capitolo 6

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<secondo me è ora di un bel gelato, che ne dici?>>

dopo aver scoperto che mio padre, persona molto ipocrita, diede il mio numero a todoroki, decisi di approfittarne, così gli chiesi se voleva uscire a fare un giro.
in fondo ero consapevole che in centro, da sola, mi sarei persa. quindi, meglio cogliere la palla al balzo, no?
todoroki, dopo aver accettato la mia richiesta, si presentò davanti a casa mia e da lì partimmo a prendere la metro, per poi arrivare a destinazione.
ero abbastanza contenta di passare la giornata con lui; poteva sembrava freddo, ma in realtà era veramente un ragazzo gentile e con un cuore puro.
andammo in diversi negozi per comprare cose varie e nel mentre ci conoscemmo meglio.
scoprii un po' di cose in più da lui, ma qualcosa, da come mi parlava di sé, non mi sembrava giusto. forse come non menzionava mai i suoi genitori, neanche se chiedevo di loro.
una semplice domanda come "com'è essere il figlio di un eroe noto?" sembrava lo mandasse in crisi, infatti non rispondeva e se lo faceva, lo faceva in grandi linee.
non mi soffermai molto su questo dettaglio e decisi di lasciar stare, anche se ero un po' preoccupata.

todoroki<<certo, un gelato sarebbe perfetto ora>>
gli sorrisi e poi iniziammo a dirigerci verso una gelateria.
<<una coppetta con il gusto ******* per favore>>
mi girai verso il bicolore.
<<tu cosa vuoi?>>
todoroki<<coppetta con limone per favore>>

dopo aver pagato i gelati, andammo verso un parco che era lì vicino e, nel mentre che camminavamo, iniziammo a parlare di me.
in effetti era arrivato il mio turno.
todoroki<<quindi sai l'italiano?>>
risi imbarazzata e mi grattai leggermente la nuca.
<<beh, si>>
todoroki<<mi insegni qualche parola???>>
sembrava molto eccitato per la cosa e questo mi fece sorridere molto.
<<certo>>
e risi.
ci sedemmo su una panchina che era posta sotto un albero, il che mi sollevava visto che c'era un sole micidiale e un po' d'ombra sarebbe stato l'ideale.
<<con cosa vuoi iniziare?>>
todoroki mi guardò pensieroso, provando a trovare la parola che più gli piaceva.
todoroki<<trovato!! mhh, "sei bellissima">>
arrossì per qualche secondo; in qualche modo riuscì a farmi effetto, anche se ero consapevole che era solo un semplice esempio e che todoroki era solamente curioso.
mi ricomposi e ci pensai su un attimo.
<<sei bellissima>>
todoroki mi guardò sorpreso e sorrise.
todoroki<<che bello! suona così bene>>
risi e mi portai alla bocca il poco che restò del mio gelato e poi buttai la coppetta in un cestino che era affianco alla panchina.
<<oltre il giapponese non sai altro?>>
il bicolore scosse la testa abbastanza triste.
todoroki<<no, però vorrei tanto imparerne una...ad esempio l'italiano>>
<<beh, potrei farti da insegnante>>
ridemmo entrambi, però poi todoroki diventò di colpo serio.
todoroki<<sai t/n, mi piace passare il tempo con te>>
e poi fece il sorriso più bello che io abbia mai visto.
risi imbarazzata e arrossii violentemente.
<<anche per me è lo stesso>>

era passato ben un mese e qualche giorno da quell'uscita con todoroki.
la nostra amicizia si era fatta più interessante e iniziammo a uscire insieme molte volte a settimana e a passare tutto il giorno in compagnia dell'altro.
mi divertivo molto con lui e per todoroki era lo stesso.
mio padre era molto contento di questo legame nato all'improvviso, solamente che una cosa mi piaceva ben poco: non me la raccontava giusta.
dovevo far capire a quel vecchio che tra me e il bicolore non c'era niente oltre che amicizia.
era ormai luglio e gli esami stavano per svolgersi.
diciamo che ero nel panico, non tantissimo perché ero comunque conscia delle mie capacità, ma un po' d'ansia non faceva mica male.
todoroki mi invitò per la prima volta a casa sua per allenarci con i nostri quirk e avevo seriamente tanta paura.
mi disse che suo padre non c'era quel giorno, suo fratello era dalla fidanzata e sua sorella era a fare compere, quindi era il giorno perfetto.
è incredibile come un ragazzo così freddo all'esterno, sia così estroverso con le persone in cui si sente nella comfort zone.

la sveglia suonò e mi alzai dal letto molto lentamente a causa del sonno che regnava ancora in me.
ero triste di essermi svegliata, semplicemente perché stavo facendo un bel sogno...
non mi ricordavo molto, l'unica cosa che riuscii a collegare nella mia testa fu solo una persona con la faccia sfuocata che si inginocchiava davanti a me con un qualcosa in mano.
non capivo bene, ma ormai ero sveglia e quindi andai a risciacquarmi il viso.
mi cambiai e andai giù di sotto, dove trovai mio padre fare già colazione con un caffè e dei biscotti.
lo salutai e andai a prepararmi la mia di colazione, che consisteva in latte e cereali.
mi sedetti e iniziai a mangiare tranquilla.
papà<<esci con todoroki?>>
<<si, oggi vado da lui per allenarmi>>
papà<<vi preparate per l'esame insieme...è un'ottima cosa hehe>>
gli tirai un'occhiataccia e continuai a mangiare, nel che mentre lui rideva.
papà<<per che ora vai?>>
<<dopo pranzo>>
mio padre annuì e andò in salotto per guardarsi la TV, nel mentre io finii la mia colazione e ritornai su di sopra nella mia camera.
presi un libro a caso e iniziai a leggerlo, aspettando l'ora di pranzo.

mio padre decise di farsi gentile e quindi fece lui la pasta.
mangiai velocemente, a causa del nervoso.
in un certo senso avevo paura di passare del tempo da sola con todoroki a casa sua.
dopo aver finito, andai in salotto, mi sedetti sul divano e aspettai un messaggio da parte di todoroki.
mio padre mi raggiunse e accese la TV, nel mentre io senza volere mi addormentai.
mi svegliai di colpo a causa di mio padre che mi diede una pacca sulla spalla.
papà<<credo che qualcuno ti abbia appena scritto>>
senza rispondergli guardai il telefono per controllare, ed era vero.
todoroki mi aveva appena scritto di andare da lui, così mi alzai inmediatamente, salutai mio padre e me ne andai.
quando arrivai a destinazione, vidi davanti a me una villa gigantesca.
l'avevo già vista più volte perché era già capitato che dovessi accompagnare todoroki a casa, ma comunque ogni volta mi sembrava sempre più grande e sempre più bella.
suonai il campanello due volte, così da far capire al bicolore  che ero arrivata.
mi aprì e, attraversando la stradina, vidi alla fine di essa shoto uscire dalla porta sorridente.
ricambiai il sorriso, comunque non smettendo di ammirare tutto quello che mi circondava.
lui rise a vedere la mia reazione e, dopo averlo raggiunto, mi disse di entrare.
lo seguii ancora più incredula di prima, visto che la casa dentro era ancora più magnifica.
todoroki si girò e mi guardò tutto felice.
todoroki<<vuoi qualcosa da mangiare? o da bere?>>
scossi la testa e sorrisi.
<<no grazie, sono apposto così>>
todoroki<<ehm ok, vuoi un tour della casa o ti va bene subito allenarci?>>
ci pensai su un attimo e nel mentre ci stavamo dirigendo verso il salotto.
<<guarda, sei tu il padrone di casa e decidi te>>
risi leggermente e lo guardai dritto negli occhi.
si creò un silenzio quasi assoluto tra di noi.
eravamo lì a guardarci intensamente, con mille pensieri in testa.
non so cosa mi prese, ma iniziai ad arrossire aggressivamente.
todoroki tossì anche lui imbarazzato dalla situazione e poi mi prese per mano.
sconvolta guardai prima le nostre mani intrecciate e poi guardai lui, che nel mentre mi sorrise.
todoroki<<allora niente tour>>
dopodiché strinse la presa alla mano e mi portò nel retro della casa, in cui c'era un giardino gigantesco e perfetto per allenare i propri quirk.
quando todoroki mi lasciò, girai intorno a me stessa guardando il tutto.
era completamente meraviglioso.
il bicolore mi guardò e poi ghignò.
todoroki<<questo posto è molto comodo per allenarsi>>
poi iniziò a camminare verso il centro e io lo seguii, ancora con la bocca aperta.
todoroki<<e chiudi quella bocca>>
poi si mise a ridacchiare.

•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora