shoto<<t/n, stai bene?>>
todoroki entrò in scena camminando, raggiungendo entrambi.
da come l'aveva chiesto, a essere sinceri, era come se la sua domanda fosse stata fatta con un che di noia.
<<tod, sto bene grazie>>
si avvicinò a me e mi diede un bacio in fronte.
<<cos'hai oggi? non mi sembri come al solito>> domandai abbastanza preoccupata della cosa; essendo che era il mio ragazzo pensavo di avere il diritto di sapere cosa avesse per la testa o se qualcosa lo stesse turbando.
lui non mi guardò neanche negli occhi, ma mi ignoró completamente, anzi, puntò invece lo sguardo su izuku.
shoto<<ehm ciao, chi sei?>>
la voce apatica con cui fece quella domanda mi fece rabbrividire, era passato molto tempo dall'ultima volta che lo vidi comportarsi in quella maniera.
sembrava che tutte le lezioni fatte sul come essere gentili e generosi con tutti, persino con gli sconosciuti, fossero sparite nel nulla.
il verde, che ormai aveva capito di essere in mezzo a una relazione amorosa, si vedeva che era abbastanza imbarazzato e sembrava volere scappare.
izuku<<e-ehm, i-io sono m-midoriya iz-zuku>>
ridacchiai leggermente nel sentire il suo balbettio.
<<sei ancora molto timido vedo, su questo aspetto non sei cambiato per niente in tutti questi anni>> risi sonoramente, divertita ma comunque anche intenerita dalla reazione di midoriya.
shoto<<oh, ma quindi tu sei l'amico secolare di t/n? presumo tu sia quello timido, non quello scontroso>>
il broccolo annuì sorridendo leggermente, facendo risaltare i suoi grandi occhi e la miriade di lentiggini che aveva intorno alle guance.
izuku<<beh, per me forse è meglio andare...allora ci vediamo la prossima volta t/n>>
lo salutai nel mentre che se ne andava verso la stessa direzione da dove arrivò e, subito dopo mi concentrai su todoroki.
<<cos'hai che non mi parli più?>> incrociai le mani facendo un mini broncio.
shoto<<niente, scusami>>
sorrisi a trentadue denti e dopodiché lo abbracciai.
le mie braccia circondavano la sua vita e la mia testa era appoggiata sulla sua pancia, visto che ero seduta sull'altalena e lui era in piedi davanti a me.
mi accarezzò i capelli dolcemente, guardando un qualcosa indefinito nel cielo, e restammo così per due minuti buoni.
<<grazie>>
shoto<<mh?>>
mossi la testa per guardarlo negli occhi, in quel momento era il mento a essere appoggiato sulla sua pancia, mentre tutto il resto del viso era rivolto verso l'alto, per guardarlo dritto negli occhi.
<<grazie per essere presente nella mia vita>>
todoroki sorrise leggermente e si avvicinò per darmi un bacio casto sulla fronte.pensavo di essere felice, forse lo ero davvero, ma in realtà stavo solamente provando in tutte le maniere possibili a colmare quel buco dentro di me, che col passare negli anni, aumentò sempre di più.
erano passati ben quattordici giorni, quindi due settimane, dall'esame pratico.
io e il coso indefinito dentro la mia testolina, minerva, parlavamo molto spesso; mi aveva spiegato meglio tutta la situazione, e diciamo che era abbastanza simpatica per essere uno "spirito", quindi capii che un grande rapporto sarebbe cresciuto con lei.
era come avere un'amica, non proprio in carne e ossa, ma comunque avevo sempre qualcuno con cui parlare quando ne avevo bisogno.
era un concetto molto difficile da apprendere, ma anche a distanza di una settimana, mi ci stavo abituando, ecco.ero sul divano a guardare il telefono, sdraiata sul petto di todoroki e, nel mentre, lui con una mano mi accarezzava dolcemente i capelli e invece con l'altra teneva il suo cellulare a guardare non so cosa.
ero molto tranquilla e mi stavo facendo gli affari miei, quando a un certo punto sentii il campanello suonare.
praticamente saltai dal divano, prendendomi un colpo.
todoroki<<ti sei spaventata così tanto?>> e poi rise.
gli tirai un'occhiataccia e lo ignorai, per poi andare ad aprire.
pensai subito che non poteva essere mio padre, visto che quel giorno doveva lavorare fino alle 17.
in quei cinque secondi, durante il tragitto dal salotto alla porta, non avevo la più pallida idea di chi fosse, ma un sacco di persone mi vennero in mente.
aprii e davanti a me vidi un postino.
??<<buongiorno. signorina t/n, vero?>>
annuii leggermente stranita, ma comunque interessata.
??<<ho una lettere per lei>>
me la pose leggermente e, dopo averlo ringraziato e salutato, chiusi la porta di casa e andai correndo verso il salotto.
nel mentre che percorrevo la breve strada, lessi l'esterno della lettera, e quello che vidi mi fece sbarrare gli occhi di gran lunga.
'U.A' non ci potevo credere.
feci un mini urletto di gioia e iniziai a saltellare per tutta la casa.
dopo un minuto mi stancai e quindi raggiunsi il salotto, dove c'era shoto molto confuso dalle mie urla.
shoto<<che è successo? cos'hai in mano?>>
respirai profondamente per calmarmi e poi, lentamente, mi sedetti accanto al bicolore.
<<tieni>> dissi quasi sussurrando.
gli diedi la lettera, aspettando di vedere la sua reazione.
shoto<<mh, U.A... aspetta, U.A!!>>
iniziò a urlacchiare, pur sempre era todoroki.
<<la apro?>>
shoto annuì sorridendo.
shoto<<vai>>
iniziai a spezzare la lettera, per vedere cosa c'era dentro.
a un certo punto, un cosino grigio cadde sul tavolino che era davanti al divano.
shoto<<c-cosa?>>
un ologramma di all might apparve davanti ai nostri occhi increduli.
<<all might?>>
l'eroe davanti a noi sorrise tutto felice, ma poi, dopo qualche secondo, smise di sorridere guardando entrambi.
all might<<t/n? giovane todoroki? cosa ci fate a casa da soli? tuo padre è al lavoro e questa cosa non mi piace>>
entrambi i nostri visi diventarono completamente rossi per l'imbarazzo.
sentivo un caldo incredibile, pensavo persino di prendere fuoco.
<<ehm è p-passato p-er v-vedermi u-un secondo>>
shoto si voltò verso di me con un lieve sorriso in faccia.
shoto<<wow, non ti ho mai sentita balbettare così tanto>> disse a sottovoce, quasi impercettibile.
all might<<bene, non ci credo. quando finisco vengo da te a controllare se c'è ancora questo energumeno, comunque, stavamo dicendo?>>
<<ALL MIGHT!>>
all might<<ah si, sono qui in sottoforma di ologramma per dirti che...SEI STATA AMMESSA!!>>
lo guardai con gli occhi praticamente fuori dalle orbite
e un sorrisone da 32 denti occupava metà del mio volto.
<<cosa?!?!>>
abbracciai più che potevo shoto che era stato lì, in silenzio, a guardare la scena.
senza proferire parola, ma il sorriso che aveva sul volto diceva tutto.
anche lui era felice, per me.
ricambió l'abbraccio stringendomi molto forte a sé.
all might<<hey hey, voi due! staccatevi!>>
sciolsi il dolce abbraccio e guardai male all might.
all might<<io devo andare ora...ma attenti voi due, non mi fido>>
roteai gli occhi frustrata dalla paranoia di mio zio.
l'ologramma di all might scomparve dopo averci salutato e io e shoto continuammo a far festa, finché non vide l'orario e si accorse che doveva andare via. semplicemente perché suo padre lo voleva vedere già a casa quando ritornava dal lavoro. anche se non voleva obbedire a suo padre lo faceva lo stesso, per far un piacere a sua sorella.
ci salutammo con un bacio e poi chiusi la porta.dopo circa un quarto d'ora, esattamente alle 16 e 45, andai in cucina a vedere se c'era qualcosa da mangiare, ma quello che vidi fu al massimo uno scarafaggio.
sbuffai e decisi, lì nel momento, di prendere la metro e andare in centro.
sia per la spesa, perché non c'era un cazzo da mangiare, sia perché in realtà mi stavo annoiando, quindi perché non approfittarne?
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•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|
Fanfictioncome si fa a dire addio a una persona tanto amata? come si fa a farlo due volte nella propria vita? e come ci si fa a rialzare dopo una grande caduta? t/n si sentiva come se si fosse appena sbucciata le ginocchia e la voglia di piangere, inutile di...