capitolo 14

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todoroki<<cos'hai? oggi è il giorno dell'esame pratico, ti ricordo, e voglio che tu sia più pimpante che mai>>
guardai il ragazzo che avevo davanti, con occhi tristi e dispersi in qualche mio pensiero passeggero, non riuscivo neanche a stare concentrata.
<<non ho niente...almeno credo>>
mi grattai la testa, confusa io stessa della mia risposta.
non stavo per niente bene, avevo un fortissimo mal di testa e sentivo che le forze mi stavano abbandonando pian piano che il tempo passava.
todoroki<<cosa vuol dire "almeno credo"??>>
mi voltai verso il finestrino per ammirare il paesaggio che passava davanti a me con molta velocità e restai lì a pensare.
<<non lo so tod, ho solo un po' di mal di testa, non preoccuparti>>
il bicolore annuì e anche lui si voltò verso gli alberi che scorrevano davanti ai nostri occhi.
se qualcuno avesse visto la scena dall'esterno, avrebbe pensato a una litigata di coppia, ma non era per niente così.
rispettavo pienamente todoroki sin dall'inizio: quando lui vedeva che avevo bisogno di tempo o di spazio, lo capiva immediatamente, così lasciandomi nei miei pensieri.
ovviamente non lo voleva fare con cattiveria, probabilmente sapeva cosa sentivo e quindi sapeva come agire.
continuai a osservare fuori il finestrino un po' triste della situazione, ma sinceramente, non sapevo neanche io cosa avevo per la testa.
<<grazie>> dissi con un fil di voce, forse ero così agitata che non mi uscivano neanche le parole dalla bocca?
todoroki, senza mai girarsi, mise la sua mano sopra la mia, accarezzandola delicatamente.
todoroki<<non c'è di che>>
mi girai verso il bicolore e sorrisi più serena di prima.

arrivammo a destinazione e io dovetti scendere e salutare il bicolore, ringraziare sua sorella maggiore e andare dentro l'edificio in cui in teoria dovevano spiegare tutto quello che bisognava fare.
entrai in una stanza enorme con molti posti dentro, e insieme a me molti altri ragazzi.
respirai profondamente una volta, chiudendo gli occhi, e poi andai a sedermi.
a un certo punto un signore biondo e abbastanza strambo spuntò fuori dal nulla, iniziando a cantare.
in seguito l'uomo, che sembrava chiamarsi present mic, ci spiegò tutto su cosa dovevamo fare in campo.
poi scoprii che il bigliettino datoci in precedenza, all'entrata, indicava il numero del campo in cui dovevamo combattere.
ci dividemmo in molti gruppi e, quando io e altri ragazzi arivammo davanti a un cancello enorme, paura era l'unica parola che avevo in mente.
per rilassarmi decisi di fare un po' di stretching, così per liberare la mente da tutti quei pensieri opprimenti.
ero più tranquilla, lo stretching stava funzionando, e nel mentre che bevevo dell'acqua, per
un secondo alzai lo sguardo verso i miei "avversari".
quasi per miracolo non soffocai con l'acqua che stavo bevendo, ma comunque iniziai a tossire come una disperata.
ovviamente le occhiataccie da parte di tutti non potevano mancare, ma io ero concentrata solo su una cosa.
non potevo crederci.
volevo disperatamente scappare da lì, era come se mi avessero rinchiusa in una stanza. mi sentivo soffocare, non per l'acqua di prima, ma per la persona che avevo visto.
non ne ero totalmente sicura, l'avevo vista da dietro e per poco tempo, forse non era lui?
ma se lo fosse stato?
volevo capire se avevo ragione o magari mi ero sbagliata, ma non potevo avvicinarmi. almeno, non volevo.
ripeto, non potevo crederci.
ero nel panico.
decisi, dopo forse due minuti neanche, di avvicinarmi guatta guatta, senza farmi vedere.
dovevo sapere chi era veramente quel ragazzo.
ero un metro o un po' di più dietro di lui, nel mentre che faceva stretching provai più volte, persino nei modi più strambi, a guardargli la faccia senza farmi sgamare.
il bello è che ne ero pienamente consapevole che la cosa ovviamente era impossibile da fare, ma ero così disperata di sapere chi era quel dannato ragazzo, che non diedi peso a questa verità.
forse, non mi ricordo, ce la stavo facendo, ma la fortuna non era sicuramente dalla mia parte.
un ragazzo abbastanza alto, con i capelli blu e con la faccia molto seria mi urlò praticamente in faccia.
??<<COSA STAI FACENDO SIGNORINA?>>
mi girai verso il ragazzo e con uno sguardo omicida mi avvicinai a lui.
<<mi spieghi perché mi hai appena urlato? EH?>>
ero certa che stavo per iniziare una rissa, ma che volete, al tempo avevo un comportamento abbastanza altalenante.
passavo dall'essere timida e gentile, a una totale rompiscatole anche da un'ora all'altra, ma è questo essere adolescenti.
il ragazzo dai capelli blu si spaventò leggermente, ma comunque non voleva arrendersi.
??<<HO SOLO NOTAT->>
¿¿<<t/n?>>
mi girai di scatto verso la provenienza di quella voce, che a quanto pare era proprio dietro di me.
il mondo sembrava essersi fermato.
per me era tutto buio, c'era un vuoto assoluto, eravamo solo noi due.
eravamo entrambi immobili senza proferire alcuna parola per la sorpresa.
??<<midoriya? la conosci?>>
quel nome mi fece venire i brividi su tutto il corpo.
posso ripeterlo ancora? non potevo crederci.
mi vennero quasi le lacrime agli occhi, non potevo più resistere.
izuku<<T/N?!>>
e dopodiché venne ad abbracciarmi.
era cresciuto dall'ultima volta che l'avevo visto, la sua voce era cambiata, la sua corporatura, i suoi capelli, il suo viso, tutto.
lì mi resi conto della stronzata che avevo fatto, mi ero persa tutto di lui, in quel momento sembrava quasi uno sconosciuto per me.
ero troppo sotto shock per parlare o semplicemente reagire.
il ragazzo dai capelli verdi si mise a piangere, ma come biasimarlo, anche a me era mancato moltissimo che quasi mi mettevo a piangere pure io.
ricambiai l'abbraccio con tanto affetto in esso, ero felice di averlo incontrato dopo tanto tempo, ma un dubbio comunque mi perseguitava.
non era arrabbiato con me?
izuku<<T/N! mi sei mancata così tanto!!! da quanto sei qui? perché non mi hai scritto? perché non hai mantenuto il contatto durante tutti questi anni? guarda che bakugo e io aspettavamo ogni giorno una tua chiamata! anche a lui manchi tanto, almeno credo, non lo sento da un po'...T/NN!! SONO COSÌ FELICE e anche un po' arrabbiato!!>>
mi staccai e lo guardai dritto in faccia.
<<wowo calma, ora rispondo. allora, com'era? ah si. sono qui da quasi due mesi, non avevo il coraggio, non lo so neanche io sinceramente, ANCHE IO SONO FELICE DI RIVEDERTI IZUKU! MI SEI MANCATO TANTISSIMO>>
izuku<<come non lo sai?>>
<<già, non lo so. ma? t-tu come fai a essere qui? non avevi un quirk izuku>>
izuku<<ehm, mi sa che non abbiamo molto tempo per spiegare tutto>>
<<già, ora mi sa che non abbiamo tempo di fare una rimpatriata>>
appena finii di parlare, present mic iniziò a urlare a squarciagola, ormai era iniziato l'esame pratico e niente doveva distrarmi.
<<ci vediamo dopo broccoletto>>
e gli feci l'occhiolino.
partii correndo verso una destinazione non precisa.
per fortuna la paura e l'agitazione erano scomparse col passare dei minuti.

ero pronta a distruggere robot.

•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora