izuku<<calmati, ok? riprenditi, respira e inizia a spiegarci cos'è successo, su>>
<<non dirmi mai di calmarmi o sennò mi agito di più>>
izuku<<va bene scusa...quindi, sei andata in centro per farti un giro e hai visto kacchan?>>
anuii fermamente.
izuku<<lo hai guardato e lui ha ricambiato lo sguardo?>>
<<esattamente>>
izuku<<E LUI NON TI HA RICONOSCIUTA>>
anuii nuovamente, incredula anche io di quello che era successo in quel maledetto centro commerciale.
shoto<<impossibile...sei uguale a com'eri una volta. almeno, io mi baso sulle foto che mi hai fatto vedere di quando avevi quattro o cinque anni...ma a me non sembra ci sia una gran differenza...cioè, sei cambiata, per carità, ma ci sono dei lineamenti del tuo viso che sono rimasti gli stessi>>
<<È QUELLO CHE DICO ANCHE IO>>
mi alzai di scatto dal divano, dove eravamo seduti tutti e tre a pensare, e iniziai a innevorsirmi.
mi misi un pugno davanti alla bocca e continuai a camminare avanti e indietro davanti ai due che mi stavano guardando preoccupati.
izuki<<t/n, perché sei così arrabbiata? si sarà confuso un attimo>>
mi fermai e guardai dritto negli occhi il verde.
avevo una miriade di emozioni dentro di me e, sinceramente, non riuscivo per niente esprimerle nella maniera corretta.
ma sapevo pienamente che non ero cambiata da quando ero un batuffolo, quindi perché bakugo katsuki non aveva reagito almeno un minimo?
<<magari non era bak>>
provai a dirlo, più che altro per convincere me stessa.
<<magari non era lui e quella persona che ho guardato gli assomiglia molto e basta, in fin dei conti non l'ho mica visto crescere, quindi non so neanche com'è ora! potrebbe essere anche un barbuto che vive sotto un ponte per quanto ne so io!>>
sia il verde che il bicolore alzarono un sopracciglio rimanendo in silenzio.
<<che c'è? avete altre soluzioni?>>
izuku<<io sono sempre dell'idea che si sarà confuso ed è per questo che non ti ha riconosciuta>>
shoto<<a me interessa la storia del barbuto>>
guardai male il bicolore.
<<non sei d'aiuto>>
shoto rispose con un scusa a sottovoce, come se fosse stato intimidito dal mio sguardo e dal mio tono.
izuku<<non c'è bisogno di scaldarsi t/n, io non ne vedo il motivo>>
sospirai arrendendomi e chiusi gli occhi per calmarmi.
<<hai ragione>> mi sedetti con calma sul divano, al posto in centro, <<è solo che so come era fatto da piccolo e so com'è stato alle medie, quindi ho veramente paura della sua reazione quando mi riconoscerà un giorno>>
izuku appoggiò una mano sulla mia spalla e avvicinò leggermente il suo viso al mio.
izuku<<so che kacchan è un ragazzo un po' così, ma sono sicuro che quando ti riconoscerà sarà più contento che mai. se scavi bene in fondo lui può essere un ragazzo di buon cuore>>
il mio viso si illuminò immensamente, come quello di un bambino che vede un lecca lecca o qualche giocattolo che gli piace tanto.
<<davvero?>>
il broccolo annuì sorridendo.
mi sentivo così infantile in quel momento, ma comunque ci speravo veramente in una rimpatriata pacifica.
shoto<<non conosco nessuno in questa storia, tranne te, ma sono certo che non succederà un putiferio come pensi, ma sarà semplicemente felice di rivederti, com'è successo con midoriya>>
senza proferire parola mi voltai verso il bicolore e, senza pensarci due volte, lo abbracciai più forte che potevo.
lo stesso feci anche con izuku e li ringraziai più volte per avermi consolata a rassicurata.
dopo un'ora i due se ne andarono perché avevano da fare e, quindi, io restai lì, ancora seduta sul mio divano, avendo ancora per la mente il viso di bakugo, o il presunto bakugo insomma.
poco dopo mi addormentai, sempre nella stessa posizione e con, probabilmente, l'espressione di qualcuno che stava soffrendo per il troppo stress.era successo di nuovo.
un'altra fottuta volta.
"ma che cazzo...non di nuovo, no ti prego"
avevo il fiatone e stavo sudando come se fossi stata sotto al sole per ore e ore.
mi sentivo stanca, ma allo stesso tempo piena di energie.
era una sensazione che non mi era mancata per niente.
mi alzai di scatto dal divano e andai in bagno, nel piano di sopra.
nel mentre che correvo, attraversai la cucina e vidi mio padre seduto a mangiare.
lo guardai per un nano secondo e poi continuai la mia corsa verso lo specchio del bagno.
papà<<t/n!>>
ignorai la voce preoccupata di mio padre e andai avanti per la mia strada.
quando raggiunsi il mio obiettivo, mi guardai intensamente allo specchio.
<<cazzo! non di nuovo!>>
mi avvicinai e guardai meglio le mie iridi diventate viola, come quando uso il mio potere.
stavo quasi per mettermi a piangere, quando entrò mio padre tutto spaventato.
papà<<che ti è preso? sembri un fantasma! e perché i tuoi occhi sono viola? non mi sembra tu stia usando il tuo potere!>>
spostai lo sguardo dal mio volto al suo.
rimasi in silenzio, non sapevo che dire.
papà<<mi rispondi?>>
abbassai il capo.
<<non lo so>>
papà<<cosa vuol dire?!>>
<<che non lo so! era da molto che non mi capitava e non so che cazzo sia tutto questo! sto avendo sogni, se non per dire incubi, in cui sogno cose strane e a dir poco spaventose! quando mi addormento provo emozioni che non riesco neanche a descrivere! vedo volti familiari ma mai viste prima e, te lo giuro su dio, voglio fermare tutto questo! appena mi sveglio sono tutta sudata e con il fiatone, sempre! e ogni volta vedo che ho gli occhi viola, come quando uso il mio potere! e sono pienamente consapevole che non siano semplici incubi, sono ben altro, qualcosa di...non si neanche come dirlo!>>
urlai senza volere, e iniziai a piangere.
mi inginocchiai a terra senza più forze e mi coprii il viso con entrambe le mani.
mio padre era senza parole. appena mi vide piangere a terra, si avvicinò, si mise per terra anche lui e mi abbracciò molto forte.
mi accarezzò la schiena più dolcemente che poteva, nel mentre mi diceva parole confortanti, ma che in quel momento non riuscii proprio a capire.
per i successivi cinque minuti restammo lì, con entrambi mille pensieri per la testa.all might<<vado io tranquillo>>
sentii la voce di mio zio da camera mia.
appena finì di parlare iniziai a sospirare e a stringere molto forte il cuscino che avevo tra le braccia.
dopo essere restati in bagno in pieno silenzio per una decina di minuti, mio padre decise di chiamare suo fratello e io mi spostai in camera; l'aiuto di mio zio serviva per poter capire qualcosa su quello che mi stava succedendo.
la paura che fosse qualcosa di serio si faceva sempre più grande ogni volta che all might faceva un passo per raggiungere la mia stanza.
mi coprii la faccia con un cuscino quando l'eroe bussò alla porta.
all might<<t/n? posso entrare?>>
feci uno strano rumore per dire di sì, che evidentemente lui riuscì a capire, perché subito dopo entrò con passi lenti.
mi tolsi il cuscino dalla faccia e lo vidi con un'espressione preoccupata nel mentre che si avvicinava verso di me.all might<<stai bene giovane t/n? e non mentirmi questa volta, perfavore>>
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanfictioncome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...