2- shark

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"Stai bene?" Chiese Harry una volta aver aiutato Louis a risalire sulla zattera.

Louis respirò con un po' d'affanno, totalmente fracico e con una ferita che pizzicava da morire, per poi guardare Harry con uno sguardo assassino "Sai che ti avevo detto che non uccido nessuno?" Chiese retoricamente "beh, cambio di piani" Esclamò poi, rispondendosi da solo.

Harry rise e scosse la testa "si ok, fa ancora male?" Chiese indicando l'ubicazione della ferita.

"Certo!" Urlò in risposta "mi sta bruciando da morire! Della fottuta acqua salata mi è entrata dentro, porca troia morirò" sibilò poi sdraiandosi per terra drammaticamente.

"Non morirai sfortunatamente"

"Non posso credere che tu mi abbia spinto!" Esordì poi il maggiore "Sai quanto fottutamente difficile è nuotare con delle mani ammanettate mentre ti immagini mille occhi che ti guardano dal fondale del mare nel frattempo?"

"Smettila di lamentarti e levati la maglietta" Esclamò l'agente avvicinandosi a Louis.

Quest'ultimo si spostò il più possibile "non ti avvicinare a me" gli intimò alzando le braccia -ne voleva alzare solo una, ma visto la situazione, non poteva fare molto- spostandosi ancora di più. Harry alzò gli occhi al cielo, ma si avvicinò lo stesso, alzandogli la maglietta, intimandogli di levarsela. Louis si mosse "Non-"

"Adesso basta!" Urlò Harry prendendogli il polso in una mano, fermandolo. "Mi sono stancato dei tuoi battibecchi su qualsiasi cosa. Fatti levare questa maglietta, o ti ammalerai, e stai già male, una semplice influenza potrà ucciderti"

"Tanto morirò lo stesso, a te che importa" borbottò Louis, mettendosi una mano sul ventre per cercare di diminuire il dolore "moriremo su questa zattera"

"Quanto sei pessimista" si lamentò il riccio, alzando gli occhi al cielo "Tu magari morirai, io farò di tutto per sopravvivere"

"E come lo farai, scusami? Guardati attorno, siamo nel bel mezzo dell'oceano" disse guardandosi attorno "alla fine la morte non è così brutta"

"Senti, se tu vuoi morire, fai pure, ma io, al contrario tuo, ho persone che tengono a me, che mi amano e che io amo. Se la tua vita fa schifo, non sono problemi miei. Al contrario tuo io non sono senza cuore, se io muoio, la mia famiglia, i miei amici, staranno male, e non posso fare loro questo" continuò, guardando Louis negli occhi "se sei un depresso del cazzo che non riesce ad amare e non gliene frega niente di morire, non sono affari miei, ma a me importa"

"Chi cazzo ti credi di essere per parlare di me come se mi conosci? Tu non sai un cazzo di me, non sai niente della mia vita, quindi chiudi quella cazzo di bocca!" Urlò Louis, avvicinando il busto, il tono ferito, anche se cercava di nasconderlo il più possibile.

Harry stette zitto dal tono alto del liscio, mentre vedeva Louis guardare tutto tranne che lo sguardo dell'agente, ma riuscì comunque a vedere il suo sguardo ferito.

Merda, Harry non doveva sentirsi in colpa per uno come Louis. Era un assassino cazzo.

Louis si levò la maglietta, arrabbiato "sbrigati a fare quello che devi fare" il tono adesso era freddo e distante, la maglietta appoggiata sulla cordicina delle manette, visto che, per colpa di quest'ultime, non poteva levarsi la maglietta completamente.

Harry lo guardò confuso, ma annuì e si avvicinò al maggiore per esaminargli la ferita.

Il corpo di Louis era ricoperto di sangue, ma riusciva comunque a vederne i tratti. Aveva un corpo tonico, ma non troppo. Stette zitto quando intravede una serie di cicatrici sparse per il suo busto. Le riconobbe, erano tagli di coltello, grandi e profonde, sembravano vecchie, di almeno un paio di anni.

Desert Island || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora