<<giorno, dormito bene?>>
guardai mio padre uscire dalla sua camera con i capelli tutti stropicciati e il colorito della faccia non molto colorato.
appena lo vidi cercai di non ridere, in fin dei conti sapevo di non ero messa molto meglio.
papà<<smettila di ridere e vai a preparare la colazione>>
mi fermai e lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
<<COME IO? PERCHÉ NON TE?>>
mio padre si girò di colpo e sul suo viso si formò uno sguardo a dir poco terrorizzante.
papà<<perché si>>
roteai gli occhi.
<<questa è ingiustizia>>
e scesi le ultime scale con un passo alquanto annoiato.<<cosa vuoi da mangiare?>>
gridai a mio padre nel mentre che tiravo fuori quello che serviva per preparare il tutto.
papà<<fammi quel che vuoi, non mi cambia>>
annuii con la testa e iniziai a preparare dei pancake.
dopo averli fatti ci aggiunsi un po' di nutella e li misi su dei piatti per poi appoggiarli sul tavolo.
presi il caffè che avevo preparato in precedenza e lo misi vicino al piatto di mio padre.
presi dell'acqua per me e infine urlai al vecchio che la colazione, preparata con tanto amore, era pronta.
quando arrivò mi sedetti e iniziai a mangiare.
<<che ne dici? buoni come sempre, vero?>>
papà<<già, squisiti come al solito>>
sorrisi soddisfatta e continuai a gustare quei pancake venuti meravigliosamente.papà<<non credi che dovresti fare un giro? esci da questa casa per respirare un po' d'aria pulita t/n>>
guardai mio padre e ci pensai su un attimo.
<<mhh, hai ragione...mi sa che ora mi cambio e vado a fare un giro del quartiere>>
mio padre mi guardò sorpreso, sicuramente perché era raro sentirmi parlare senza il mio caratteristico sarcasmo, e che a lui dava profondamente fastidio.
risi leggermente e mi alzai dal divano, salii le scale e raggiunsi la mia camera.
guardai l'armadio per intero e trovai la cosa perfetta da mettere.
una semplice maglietta bianca un po' larga e con in mezzo una farfalla nera stilizzata, poi, sotto, dei semplici pantaloncini neri.*
mi sistemai un po' i capelli e uscii dalla mia camera.
presi il mio cellulare, salutai mio padre ancora incredulo e in un attimo mi ritrovai fuori casa.camminai un po' in giro, quando ricevetti una telefonata da una mia amica dell'Italia;
era la mia prima amica italiana, non ci avevo legato tantissimo perché il tempo non era abbastanza e la mia voglia di fare amicizie si presentò solo alla fine, ma comunque sapevo che era un'ottima persona.
iniziammo a parlare del più e del meno e nel mentre che le raccontavo di com'era il Giappone e di come ero felice di essere tornata a casa, per sbaglio andai a sbattere con qualcosa. o meglio, qualcuno.
caddi a terra e decisi, molto velocemente, di salutare la mia amica e metterle giù, per poi guardare in alto e vedere chi avevo colpito senza volere.
quel che vedevo era un ragazzo abbastanza alto, con dei lineamenti bellissimi e con due strane particolarità.
una bruciatura in alto nella parte sinistra del volto e i capelli divisi perfettamente a metà, una parte bianca e una rossa.
mi alzai immediatamente e, con molto imbarazzo, chiesi scusa.
lui mi fece un piccolo sorriso e mi disse di non preoccuparmi.
l'imbarazzo era nell'aria, facendomi sudare per la tensione.
??<<sei tu la nuova ragazza del quartiere?>>
lo guardai confusa e annuii lentamente.
<<si, mi sono trasferita ieri...>>
??<<piacere, shoto todoroki>>
mi porse la mano e io ricambiai tremolante.
era così bello e mi metteva così tanta soggezione.
<<piacere mio, t/n t/c>>
mi sorrise leggermente, anche se sembrava una persona molto fredda.
todoroki<<vuoi che ti mostra il quartiere o hai già fatto?>>
lo guardai dritto in faccia con dello stupore nello sguardo, visto che una proposta del genere non me l'aspettavo proprio.
<<in realtà stavo facendo il giro proprio adesso, quind->>
todoroki<<bene, allora andiamo>>
e iniziò a camminare verso un punto non ben definito, accentardonsi che io lo stessi seguendo. cosa che facevo, ma con espressione ancora confusa sul volto.
lo seguii senza fare domande e, guardandomi intorno, mi accorsi che alcuni dettagli me li ero persa quando stavo facendo il giro da sola.caminammo per venti minuti buoni e piano piano, oltre a vedere il quartiere, stavamo iniziando a conoscerci.
avevo scoperto che voleva andare alla U.A, quindi era un potenziale compagno di classe.
scoprii poi che era il figlio dell'hero n.2, endeavour, e che aveva due fratelli, una femmina e un maschio.
io gli dissi che ero nata in Giappone, ma che poi sono dovuta andare in Italia per dei problemi e, alla fine, ritornata nel mio paese natale.
così, dopo un po', decidemmo di sederci su delle panchine e lì iniziammo a parlare. anzi, iniziai.
anche se si vedeva che era un ragazzo molto introverso, e quindi non parlava molto, riuscii a fargli dire qualche cosa e riuscii, pure, a strappargli anche un paio di sorrisi, ovviamente con le mie doti da brava ragazza amichevole.
restammo a lungo lì, su quella panchina situata al mezzo di un parco, quando mi accorsi che ormai dovevo tornarmene a casa.
guardai l'ora e poi mi alzai dal mio posto, con tutta velocità lo salutai e me ne andai.
<<grazie mille per oggi, giurò che un giorno ti ripagherò in qualche modo, ci vediamo todoroki-kun>>
feci un movimento veloce con la mano e iniziai a correre verso casa.
per fortuna mi ricordavo la strada...papà<<perché sei in ritardo? hai incontrato qualcuno?>>
si, mio padre mi aveva detto che dovevo tornare a casa verso le 16:30, perché doveva dirmi una cosa importante.
solo che quando chiusi la porta d'entrata e misi un piede dentro casa erano ormai le 17:15.
<<SCUSAMI!! ho incontrato todoroki shoto e mi ha fatto da tour, ma poi ci siamo persi a parlare e quindi eccomi qui in ritardo...>>
mi tolsi le converse e abbasandomi, mi accorsi che sul pavimento c'era un altro paio di scarpe oltre le mie e quello di mio padre.
guardai su di scatto, e quello che vidi mi provocò un gigantesco sorrisone sul viso.
??<<ciao giovane t/n>>
lasciai perdere tutto e iniziai a correre verso di lui.
quando lo raggiunsi lo abbracciai con tutte le forze che avevo, mi era mancato moltissimo.
<<ALL MIGHT!!>>*se non vi piace questo abbigliamento, con la vostra fantasia senza limiti pensate a qualsiasi altra cosa, immaginatevi solo quello che volete.
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanficcome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...