Desert Island || Larry

10- I'm sorry little fawn

I giorni passarono ed Harry e Louis rimasero su quell'isola, ovviamente. Ebbero modo di ispezionare almeno metà isola. Non era troppo grande, alla fine.

Era tutta alberi e animali come cervi e lupi eccetera.

Le risorse di cibo e acqua stavano per finire. Con l'acqua si sono adattati. Erano abbastanza fortunati perché avevano trovato a pochi metri da loro un piccolo ruscello, quindi prendevano il cibo da lì.

Per il cibo, invece... avrebbero trovato una soluzione una volta che quello che avevano sarebbe finito.

Era già più di una settimana che erano intrappolati in quell'isola, ormai, e i due stavano iniziando a preoccuparsi.

Avevano perso ormai ogni speranza che avevano nel team di ricerca del quale aveva parlato Harry, quindi ora speravano solamente qualcuno passasse lì vicino e gli aiutasse.

Nel frattempo Harry e Louis, visto che erano obbligati a vivere insieme, praticamente, si sono avvicinati, ed Harry iniziava a fidarsi sempre di più del maggiore.

Lo faceva stare qualche ora al giorno senza manette. Ancora non si fidava al cento per cento, quindi preferiva prevenire e fargliele tenere per la maggior parte del tempo.

La ferita di Louis, invece, migliorò parecchio. Non portava neanche più le bende. Le metteva solo per andare a dormire.

Louis sospirò, alzandosi in piedi. "Niente, è finito tutto" disse ad Harry.

Questo chiuse gli occhi ed annuì "Va bene" borbottò.

Stavano parlando del cibo. Louis ha cercato un'ultima busta di cibo sottovuoto, ma niente, era tutto finito, ed erano due giorni che non mangiavano niente, stavano morendo di fame.

Avevano cercato qualche frutto da poter mangiare, ma, apparte qualche bacca, non c'era molto, e delle misere bacche non bastavano per sfamarli.

"Sai questo che significa?" Chiese l'agente, portando lo sguardo sul liscio, lui annuì tristemente. "Lo faccio io, sta tranquillo"

"Non diminuisce i miei sensi di colpa" borbottò Louis "e poi non è giusto per te"

"Tanto sono l'unico che può farlo, no?" Chiese retoricamente, senza neanche aspettarsi una sua risposta "io ho le pistole. Vado io"

"Va bene"

Non potevano morire di fame. Era il ciclo della vita, alla fine: si uccideva per mangiare. È sempre stato così dall'inizio dei tempi.

Solo, Louis preferirebbe uccidere un umano piuttosto che un animale. Si sentirebbe meno in colpa. Alla fine, l'essere umano fa schifo, quindi era peggio uccidere un povero animale.

Harry si alzò da per terra ed uscì dalla caverna, la sua pistola in mano.

Louis sospirò e si sedette vicino a dove l'altro era prima seduto, il piede che non riusciva a stare fermo dall'ansia.

Poi, uno sparo.

Louis chiuse gli occhi al rumore improvviso, saltanto dalla paura.

Harry tornò pochi minuti dopo, un cerbiatto tra le braccia. Lo fece appoggiare a terra, una lacrima agli occhi. Dio, si sentiva un essere orribile.

Il ladro aprì a suo dispiacere gli occhi e si avvicinò lentamente al povero cerbiatto, il quale si stava lamentando dal dolore che la ferita di colpo da fuoco che aveva al ventre gli procurava.

"Oddio" Esclamò Louis, mettendo una mano sul suo muso, "calmati bello, sta calmo" gli disse, accarezzandolo con le sue mani, legate dalle manette "mi dispiace- merda"