capitolo 20

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era arrivato il primo giorno di scuola nella U.A.
ero così felice, ma così preoccupata allo stesso tempo.
dal giorno in cui all might aveva deciso di portarmi da uno psicologo 'speciale' per i problemi che avevo riportato, era passato molto tempo e, devo dire, che la terapia non stava funzionando per niente.
ogni volta che mi sedevo in quella poltroncina, davanti alla psicologa, non sapevo che dire. mi sentivo così a disagio che non riuscivo a parlare.
mi ricordo persino che un incontro lo avevamo passato stando in silenzio entrambe, per tutto il tempo. che cosa esilarante a pensarci.

il giorno era arrivato, me lo ricordo come fosse ieri.
il 12 settembre.
mi svegliai con una strana sensazione formicolarmi nelle braccia.
l'ansia mi stava divorando dentro, ma per fortuna avevo qualcuno dalla mia parte.
si era scoperto, una settimana prima, che dovevo essere in classe con shoto e izuku, la 1A. almeno non potevo sentirmi sola.
mi alzai dal letto ancora col sonno che regnava in me, mi stroppicciai gli occhi e, con passi molto lenti e fiacchi, raggiunsi la cucina al piano di sotto.
papà<<contenta? il tuo primo giorno di scuola alla U.A!>>
feci un mezzo sorriso e subito dopo mi sedetti, guardando un punto fisso per terra.
papà<<tutto bene?>>
<<ho un sonno pazzesco, te lo giuro>>
papà<<hai dormito?>>
scossi la testa.
<<l'ansia del primo giorno me l'ha impedito>>
mio padre sorrise e si avvicinò a me.
papà<<stai tranquilla, sarà il più bel giorno di scuola, te lo prometto>>
mi accarezzò la testa e dopodiché si preparò per andarsene.
<<vai di già?>>
annuì. papà<<devo essere al lavoro presto oggi, ciao tesoro>> e se ne andò.
annuii e salutai, poi mi alzai e mi preparai qualcosa da mangiare, perché, sennò, potevo avere alte probabilità di svenire durante le lezioni, o persino nel tragitto per arrivare a scuola.
appena finii di nutrirmi, andai al piano di sopra per risciacquarmi il viso e mettermi la divisa che, il giorno prima, mio zio mi mandò via posta.
senza neanche accorgermene ero già pronta, davanti alla porta e con lo zaino sulle spalle.
feci un respiro molto grande e chiusi gli occhi.
"ce la farò, minerva?"
<<credi in te t/n, sono sicura che andrà non bene, di più>>
sorrisi contenta del commento ricevuto. in fin dei conti avere uno spirito in testa non era poi così male. mi dava sempre buoni consigli e quando avevo voglia di parlare con qualcuno, lei era sempre presente.
chiusi la porta a chiave e dopodiché mi avviai verso la metro.

shoto<<vedo che non sono l'unico ad aver avuto l'idea di arrivare qui molto presto>>
eravamo in fila, girati verso l'edificio che tutti e tre bramavamo sin dall'inizio dei tempi.
guardai shoto e mi misi a ridere di gusto; avevamo tutti e tre la stessa idea e la stessa paura di fare una brutta figura il primo giorno, arrivando in ritardo.
<<beh, che dite se entriamo?>>
i due mi guardarono con degli occhi quasi luccicanti, facendomi un movimento con la testa molto deciso e determinato.
shoto/izuku<<andiamo!>>

<<oh, dio, mio>>
appena misi un piede dentro la classe, non feci altro che scorgere dei capelli a punta, biondi.
aprii gli occhi sbalordita e, subito dopo, mi misi velocemente dietro shoto.
<<nascondimi ti prego, è lui! è il, forse, bakugo!>>
shoto<<huh?>>
una ragazza alieno, con la pelle rosa e gli occhi neri con le pupille gialle, si avvicinò a noi.
sembrava interessata a fare amicizie ed era molto carina.
??<<ciao ragazzi! e...?>>
la ragazza rosa mi guardò con un'espressione abbastanza perplessa e io, in cambio, le sorrisi imbarazzata, portandomi un braccio dietro la nuca.
da accovacciata, sistemai la mia postura per introdurmi meglio e per far capire alla gente che, forse, non ero una squilibrata.
<<piacere t/n, non fare caso al mio comportamento, mi sto solo nascondendo>>
la ragazza mi guardò in malo modo.
??<<m-mina ashido, piacere mio. t/n, giusto?>>
"oh no"
diciamo che mina aveva un elevato tono di voce in quel momento, cosa che la caratterizzava, ma che comunque portò alla mia fine.
da dietro la testa dell'aliena, vidi la chioma bionda muoversi di scatto.
??<<t/n?>>
lo vidi alzarsi e, la prima cosa che mi venne in mente di fare fu di nascondermi nuovamente dietro a shoto.
anche il bicolore, a quel mio gesto, mi guardò un po' male.
<<s-si sta comodi qui hehe>> almeno provai a giustificare quel bizzarro comportamento.
il biondo si avvicinò a noi e si mise direttamente davanti a quel povero di midoriya.
??<<MERDEKU? CHE CI FAI QUI? SEI SOLO UN QUIRKLESS!>>
il verde mi diede uno sguardo fugace, pieno di panico e paura.
non sapevo come muovermi.
il ragazzo che temevo mi vedesse, mosse lo sguardo verso il mio ragazzo e poi, su di me.
i suoi occhi si ingrandirono di almeno il doppio della loro grandezza dopo avermi perlustrata completamente.
la bocca aperta, la postura bloccata e gli occhi sbarrati, sicuramente non erano un buon segno. e sicuramente, quello, era bakugo katsuki.
bakugo<<t-t/n?>>
mina<<vedo che vi conoscete tut->>
<<katsuki?>>
ero preoccupata di una sua reazione, ma per quei dieci secondi, niente. non mi diceva niente.
provai a sorridere leggermente, ma fu una gran pessima mossa.
gli occhi rossi e colmi di ricordi dopo avermi vista, diventarono rosso fuoco, pieni di ardere, di disprezzo quasi.
l'espressione del viso mutò completamente: da sorpresa e, come dire, calma, si trasformò in una furia.
bakugo<<DOVE CAZZO SEI STATA IN TUTTI QUESTI ANNI, BRUTTA ZOCCOLA>> proprio la rimpatriata che sognavo tanto.
<<io->>
bakugo<<AH AH, NON PROVARCI NEANCHE A SCUSARTI, NO NO CARA! TI SEI DIMENTICATA DI NOI, EH? DI ME!>>
chiusi gli occhi.
volevo così disperatamente piangere.
stavo per parlare di nuovo, ma a interrompermi fu il professore che entrò in classe.
mi girai di poco per vedere che un signore molto alto, con i capelli lunghi, neri e con una leggera barba, mi stava fissando.
feci un balzo e, in neanche mezzo secondo, mi ritrovai al posto composta.
??<<otto secondi>>
la confusione regnò nella classe.
??<<c'avete messo 8 secondi per mettervi tutti al posto e non è una cosa ottima, per niente. io qui ho bisogno di persone che siano responsabili per fare gli eroi, non di marmocchi che ci mettono ben otto secondi per sistemarsi, che litigano e che dicano parole non accettate nella scuola. comunque, io sono il professore aizawa e sarò il vostro coordinatore per l'anno intero>>
l'eroe con l'aria molto stanca, al fine del suo discorso, guardò molto intensamente bakugo, che nel mentre era ancora infuriato.
"io l'ho già visto questo qua"
"si minerva, anche io l'ho già visto...credo sia tipo eraserhead"
"a beh interessante, comunque bakugo è così...ehm, scorbutico?"
"non serve che me lo dica, me ne sono già accorta da sola tranquilla"
"non mi fiderei di quello, meglio stargli alla larga"
"ma tu non eri quella razionale? quella che vuole prima capire la situazione e poi giudicare?"
"fidati se ti dico che non mi convince per niente, bisogna sempre seguire l'istinto di uno spirito"
"mh"
aizawa<<signorina t/c? signorina?>>
aprii gli occhi nel panico.
mi stava chiamando da tanto? come cavolo avevo fatto a non accorgermene?
<<si?>>
il professore mi diede un'occhiataccia, di quelle che ti fanno venire i brividi. poi roteó gli occhi con affare annoiato.
aizawa<<bene, sei presente. dopo, finita scuola, vieni da me che facciamo una chiacchierata>>
"partiamo bene"
"io sinceramente non mi fiderei neanche di lui"
"sei molto d'aiuto minerva eh"

•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora