todoroki<<ci dobbiamo dividere ora>>
il tono triste e sconsolato di shoto non mi aiutava per niente a calmarmi.
lo stavo tendendo per un braccio, come se quell'arto fosse il mio unico aggrappo per non cadere nel vuoto assoluto. in fondo la situazione per me era così.
ci salutammo con un semplice abbraccio, ma io lo strinsi più che potei.
todoroki<<tranquilla che non morirò...respira un paio di volte prima di svolgere l'esame, va bene? ce la faremo>>
annuii decisa dopo aver ascoltato il suo discorso e poco dopo optai di attuare il suo consiglio, quello di respirare e calmarmi.
mi ritrovai in una stanza abbastanza grande con altri ragazzi affianco a me.
ci guardammo tutti in giro, dal primo all'ultimo, aspettando che ci dessero indicazioni.
quando finalmente mi sedetti su una sedia e guardai l'esame che avevo davanti, chiusi gli occhi e respirai ben quattro volte prima di liberare la mente.
mi feci coraggio e presi la pena con molta determinazione, per poi iniziare a scrivere.todoroki<<T/N!! VIENI QUA>>
uscii dalla stanza abbastanza fiera del mio prodotto e andai fuori dall'edificio facendo espellere l'ansia e lo stress accumulato nel corpo.
vidi un rosso e bianco in lontananza fare il segno di andare da lui e quando lo notai sorrisi come un ebete, per poi ovviamente andare da lui correndo.
<<com'è andata? bene spero>>
todoroki mi abbracciò e appoggiò il suo mento sopra la mia spalla.
todoroki<<è andata bene per fortuna, a te?>>
<<bene, però ora scollati che fa caldo>>
il ragazzo si staccò da me ridendo divertito, poi mi prese per mano iniziando a camminare verso una meta sconosciuta.
<<dove vuoi andare?>> chiesi confusa.
todoroki<<mhh, che ne dici di andare...>>
<<continua?>> chiesi alquanto incuriosita.
todoroki<<ti va di andare a mangiare nel tuo ristorante preferito? pago io>>
i miei occhi si colmarono di gioia.
<<SI SI SI E SI>> iniziai a saltellare come una bambina piccola, ma cosa ho da dire, mi piaceva molto quel ristorante.
todoroki rise e poi iniziò a guardarmi molto intensamente.
todoroki<<mi piace quando sei felice>>
smisi subito di saltare fermandomi sul colpo e arrossendo violentemente.
<<dai smettila>>
shoto si avvicinò al mio viso e mi prese una ciocca di capelli, spostandola dietro al mio orecchio.
per un momento mi sembrava tutto magico. ma poi quella sensazione sparì, solo dopo un secondo.
non ci pensai molto e decisi di mantenere il contatto visivo, anche se leggermente forzata.
niente di che, forse mi aveva distratto qualcosa.
il bicolore mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra, poi mi prese nuovamente la mano e riniziò a camminare.
cosa mi sarà successo in quel momento?arivammo nel mio bar ristorante preferito e mangiammo un panino a testa.
parlavamo e parlavamo, finché shoto non mi fece una domanda abbastanza strana. almeno, non proprio strana, ma sicuramente mi prese alla sprovvista.
todoroki<<secondo te bakugo verrà alla U.A?>>
stavo facendo un discorso sul perché odiavo la matematica, ma a sentire quelle parole mi fermai subito.
guardai todoroki e lui guardò me.
<<n-non lo so, perché?>>
non me l'aspettavo una domanda del genere, messa proprio nel bel mezzo di una conversazione completamente differente, poi.
c'avevo pensato, si, ma mai come in quel momento.
era vero, bakugo era persino un potenziale compagno di banco e questa cosa mi spaventava non poco, anche se non ne ero totalmente sicura.
il panico iniziò a crescere, perché in quell'esatto momento della mia vita mi resi conto che potevo veramente rivederli, avevo alte probabilità di poter scusarmi con loro. ma c'era qualcosa che mi bloccava persino il pensiero, dentro di me volevo esplodere dall'ansia ed ero pienamente consapevole che non ero pronta ad affrontarli.
<<perché mi hai fatto questa domanda, tod?>>
shoto appoggiò il suo panino sul piatto e mi guardò in silenzio.
todoroki<<se mi lasci il tempo di rispondere>>
lo guardai desolata, ero così agitata che la mia mente era completamente offuscata dalla miriade dei miei pensieri.
<<scusami, è solo che mi preoccupa la cosa>>
todoroki, che era di fronte a me, mi accarezzò una guancia e sorrise.
todoroki<<tranquilla t/n, capita a tutti. comunque ti ho fatto quella domanda perché ero solamente curioso, da come parlavi di bakugo quella volta ho capito che gli vuoi tanto bene, quindi sarebbe un'ottima cosa rivedervi>>
mi appoggiai a quella mano, come se fosse stata l'unica cosa a darmi l'energia che mi serviva. chiusi gli occhi.
<<sicuramente midoriya non verrà, non ricordi? non ha poteri, è impossibile che venga...e comunque ho paura di rivederli, non credo di essere ancora pronta>>
todoroki tolse la mano dal mio viso e si prese un morso dal suo panino.
todoroki<<t/n, sei una ragazza forte, tu sei e sarai sempre pronta>>
gli sorrisi per poi prendere anche io un boccone del mio pranzo.
continuammo a parlare e a mangiare, poi quando finimmo e pagammo andammo a fare una passeggiata al parco e alla fine ritornammo a casa.
todoroki<<domani quello pratico eh?>>
annuii in pensiero, non è che non ero pronta o che pensavo di non esserne capace, ma per carità, un po' di paura può andar bene.
todoroki<<ti vengo a prendere io domani, ci porta di nuovo mia sorella>>
annuii e dopodiché gli lasciai un dolce bacio sulla guancia, per poi andarmene ed entrare dentro casa.
ma appena chiusi la porta dietro di me, divenni la preda più appetitosa di un papà selvatico.
papà<<com'è andata secondo te?>>
risi divertita dal suo comportamento alquanto agitato e piano piano entrai in casa andando in salotto.
<<non so dirti sinceramente, ma non è andata malissimo ecco>>
il sorrisone ansioso di mio padre scomparve e d'un tratto non sembrava più eccitato come prima.
<<che c'è?>>
papà<<seriamente non hai altro da dirmi?>>
mi buttai sul divano, accompagnata da un padre rompiscatole.
<<cosa ti aspettavi? che gli alieni mi rapissero?>>
mio padro mi guardò con uno sguardo omicida.
papà<<ma che ne so, mi aspettavo qualcosa di più eccitante rispetto a un "non è andata malissimo">>
<<e invece, mi dispiace distruggere i tuoi sogni>>
sbuffò annoiato e poi si accese la TV. sembrava letteralmente un ragazzino nella sua fase adolescenziale.
io presi il telefono e, dopo qualche minuto, senza volere mi addormentai per la stanchezza.
aprii gli occhi che mi ritrovai in una stanza completamente bianca, senza niente dentro che decorava un minimo.
io, invece, ero vestita completamente di nero, mi sentivo molto fuori luogo.
"è un sogno" era l'unica cosa che riuscii a pensare prima di essere interrotta.??<<ciao t/n>>
<<chi sei? che vuoi da me? perché sono vestita di nero?>>
??<<così per riconoscere gli umani ospitanti, non credi?>>
<<o mio dio, cosa?>>
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanfictioncome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...