aprii gli occhi a fatica quando sentii una musichetta fastidiosa trapanarmi i timpani.
mi sedetti stroppicciando gli occhi come se non ci fosse un domani e restai lì per qualche secondo per capire dov'ero e fare mente locale.
mi alzai dal letto e andai in bagno.
mi guardai allo specchio ed ero in una condizione davvero disastrosa, ma notai anche qualcos'altro.
i miei occhi erano di nuovo viola, cosa che mi lasciava abbastanza perplessa perché cambiavano colore solo quando usavo il mio quirk, e io ero totalmente certa di non averlo usato durante la notte.
era già la ottava volta in cui facevo sogni stranissimi, ma comunque alquanto affascinanti...e ogni volta che mi svegliavo avevo sempre gli occhi viola.
questi sogni mi portavano a provare una sensazione quasi anormale, ogni volta che mi alzavo sentivo brividi d'appertutto e un freddo bestiale, portandomi dunque a tremare.
era strana la situazione, perché comunque i sogni erano anche misteriosi e non mi davano una risposta certa a niente.
la prima volta vidi un ragazzo con il volto oscurato inginocchiarsi davanti a me con un qualcosa di sfuocato in mano. lo sfondo era bianco, c'eravamo solo noi due.
erano tutti così e appunto non non mi davano risposte a tutta la mia confusione.mi sciacquai il viso con dell'acqua gelida, così per riprendermi del tutto.
pensai al sogno appena interrotto e notai che era il più strano e inquietante di tutti, ma anche quello che era durato di più.
sogno:
stavo piangendo.
non sapevo come fermare le lacrime, non riuscivo a controllarle.
non ero a casa mia, ma in una casa il doppio più grande.
guardai le mie mani fradicie e
mi accorsi che erano più grandi del solito.
mi grattai la testa e notai che anche i capelli erano più lunghi del solito.
ero consapevole che ero in un sogno e stavo iniziando a pensare di avere più di 14 anni, forse venti o trenta.
mi alzai da terra con le gambe doloranti e mi sedetti su una sedia che era davanti a me.
in tutto questo tempo non smettevo di piangere ed ero troppo debole per muovermi ulteriormente.
poi di colpo tutto scomparve.
non vedevo più nulla, finché non mi ritrovai in un tunnel buio e mi accorsi che davanti a me c'era un ragazzo.
aveva un qualcosa di familiare, e poi notai che era quello che si era inginocchiato con un qualcosa in mano.
per un momento sentivo che era la persona più importante che ci poteva essere al mondo, ma non capivo il motivo e sentivo pure un senso di impotenza incredibile crescere nel mio corpo.
volevo cadere per la poca forza che avevo, ma non ci riuscivo. ero bloccata e non potevo muovermi.
il ragazzo se ne stava andando, ma non volevo se ne andasse.
sentivo che era l'unico che poteva salvarmi, avevo speranza in lui.
ma passo dopo passo si allontanava sempre di più, lasciandomi lì.
volevo urlare quando notai che il buio di quel tunnel mi stava risucchiando portandomi in quella oscurità spaventosa.
ma l'uomo davanti a me si girò a malapena e poi scomparve definitivamente.
volevo piangere, urlare, muovermi, correre verso di lui, ma non potevo.
ormai l'oscurità mi aveva inglobata quasi del tutto, mi rimaneva solo un piccolo spiraglio di luce, ma dopo anch'esso scomparve.
buio.
solo questo vedevo e sentivo molto intensamente la mancanza dell'uomo.
era come se un pezzo di cuore mi si fosse appena strappato a mani nude.mi vennero i brividi quando ripensai a quel strano sogno.
cosa ci facevo in quella casa? ero veramente io? ma sopratutto, chi era quel ragazzo?
cercai di non dare molta importanza ai miei pensieri invadenti e decisi di andare al piano inferiore per fare colazione.
nel mentre che mangiavo i miei cereali, sentii vibrare il tavolo.
guardai il mio telefono, accorgendomi di aver appena ricevuto un messaggio.
guardai meglio e vidi che era todoroki, ma ero ancora troppo assonnata per rispondergli, così continuai a mangiare in pace.
quando finii e sistemai la tavola, andai in salotto per poi sdraiarmi sul divano e dopodiché mi misi a leggere il messaggio che mi mandò todoroki.
in pratica mi chiedeva se volevo uscire quel pomeriggio e ovviamente risposi di sì, perché la compagnia di shoto era sempre la cosa che mi faceva rallegrare la giornata.
guardai l'ora e decisi di approfittarne per cambiarmi e andare a fare una corsa mattutina per rinfrescare la mente e togliere da essa tutti quei pensieri invadenti.all'incontrario di come pensavo, la corsa non mi aiutava per niente a svuotare la mente. anzi, erano più forti le parole che ronzavano dentro il mio cervello, perché oltre ai miei passi, non c'era altro che faceva un minimo di rumore, se non il cantare degli uccellini.
provai a mettermi delle cuffie e ascoltare della musica, ma continuavo a pensare a quella notte, sembrava quasi mi perseguitasse.
e non solo a quello, dopo un po' iniziai anche a pensare a tutta la mia intera vita, come mi capitava spesso.
c'erano molte cosa di cui pensare...a esempio il ritorno di mia madre e la sua strana richiesta, al giorno in cui dovetti abbandonare midoriya e bakugo, mio padre, l'Italia, il quasi bacio tra me e todoroki...ah todoroki.
senza accorgermene arrivai davanti proprio davanti alla sua casa, forse perché lo stavo pensando troppo?
"potrei rompergli le scatole e chiedergli se vuole correre con me" pensai per poi prendere il telefono e chiamarlo.
T<<pronto? t/n?>>
<<ohm, hey tod, ti andrebbe di fare una bella corsa mattutina?>>
T<<wow, non me l'aspettavo da te>>
<<non sono così pigra come pensi>>
T<<haha, comunque va bene, lascia che mi vesti e ti vengo a prendere>>
<<ehm, sono già qui fuori>>
T<<ah, qui mi hai preso veramente di sorpresa>>
<<hahaha, spero di non averti disturbato>>
T<<tranquilla, anzi mi fa piacere passare del tempo con te>>
arrossii violentemente al suo commento.
ci salutammo e io aspettai che arrivasse.
quando vidi il cancello aprirsi e un bicolore spuntare fuori da esso, feci un mini sorriso spontaneamente.
todoroki<<ti vedo più giù del solito, tutto bene?>>
mi grattai la nuca leggermente imbarazzata.
<<si, sto bene tranquillo>> e poi gli sorrisi per rassicurarlo.
sapevamo entrambi che stavo mentendo spudoratamente.
todoroki<<mh...che ne dici se partiamo?>>
annuii.
<<dove andiamo?>>
todoroki<<dove stavi andando tu prima?>>
<<non avevo una meta precisa>>
restammo in silenzio per qualche secondo a pensare, però poi mi venne un'idea.
<<facciamo tutto il quartiere due volte, passando anche il parco>>
tod annuì e iniziò a correre, stando attento che io lo seguissi.
forse in questo modo riuscivo a non pensare più a niente, se non a lui.
STAI LEGGENDO
•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanficcome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...