vagare senza meta per le strade strette e contorte, ma la cosa non serviva a farlo sentire meglio. L'intento dell'operazione era quello di farsi intercettare e catturare dai tirapiedi di Muzan e per farlo Obanai gli aveva espressamente detto che avrebbe dovuto addentrarsi nella tana dei leoni. Per quel motivo si trovava solo, senza alcun contatto con la polizia o Akaza - anche se la sua soulmate aveva proposto con insistenza al commissario capo di dotare Kyojuro di ricetrasmittente, idea scartata a priori per non destare sospetti -, a gironzolare facendo finta di essersi perso.

L'unica cosa che lo rassicurava un po', era il fatto di essere seguito a distanza dall'occhio vigile delle autorità che gli avevano nascosto addosso un dispositivo GPS. Anche se lui teneva sempre acceso quello del cellulare, avevano preferito utilizzare anche un altro sistema, nel caso in cui quei maledetti l'avessero privato del telefono prima di raggiungere la loro base segreta. E poi sentiva sempre la presenza rassicurante di Akaza, come un mantello caldo che lo copriva e avvolgeva stretto. La sua anima gemella era stata categorica su un solo punto: l'essere presente anche lui sul posto, insieme alla squadra di tecnici che avrebbe monitorato i movimenti di Kyojuro. Lui conosceva bene quelle strade e quei vicoli contorti, e li avrebbe aiutati a muoversi velocemente qualora la situazione fosse precipitata e si sarebbe reso necessario intervenire tempestivamente.

Kyojuro camminò per minuti interi, addentrandosi sempre di più nel quartiere in cui aveva vissuto Akaza. Quando stava per tornare indietro dopo aver imboccato un vicolo cieco, vide una figura dai lineamenti familiari uscire dall'ombra. Indietreggiò di alcuni passi quando Douma gli si avvicinò con un ghigno sulle labbra e un coltellino stretto nel pugno.

«Guardate un po' chi abbiamo qui. Non è il nostro agnellino preferito?» Chiese ridendo, suscitando l'ilarità generale delle altre due persone che avevano raggiunto Kyojuro alle spalle, bloccandogli ogni via di fuga. «Cosa ti porta qui? Ti sei perso?» Domandò ancora l'uomo dai capelli biondo platino, senza smettere di avanzare.

Koi no yokan || Kimetsu no Yaiba/Demon SlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora