capitolo 8

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<<secondo te, potremmo chiedere di essere nella stessa classe?>>
domandai al bicolore nel mentre che mangiavo delle patatine.
lui mi guardò e sorrise.
todoroki<<parti già dal presupposto che saremmo ammessi entrambi>>
roteai gli occhi e lo guardai anche io.
<<beh, tu entri per forza, il problema sono io>>
si, qualche minuto dopo aver finito di raccontare la mia storia scoprii che todoroki alla fine poteva entrare per raccomandazione, visto che era il figlio dell'hero 2, e quindi niente esame pratico per lui.
ero leggermente triste per questo motivo, non volevo ritrovarmi da sola a fare l'esame.
todoroki<<magari sono così stupido che non mi fanno neanche entrare>> commentò lui prendendo delle patatine.
lo guardai perplessa.
<<spero tu stia scherzando>>
todoroki si mise a ridere e poi si alzò dal divano.
todoroki<<che ore sono?>>
mi alzai anche io e, alla sua domanda, presi il mio telefono.
<<le quattro e mezza, perché?>>
todoroki<<niente, volevo sapere>>
annuii con la testa e poi rimisi apposto il cellulare.
todoroki<<ti va di fare qualcosa?>>
ci pensai su qualche secondo.
<<boh, si? ma cosa?>>

alla fine optammo per un gioco da tavolo e la siutuazione dopo un po' divenne abbastanza imbarazzante.
Iniziammo a giocare a monopoli, ma poi ci annoiammo terribilmente perché, lasciando stare il fatto che io non ero molto abile, todoroki vinceva ogni singola volta.
<<basta vincere, hai rotto>>
dissi roteando gli occhi.
todoroki<<sei tu scarsa, è diverso>>
sbuffai e mi alzai da terra dirigendomi in bagno.
todoroki, muovendo la sua pedina, iniziò a seguirmi con lo sguardo.
<<posso andare in bagno?>>
dissi nel mentre che ero già per strada.
todoroki<<sei già partita, non potrei vietartelo comunque>>
e dopodiché alzò le spalle per indicare che non gli importava più di tanto.
la casa era gigantesca e per questo ci misi un pochino a trovare la mia destinazione, anche se ero già andata in bagno neanche un'ora prima.
nel mentre che camminavo, però, notai una porta con sopra scritto 'shoto'.
guardai meglio e vidi che era leggermente aperta.
diciamo che ai tempi ero una ragazza molto curiosa, fin troppo.
con passi più silenziosi possibili, mi diressi verso la porta ed entrai.
guardai la stanza e mi accorsi che era la sua camera da letto. era bellissima.
magnifica nella sua semplicità.
nel mentre che mi guardavo intorno notai delle foto, di shoto con altra gente, incorniciate sopra a un comodino.
mi avvicinai per vederle meglio e scorsi un volto quasi familiare.
era un bambino con i capelli rossi affianco a shoto.
sembravano entrambi così tanto felici, sicuramente se la passavano bene.
presi una foto per vedere meglio, ma per sbaglio ne feci cadere un'altra che le era affianco.
per paura che todoroki venisse a controllare, decisi di scappare e andare realmente in bagno.
dopo aver fatto le cose che dovevo fare, ritornai da shoto e gli sorrisi.
<<ho voglia di allenarmi ancora>> dissi sorridente a todoroki, che nel mentre si stava prendendo dell'acqua.
il ragazzo mi diresse uno sguardo quasi stupefatto.
todoroki<<vuoi davvero un'altra sconfitta?>>
risi ironicamente, dopodichè gli chiesi un bicchiere d'acqua e lui me lo porse gentilmente.
<<sei proprio divertente, sai?>>
shoto smise di bere e mise al posto il suo bicchiere.
todoroki<<posso dirti una cosa?>>
annuii.
todoroki<<a pensarci, il fatto di essere divertente, non me l'aveva mai detto nessuno, sei la prima farlo...anche se stai ironizzando la cosa>>
lo guardai con la bocca leggermente aperta e vidi che aveva un volto quasi triste.
poi mi venne in mente una domanda che volevo fargli da giorni, ma che non ho mai avuto il momento giusto per farlo.
<<tod, perché sei così freddo all'esterno? con me ti comporti come se ci conoscessimo da anni, ma con gli altri proprio sei più duro del ghiaccio>>
todoroki si appoggiò al davanzale della cucina ed era rivolto verso di me, che ero posta davanti a lui.
sospirò rumorosamente e chiuse gli occhi.
todoroki<<è una situazione complicata...ho un qualcosa dentro che mi blocca quando ci sono delle persone che non conosco, o anche che conosco, e questo mi fa diventare come dire, apatico. ma, la cosa peggiore è quando riesco a prendere confidenza con qualcuno, la maggior parte delle volte questa "apatia" resta imperterrita, e mi incazzo sempre quando succede, perché non riesco controllare tutto questo...con te, per fortuna, ho avuto così tanto coraggio ad aprirmi in modo ampio, che ora siamo ottimi amici...e ne sono veramente felice>>
sorrisi.
<<quindi è questione di insicurezza>>
todoroki<<una sottospecie, ma si>>
lo guardai preoccupata, volevo fargli passare questa cosa, non mi piaceva vederlo in quello stato.
forse potevo aiutarlo a essere meno chiuso in sé stesso.
beh, era molto aperto con me, ma sapevo che ancora non lo era del tutto e vedevo che aveva paura di farlo.
lo guardai impietosita, sembrava così cupo e spaventoso all'esterno, ma io sapevo che non lo era in realtà.
dentro era un ragazzo insicuro, incerto di tutto e con un grande cuore.
lo presi per il polso e lo trascinai sul divano, dove ci sedemmo uno di fronte all'altro.
<<sai che la gente parte sempre con un pregiudizio, no? ecco, c'è gente che invece aspetta di conoscere le persone per giudicarle, chi invece se ne frega e sta con tutti. non fare come quelli che pregiudicano, non pensare che ti odino tutti, perché non è così>> lo guardai negli occhi e mi avvicinai piano piano a lui.
<<già dal primo momento che ti ho visto e da i primi cinque minuti passati assieme ho capito che sei una persona meravigliosa e gentile, anche se non facevi trasparire le tue emozioni veritiere. non avere paura, ci sarà sempre qualcuno che giudica, ma tu fregatene perché rovinarsi l'esistenza per delle persone così stupide non vale la pena>> feci ancora un altro passo e i nostri visi erano a circa venti centimetri di distanza.
<<vivi la vita come meglio puoi>> lui sorrise leggermente e si avvicinò sempre di più.
chiusi gli occhi, inconsapevole di quello che stavo per fare.
era stato come un meccanismo automatico, senza ragionare.
le nostre labbra si sfiorarono per un attimo...

un forte rimbombo arrivò alle nostre orecchie e, insieme, ci girammo verso la provenienza del suono.
ci allontanammo di molto a causa dell'imbarazzo creatosi dopo quello che era appena, quasi, successo.
mi grattai la nuca e sorrisi.
??<<shoto, sono tornata! mentre tornavo ne ho approfittato e sono andata a fare la->>
una ragazza non molto alta, con gli occhiali, i capelli bianchi e qualche capello qua e là rosso, sulla ventina e con delle buste sulle mani entrò in salotto, dove c'eravamo noi che la guardavamo in preda al panico.
all'inizio non si accorse di me, ma poi nel mentre che parlava alzò lo sguardo notandomi.
aprì la bocca e lasciò cadere le buste della spesa per terra.
si avvicinò con passi lenti fino ad arrivare davanti a me.
e solo dopo capii che era la sorella di shoto.
??<<tu chi sei?>>
non sapevo che dire.
ero lì, paralizzata, cercando di mettere in fila le miriadi di parole che mi ronzavano per la testa.
avevo caldissimo e la testa mi stava scoppiando, sia perché non sapevo come comportarmi, sia perché stavo ancora metabolizzando cosa era, quasi, successo il momento prima.
guardai nel panico todoroki, che non era messo molto meglio.
anche lui era abbastanza nervoso e guardava nel panico la sorella.
??<<v-vorrei delle spiegazioni shoto, chi è questa ragazza?>>
disse la sconosciuta rivolgendosi a shoto.
lui fece qualche sospiro e si lasciò andare.
shoto<<è la ragazza che si è trasferita qui vicino da poco, siamo diventati amici e abbiamo deciso di allenarci insieme visto che andremo nella stessa scuola>> mormorò rimanendo poi col fiatone, visto che disse tutto alla velocità supersonica.
??<<calma calma, quindi tu sei la ragazza che abita qui vicino...da quanto vi conoscete?>>
era arrivato il mio turno.
la ragazza dai capelli bianchi si stava rivolgendo a me e non sapevo cosa fare.
guardai shoto e lui mi fece mezzo sorriso per rassicurarmi, senza farlo notare alla sorella.
ma proprio mezzo, che quasi non si vedeva.
<<c-ci conosciamo praticamente d-da quando sono arrivata qui>>
la sorella era sorpresa dato la faccia che fece appena finii di parlare.
si voltò verso il fratello e si avvicinò a lui.
??<<quando intendevi dirmi di aver trovato la ragazza??>>
quasi urlai.
mi trattenni, ma per poco non saltavo dallo spavento.
divenni non rossa, ma viola.
l'imbarazzo era salito più alto delle stelle, le aveva superate di gran lunga.
todoroki era nella mia stessa situazione e non sapeva come rispondere alla sorella.
si era creato un silenzio quasi assordante e non resistevo più.
shoto<<s-siamo s-solo amici!>>

era a disagio e lo ero anche io, molto.

•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora