<<da quanto tempo!!! MI SEI MANCATO TANTO>>
lo strinsi più che potevo.
all might<<cara t/n! quanto sei cresciuta!! e come sei diventata bella>>
gli feci un sorriso a trentadue denti e poi lo ringraziai per i complimenti ricevuti.
guardai mio padre, che nel mentre osservava la scena sorridendo, e gli chiesi cosa doveva dirmi di importante.
smisi di abbracciare l'hero n.1 e, come mi aveva ordinato con gentilezza, mi sedetti vicino a lui.
all might<<beh, t/n, abbiamo alcune cose di cui discutere un attimo...ad esempio la scuola che farai il prossimo anno, sei sicura che la U.A vada bene?>>
la sua faccia si fece improvvisamente cupa e il suo sorriso iniziò a scomparire piano piano, ma non del tutto.
lo guardai preoccupata e poi mi girai verso mio padre con un punto interrogativo in faccia.
all might<<ne sei consapevole che è una scuola molto impegnativa?>>
annuii ripetutamente, ma poi mi venne in mente in dubbio.
<<state dicendo che non sono in grado? che non sono qualificata?>>
però, dopo poco, la tensione che c'era tra noi si sciolse completamente grazie ad all might che iniziò a ridere sonoramente.
<<no, per niente giovane t/n, dico solo che è una scuola in cui potresti farti del male, ma sei tu a decidere il tuo futuro>>
<<e in futuro io farò l'eroe, anzi, l'eroe numero 1>>
all might mi guardò sorpreso e lo stesso fece mio padre.
all might<<vedo che hai le idee ben chiare cara t/n, è un'ottima cosa>>
sorrisi contenta.
all might<<beh, potresti entrare anche per raccomandazione, potrei dare una buona parola su d->>
<<no>>
non esitai a interrompere il suo discorso, sapevo dove voleva andare a parare e io non ero d'accordo.
<<grazie mille zio, ma sinceramente voglio entrare in una scuola pregiata solamente per le mie capacità, non per una buona parola>>
guardai all might dritto negli occhi e sentivo che dentro di me stava iniziando a crescere una piccola scintilla, sapevo quello che stavo dicendo, lo sapevo troppo bene.
all might guardò mio padre con un ghigno in volto.
all might<<guarda tua figlia qui quanto è coraggiosa, l'hai cresciuta bene>>
mio padre rise e poi mi guardò.
papà<<lo so, ne sono fiero>>
non ero mai stata così felice in tutta la mia vita.
quelle parole uscite dalla bocca di mio padre, mi fecero provare una felicità immensa.
all might<<bene giovane t/n, allora aspetta la prova d'ammissione e aggiornami su come va, ok? ah si vero, sarò io a dirti se sarai presa o no hihi>>
<<va bene>> e poi mi misi a ridere leggermente.
l'hero n.1 si alzò dal suo posto, salutò mio padre e poi venne ad abbracciarmi.
ricambiai gioiosa e, quando ormai era allo stipite della porta, lo salutai sorridente.
all might<<ciao t/n t ciao fratellone>>papà<<allora, hai incontrato todoroki shota...? o come cavolo si chiama>>
posai sopra al piatto la forchetta con ancora il cibo fumante sopra, e presi un bicchiere d'acqua.
<<shoto, todoroki shoto>>
papà<<interessante, ma è simpatico almeno?>>
<<diciamo di sì, però è un ragazzo da poche parole>>
presi di nuovo la forchetta e mi misi il cibo in bocca.
papà<<un giorno voglio che me lo presenti>>
mi strozzai con il pezzo di carne che stavo mangiando e, dopo essermi calmata, guardai mio padre con stupore.
<<pazzo, non ci conosciamo ancora!...beh, circa>>
papà<<vabbè, quando sarete più amici lo invitiamo a cena!>>
<<vecchio pazzo, non so neanche se saremo in classe insieme!>>
papà<<tanto vivete vicino, potete comunque essere amici! o qualcos'altro hehe>>
<<PAPÀ!>>
inutile dire che diventai più rossa di un peperone.
<<capisco il desiderio della tua unica figlia sposata con una persona ricca o cose del genere, ma non so neanche se ci riparleremo! e poi non ho il suo numero!>>
mio padre roteó gli occhi in preda alla disperazione.
papà<<voi giovani sempre con questa scusa del telefono, vai e chiediglielo questo dannato numero, ma sono sicuro che anche senza di questo potreste diventare ottimi amici, almeno>>
questa volta roteai io gli occhi.
<<e se non mi interessasse?>>
papà<<è un bel ragazzo di sicuro se è di endeavor, non puoi negarlo>>
<<hai ragione...vabbè, non aspettarti figli da me con todoroki, ti avverto>>
alzò le mani, come per arrendersi.
papà<<va bene, va bene>>
sorrisi soddisfatta e continuai a mangiare.
quando finii andai a mettere il piatto vuoto, insieme a quello di mio padre e i bicchieri, sul lavandino.
<<ho preparato la cena, ho apparecchiato e sparecchiato, tocca a te a lavare i piatti>>
urlai nel mentre che salivo le scale per poi dirigermi verso la mia stanza.
presi il pigiama e poi andai a lavarmi.
mi feci un bel bagno caldo, mi vestii e poi ritornai in camera tutta rilassata.
urlai notte a quel vecchio pazzo e mi addormentai subito.mi svegliai a causa di rumori fastidiosi che provenivano dal piano terra.
andai, controvoglia, a controllare cos'era.
non mi importava se c'era qualcuno in casa, neanche se ero in condizioni pessime.
quando arrivai non vidi nessuno, provai in cucina ma niente.
provai in salotto e mi accorsi che la televisione era accesa, al massimo volume.
<<io l'ammazzo>>
in preda alla furia mi misi le ciabatte e uscii fuori, dove c'era mio padre.
varcai la porta e il suo sguardo passò dal fiore che stava piantando, a me.
<<SEI PAZZO A LASCIARE LA TELEVISIONE ACCESA? mi hai svegliato testa vuota>>
mio padre si mise a ridere come un disgraziato e continuò a piantare la rosa rossa.
papà<<mi sono dimenticato di spegnerla, scusami tesoro>>
disse ancora ridendo.
dopo un po' contagiò anche me e mi misi a ridere.
papà<<dai vieni qua e guarda come si piantano i fiori>>
mi avvicinai a lui con le braccia conserte e mi abbassai per vedere meglio.
nel mentre che spiegava io guardavo lui, mi sembrava cambiato da quando eravamo tornati in Giappone.
"è più felice qui, decisamente"
e a quel pensiero feci un sorriso sereno, anche io ero più felice lì. decisamente.
<<va bene, va bene, ma ora torno dentro che sembro un barboncino spelacchiato>>
papà<<sembri?>>
roteai gli occhi.
<<che divertente>>
papà<<lo so>>quando tornai in camera mia e presi il mio cellulare, quello che vidi mi sorprese, e non poco.
<<numero sconosciuto...?>>
guardai il messaggio che mi era stato mandato e la mia bocca si aprì dallo stupore.
"ciao, sono todoroki shoto"
inutile mentire sul fatto che un piccolo sorriso si formò sul mio volto.
gli risposi il più veloce possibile.
"ciao! scusa se chiedo hehe, ma per caso posso sapere chi ti ha dato il mio numero?"
posai il telefono sul comodino e andai a cambiarmi, visto che dopo pranzo avevo intenzione di fare un giro in centro.
appena mi vestii, sentii la porta di casa chiudersi e lo sbattere delle scarpe piene di terra di mio padre.
andai di sotto e mi diressi in cucina.
<<pa', cosa posso cucinare?>>
papà<<oh tranquilla, io devo uscire ora...divertiti con todoroki>>
e poi scappò correndo verso camera sua.
io lo guardai scioccata.
era possibile che fosse stato lui a dargli il mio numero?
corsi anche io, però invece di inseguirlo andai in camera mia.
accessi la luce in tutta fretta e corsi verso il comodino.
presi il telefono e controllai i messaggi.
non ci potevo credere...
"si, diciamo che sono passato e ho chiesto di te a tuo padre...spero non sia un problema"
<<o dio santissimo>>
"tranquillo, non c'è nessun problema"
"ottimo allora"
"todoroki, posso farti una domanda?"
"certo, vai"
"ti andrebbe di farmi da guida di nuovo, ma questa volta in centro?"
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanficcome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...