It was all a dream

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"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"

» Lista: pumpNEON

» Prompt: It was all a dream

» Rating: Rosso


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Kyojuro guardava Akaza fissarlo con sguardo gelido e con un sorriso di scherno sulle labbra, le iridi che sembravano risplendere sinistre nella penombra in cui era celata la sua figura. C'era qualcosa, in lui, che gli fece venire la pelle d'oca, mettendolo in allerta come se un grosso campanello di allarme si fosse acceso dentro di sé. Da quando stavano insieme, non gli aveva mai visto fare un'espressione del genere; era come se avesse davanti un predatore pronto a balzare sulla propria preda e divorarla fino all'osso. Kyojuro provò a fare un passo indietro, sentendosi in soggezione, ma si accorse solo in quel momento di non potersi muovere. Pesanti catene lo tenevano fermo, ancorandogli le braccia al soffitto e i piedi al pavimento. Come aveva fatto a non accorgersi di essere letteralmente appeso per i polsi come il lampadario della stanza in cui si trovava?

Akaza fece un passo verso di lui, uscendo dalla penombra per mostrarsi alla luce fioca dell'unica lampadina presente. La prima cosa che Kyojuro notò, fu il colore delle iridi di quella che aveva a tutti gli effetti l'aspetto della propria soulmate, ma che evidentemente non lo era davvero: da azzurri, i suoi occhi erano diventati gialli e continuavano a fissarlo con malcelato e sadico divertimento. Poi si concentrò sulle linee nere che gli attraversavano il viso, come se il grande tatuaggio che gli decorava petto, braccia e schiena fosse stato esteso anche a quella zona del corpo, conferendogli un'aria ancora più minacciosa.

Kyojuro deglutì a vuoto quando lo vide portarsi a pochi centimetri di distanza da lui e guardarlo in silenzio per un lungo attimo. Senza mai perdere il sorriso mellifluo dalle labbra, Akaza allungò una mano dalle dita scure e gliela poggiò sul ventre scoperto. Per la seconda volta, il professore di storia rimase sorpreso nell'accorgersi di non essersi reso conto di essere completamente nudo ed esposto ai voleri dell'altro. Provò nuovamente a scostarsi, a divincolarsi in qualche modo, ma sentiva il corpo pesante come quando lo avevano drogato durante l'operazione per la cattura di Muzan.

Il tocco di Akaza su di sé non era gentile e premuroso come sempre, e non sentì nemmeno il familiare formicolio o i brividi gelidi percorrerlo per intero quando Akaza premette il palmo sulla zona in cui sapeva avere la voglia a forma di fiocco di neve, simbolo dell'unione di anime che li legava. Avvertiva solo una primordiale paura, come se avesse davanti qualcuno di cui avere timore e non il proprio compagno di vita – cosa che era effettivamente così, dato che l'Akaza che lo fronteggiava era diverso in tutto e per tutto da quello che conosceva lui.

Kyojuro percepì la pressione delle dita dell'uomo che aveva dinanzi farsi persistente e dolorosa, come se gli stesse artigliando la pelle, affondandogli dentro le unghie fino a provocargli delle ferite. Gemette di dolore – incapace di fare altro che non fosse lamentarsi – e puntò le iridi vermiglie sul viso attraversato dalle linee scure che riprendevano il motivo del tatuaggio che conosceva perfettamente. L'espressione che Akaza aveva in quel momento la diceva lunga su quanto stesse godendo nel vederlo inerme e sofferente.

Koi no yokan || Kimetsu no Yaiba/Demon SlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora