<<beh, è comunque qualche passo in più...può anche restare a mangiare se vuole!>>
la sorella di shoto si rivolse verso di me e fece un sorriso gigantesco.
??<<comunque scusa, non mi sono ancora presentata hehe>>
mi porse la sua mano e io la strinsi debolmente.
??<<piacere, fuyumi todoroki! tu come ti chiami bella ragazza?>>
risi leggermente in soggezione.
<<uhm, t/n t/c>>
fuyumi<<che bel nome! allora, com'è shoto? è simpatico? fa il freddo come al solito?>>
lo guardai un attimo e risi leggermente.
<<beh, è un ragazzo gentile e simpatico>>
la ragazza era così simpatica e sociale, che quasi, molto piano, stavo iniziando a rilassarmi.
la sorella todoroki mi guardò ridendo e poi si rivolse a shoto nuovamente.
fuyumi<<mhh, allora sei simpatico eh?>>
shoto divenne rosso e guardò il pavimento, come se fosse la cosa più interessante al mondo.
nel mentre che guardavo la scena divertita, sentii qualcosa vibrare.
mi girai verso il davanzale e vidi che era il mio telefono.
presi il mio cellulare e notai che era mio padre che mi stava chiamando.
mi scusai con i fratelli todoroki e andai da un'altra parte.
<<pronto papà?>>
<<t/n, vieni subito a casa>>
<<papà? cos'è successo? mi sembri preoccupato>>
<<tua madre>>
aprii gli occhi incredula, non ci potevo credere.
<<mamma cosa? papà spiegati per favore>>
speravo non fosse quello che pensavo.
<<vieni subito a casa. tua madre è qui>>
e invece.
lasciai cadere il telefono, non mi importava se si fosse rotto, proprio per niente.
guardavo davanti a me, nel vuoto, con mille pensieri in testa.
non riuscivo a muovermi da quanto ero sconvolta.
dopo nove anni aveva veramente deciso di farsi vedere dal nulla?
mi svegliai dallo stato di trance in cui mi ero totalmente paralizzata e raccolsi il telefono nel panico.
ritornai nella stanza dove c'erano i fratelli e, con quasi le lacrime agli occhi, gli dissi che dovevo andare a casa molto velocemente.
salutai entrambi e venni ricambiata con due facce confuse e preoccupate.
shoto<<scrivimi quando puoi>>
annuii sforzando un sorriso e dopodiché me ne andai.
nel mentre che camminavo non facevo altro che a pensare a due cose.
il quasi bacio con shoto e mia madre.
ero nella confusione più totale.
"se sua sorella non fosse entrata, ci saremmo baciati?"
"provo veramente qualcosa per shoto?"
"forse dovremo aspettare ancora un po'..."
"non sarebbe male come fidanzato"
un sospiro grande.
"cosa ci fa mia madre a casa mia?"
"come sarà ora?"
"cosa vuole?"
"ci odia ancora?"
a malapena vedevo la strada.
avevo un forte mal di testa a causa dei pensieri che mi rimbombavano nella mente.
dopo poco più di cinque interminabili minuti arrivai davanti la porta di casa.
suonai il campanello e con molta ansia aspettai che mio padre aprisse.
guardai il telefono per vedere l'ora, ma quando lo rimisi in tasca notai che la porta si stava aprendo e la persona che era davanti a me non era mio padre, ma ben si mia madre.
non potevo crederci di averla davanti.
mi sembrava un incubo.
madre<<ciao mia cara figliola>><<perché sei tornata?>>
dopo che mia madre mi aprì la porta, entrai senza neanche ricambiare il saluto.
mio padre mi disse di sedermi nel tavolo accanto a lui visto che avevamo molte cose di cui parlare.
mi sedetti e lei fece lo stesso.
l'unica cosa che mi venne in mente di dire fu di fare quella domanda.
non riuscivo neanche guardarla in faccia.
madre<<oh tesoro, perché sei così rude con me? ne è passato di tempo da quando ci siamo viste>>
roteai gli occhi in preda alla furia.
sembrava ricca sfondata da come si era vestita e da anche come parlava, non la sopportavo.
<<non lo sapevi che io sono "rude" solo con le persone che mi hanno abbandonato proprio quando ne avevo più bisogno? oh si vero, non puoi conoscermi, te ne sei andata quando ero ancora piccola>> dissi ironizzando la cosa.
posai le mani sul tavolo e mi misi più comoda.
madre<<ne avevi veramente tanto bisogno? avevi solo cinque anni t/n, non credo di aver avuto tutta quella importanza in quel momento>>
dal nervoso mi uscì un sorriso abbastanza ambiguo, sadico.
poi mi misi a ridere, anche se divertita lo ero ben poco.
<<AH, e secondo te a un bambino non serve una figura materna sopratutto durante l'infanzia? per che cazzo sei diventata madre se non sai neanche le basi?>>
mia madre si tappò la bocca basita, con gli occhi quasi fuori dalle orbite.
mio padre mi guardò di scatto anche lui con la bocca aperta.
madre<<modera quelle parole! sapevo che non dovevo lasciarti con tuo padre, guarda come sei cresciuta...con la bocca infangata di brutte parole e con la maleducazione fin sotto i piedi!>>
mi misi a ridere fragorosamente e prima che mio padre potesse ribattere, decisi di parlare io.
ormai era diventata la mia battaglia contro di lei.
<<e quindi ora ti metti a incolpare lui? letteralmente l'unica persona che ci tiene a me? quella che mi vuole veramente bene? a differenza tua, lui non mi ha mai abbandonato e non lo farà mai, sai? quindi smettila di dire cavolate e vattene da questa casa per favore>>
mio padre mi sorrise leggermente e poi spostò lo sguardo verso quella perfida di mia madre per vedere la sua reazione.
madre<<sai figliola, sono venuta qui per scusarmi di tutto...vorrei portarti da me, sei così bella e io sono piena di soldi. potrei farti fare la modella invece della supereroina e vivresti una vita migliore di questa, mi perdoni e vieni a vivere da me?>>
la guardai in shock più totale.
sorrisi genuinamente.
<<cara sconosciuta, rifiuto gentilmente l'offerta, perché papà mi ha sempre insegnato di non fidarmi delle persone che non conosco...e non chiamarmi figliola, ormai non sono più tua figlia, capito? non puoi chiedermi di vivere con te quando non sai nemmeno il mio colore preferito! o il film che adoro di più! o che genere di musica ascolto! tu mi hai fatto soffrire, mi hai fatto credere di essere quella sbagliata tra le due, quando quella che ha il torto marcio qui sei tu! TU, TU SEI MORTA PER ME!>>
rimasi senza fiato e divenni tutta rossa dalla rabbia.
mio padre alzò le mani sorridendo soddisfatto, ma comunque sorpreso di ogni mia parola detta.
papà<<io non aggiungo altro>>
la signora davanti a noi si alzò con le orecchie fumanti.
madre<<te ne pentirai vedrai! io sono comunque tua madre!>>
e dopodiché finalmente se ne andò sbattendo la porta.
solo dopo mi accorsi che stavo trattenendo il respiro, che avevo le spalle tese e gli occhi puntati verso il pavimento.
era come se un peso molto grande fosse stato tolto dal mio petto.
sospirai due o tre volte prima di guardare mio padre e sorridere leggermente.
papà<<che coraggiosa la mia bambina>>
risi.
<<sono senza fiato ora, mi ha fatto così paura a essere sinceri...>>
papà<<tranquilla tesoro, ora ci sono io con te e non devi preoccuparti>>
e dopodiché mi diede un abbraccio forte e confortante.
lo ringraziai per tutto e poi decisi di farmi un bagno per rilassarmi.
tornai giù di sotto visto che era pronto da mangiare.
mangiai e andai subito nella mia stanza. ero troppo stanca per stare ancora in piedi.
salutai mio padre e tornai in camera.
presi il telefono e scrissi a todoroki.
"hey tod"
t"finalmente mi hai scritto...mi stavo preoccupando"
risi leggermente.
"tranquillo, ho sistemato tutto"
t"tutto cosa?"
"lascia stare, te lo racconterò più avanti, ora ho sonno"
t"hehe, dopo che ti ho battuto devi essere per forza stanca"
"sisi, però ti ho quasi battuto dai"
t"quasi"
"che divertente che sei"
t"me lo dicono in tanti"
"hahaha"
t"vabbè, vai a dormire streghetta che ne hai bisogno"
t"notte"
"notte bicolore♡"
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanfictioncome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...