capitolo 11

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todoroki<<seriamente, non mi sembri come al solito oggi>>
dopo aver fatto il nostro giro, decidemmo di sederci su una panchina al parco.
durante la corsa todoroki provò a parlare un pochino, ma io non spiccavo parola.
non ci riuscivo.
si, lo stavo ascoltando, ma era come se la mia bocca fosse stata incollata con della colla.
sapevo che se iniziavo a parlare usciva fuori tutto quello che avevo dentro, ne ero sicura.
lo guardai leggermente preoccupata e gli sorrisi per rassicurarlo.
<<stai tranquillo, ho solo un po' di sonno>>
todoroki si voltò completamente verso di me e si avvicinò sempre di più.
todoroki<<dopo aver corso il vicinato due volte, più il parco, che non è piccolo, tu hai sonno?! non sono un bambino t/n, non prendermi in giro>>
mi voltai anche io col corpo verso la sua direzione.
<<può succedere, va bene?>>
incrociai le braccia e misi un leggero broncio sul viso.
la situazione era esilarante, eravamo due persone sudate, sedute su una panchina a gambe incrociate, senza smettere di guardarsi in faccia.
dopo avermi osservato per qualche secondo in assoluto silenzio, todoroki cambiò l'espressione che aveva.
da frustato, iniziò a rilassare il viso facendo spazio a un mini sorriso.
non riuscivo a sostenere il contatto visivo che si era creato tra noi e così decisi di guardare per terra.
todoroki<<dai scusami se ti ho alzato un pochino la voce, sono solo preoccupato>>
poi iniziò ad aprire le braccia e avvicinarsi a me.
eravamo a due centimetri di distanza, quando finalmente mi abbracciò.
quel calore e conforto che emanava con un semplice gesto mi faceva impazzire.
come una persona così fredda all'esterno era così calda e tenera all'interno??
decisi anche io di abbracciarlo e, tra tutto quel sudore, ci scambiammo un gesto di affetto.
eravamo lì, soffrendo per il caldo, ma comunque contenti dell'abbraccio.
piano piano ci staccammo entrambi, io divenni rossa, non per il calore eccessivo della giornata, ma perché notai il modo in cui mi guardò subito dopo.
<<dovrei scusarmi io, non ti ho detto la verità sin dall'inizio>>
todoroki si alzò e mi porse una mano, aiutandomi così ad alzarmi.
todoroki<<che ne dici di passeggiare un po' nel mentre che mi racconti cos'hai?>>
annuii e dopodiché, nel mentre che camminavammo, gli raccontai del sogno.

todoroki<<mi sembra strano...comunque mi dispiace che tu non possa dormire serena>>
gli sorrisi a malapena, quel pensiero mi stava distruggendo mentalmente.
<<è capitato otto volte, per fortuna non succede tutte le notti>>
todoroki<<non tutte le notti, ma comunque otto non sono poche>>
<<hai ragione...>>
guardai per terra, avevo troppi pensieri nella mente e a quanto pare non riuscivo a togliermeli da lì dentro.
todoroki<<la cosa che mi preoccupa di più è il cambio dei tuoi occhi, com'è possibile? e poi perché tutti i sogni c'è sempre lo stesso ragazzo? e poi hai detto che tremi quando ti svegli e che provi una tristezza assoluta, cos'è tutto questo? aiuto, mi sta andando in pappa il cervello>>
<<immagina, io devo conviverci con tutti questi pensieri...non ce la faccio più sinceramente, vorrei strapparmi via il cervello, risciacquarlo e poi rimetterlo dentro. guarda che a momenti lo faccio>>
todoroki si voltò verso di me con un sorriso sul viso.
smise di camminare e questo lo feci anche io, però confusa.
solo dopo mi accorsi che eravamo davanti casa mia.
<<cosa? ora ridi per le mie disgrazie?>>
lui iniziò a fare un sorriso al quanto meraviglioso e poi si posizionó dritto davanti a me, così da avere le due faccie parallele.
mi prese il mento con l'indice e il pollice e avvicinò il mio viso al suo.
le nostre labbra si sfiorarono per un momento.
todoroki<<non credi di dover finire quello che abbiamo iniziato, ma non terminato ieri?>>
non riuscivo a muovermi.
ero bloccata lì, con troppo poco fiato per rispondere.
avevo il cuore a mille e mi lasciai trascinare dalla situazione.
todoroki<<forse ho qualcosa che ti può aiutare a dimenticare>> disse a sottovoce e dopodiché decise di azzerare la distanza tra le nostre labbra.
le sue erano dolci e morbide, umide e calde...erano perfette.
chiusi gli occhi e ricambiai il bacio.
non ci potevo credere.
stavo baciando todoroki shoto.
ero in estasi, ma c'era qualcosa che non andava. anzi due.
i pensieri soffocanti non se ne andarono neanche con il bacio, forse erano così forti che impossibili da rimuovere?
la seconda cosa ci metteva a disagio entrambi.
qualche secondo dopo esserci staccati, ci sentimmo terribilmente osservati.
ci girammo nello stesso momento verso casa mia e vidi l'ultima cosa che volevo vedere.
mio padre ci stava guardando sorridendo.
gli tirai un'occhiataccia abbastanza paurosa, per poi maledirlo in tutte le lingue possibili nella mia mente.
mio padre se ne andò facendo un ghigno alquanto ripugnante e io divenni rossa come un pomodoro.
<<s-scusalo, è fatto c-così>>
todoroki rise di gusto.
mi prese le spalle con le due sue mani e mi tirò a sé, abbracciandomi.
todoroki<<tranquilla, tutti i padri hanno almeno un difetto>>
io rimasi in silenzio, non sapevo come reagire.
lui mi strinse ancora più forte e non feci che abbozzare un sorriso.
ero contenta. almeno credevo di esserlo.
todoroki mise di nuovo la sua faccia di fronte la mia e la distanza che c'era tra noi era di circa 20 centimetri o di meno.
todoroki<<t/n t/c, non sono un ragazzo molto aperto e tendo a tenermi tutto per me, persino le emozioni che provo...ma quando sono con te mi sento un'altra persona, quindi vorrei chiederti una cosa. vuoi diventare la mia ragazza?>>
sorrisi. era l'unica cosa che potevo fare.
sorrisi tantissimo, ero piena di gioia.
annuii più volte per poi abbracciarlo più forte che potevo.
ma pur essendo felice, pur avendo notizie sconvolgenti, pur facendo completamente altro, i pensieri erano sempre lì, fissi.
non erano la cosa principale per carità, ma comunque quel senso di pura tristezza e quasi di angoscia mi pizzicavano di continuo.

todoroki e io ci salutammo con un ultimo abbraccio e poi ritornammo nelle nostre rispettive case.
appena entrai da quella porta, mi diressi immediatamente da quel vecchio fannullone.
<<MA QUANDO SEI TORNATO DAL LAVORO?>>
mio padre rise tantissimo, sembrava veramente contento.
papà<<sono arrivato da poco, volevo solo vedere com'erano le rose che ho piantato e semplicemente per sbaglio vi ho visto>>
nel mentre che raccontava, si sedette sul divano tutti tranquillo e spensierato.
<<SI, POTEVI DARE ANCHE UN OCCHIATA, MA NON GUARDARCI COSÌ TANTO E IN QUEL MODO>>
papà<<non sei contenta che ho visto il tuo primo bacio? o almeno credo sia il tuo primo, anzi spero>>
mi misi a ridere ironicamente, scherzando con le sue parole e provando a imitarle con la sua voce.
<<non sono contenta per niente, mi hai messo in imbarazzo>> e dopo questo me ne andai in camera mia.
mi buttai sul letto e rimasi lì per svariati minuti, a guardare il soffitto.
ero ancora sopraffatta da i pensieri assillanti della mia mente, ma nello stesso momento nel mio cervello c'era proiettata anche una persona.
mi sfiorai le labbra con le dita, pensando a lui.
arrossii e sorrisi come un ebete nel mentre che mi mettevo un cuscino in faccia per soffocare le mie urla.
dopo essermi calmata guardai il telefono e notai che erano le 12:48.
decisi di alzarmi e fare da mangiare, sia per me che per quello simpaticone di mio padre.
mangiammo i noodles parlando del più e del meno, poi me ne ritornai in camera molto stanca, così mi coricai sul letto e senza neanche accorgermene mi addormentai lì.
non vedevo l'ora di passare la giornata restante con todoroki.

•le promesse si mantengono• |bakugoXreader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora