24- epilogo

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I mesi passarono e un anno era finalmente passato. Harry veniva a fare visita a Louis quasi ogni giorno, si raccontavano le proprie giornate, e Harry tornava alla sua vita.

Quel giorno, però, Harry si svegliò elettrizzato. A lavoro non riusciva a fare altro che pensare a Louis, non gli importava nemmeno del caso al quale stava lavorando in quel momento, l'unica cosa alla quale riusciva a pensare era Louis e alla sua scarcerazione che sarebbe avvenuta quella sera.

"Zayn, Liam, Niall, chiudete voi, io vado da Louis" disse Harry ai suoi tre amici, mettendosi una giacchetta addosso velocemente.

"Lo trovo ironico come solo l'anno scorso stavamo dietro Tomlinson e ora voi due scopate e ti interessa più di lui che del caso al quale stiamo lavorando ultimamente" Esclamò Zayn, ridendo.

"Haha, divertente, io adesso vado" Harry corse fuori dalla base e verso la propria macchina. Avviò il motore non appena vi entrò e sfrecciò tra le strade di Londra, verso il carcere dove Louis era trattenuto.

Beh, ancora per poco.

Riusciva a sentire il proprio cuore battere a mille nel suo petto e quasi non sarebbe svenuto dall'ansia.

Parcheggiò la macchina in doppia fila e corse verso il cancello del carcere. Si fermò appena vide la figura di Louis, in piedi, di fronte ai cancelli. Ci fu un attimo di confusione, poi corse verso di lui e lo abbracciò e baciò.

Louis rise e ricambiò l'abbraccio, baciandolo anche lui. "Ti sono mancato?" Chiese Louis scherzando tra un bacio e l'altro.

"Merda si" rispose Harry, prendendo Louis dalla vita e alzandolo in aria, portando le mani sotto le sue cosce così da non farlo cadere. "Adesso tu vieni con me"

Louis rise e si aggrappò bene all'agente, le braccia attorno al suo collo. "So camminare, sai?"

"Non oggi" Esclamò il riccio "casa mia o casa tua?"

"Non ho una casa e casa tua è bellissima, quindi suppongo casa tua"

"Supponi bene, tanto ti avrei portato lì comunque"

Harry portò Louis fino alla sua macchina e guidò felicemente verso casa sua. Appena vi arrivarono, il minore aprì velocemente la porta della propria casa e vi entrò insieme a Louis, baciandolo nel mentre.

"Andiamo in camera mia?" Chiese il riccio, contonuandolo a baciare e sbottonandosi la camicia. Louis sorrise nel bacio ed annuì, levandosi la maglietta. "La mia stanza sta alla fine del corridoio a-"

"Lo so già dove sta"

Harry sorrise ed annuì "giusto" Esclamò ridendo. Louis lo prese dalle spalle e lo guidò verso la camera da letto, facendolo sdraiare a schiena sul materasso, sedendosi sopra il suo bacino, iniziando da subito i movimenti.

Il minore gemette, mentre Louis gli levò i pantaloni e i boxer, in un solo gesto, buttandoli in un punto a caso della pavimento.

Prese la sua erezione in mano, facendo gemere nuovamente il riccio, e portò le labbra su quelle di Harry, in un bacio voglioso. "Voglio scoparti" disse Louis, levandosi a sua volta i pantaloni e i boxer "però domani mi scopi tu"

Harry annuì, portandole le mani sulle curve del ladro, così da avvicinare i propri corpi. "Va bene" ansimò, provando un tremolio quando sentì le dita del maggiore vicine alla sua entrata.

Louis fece entrare da subito il primo dito nella sua entrata, portando nel mentre le labbra sul collo del minore, succhiando sempre lo stesso lambo di pelle, ancora e ancora, lasciando un segno rosso.

Non ci mise molto a far entrare anche un secondo e un terzo dito, iniziando a sforbiciare dentro il riccio, le mani di quest'ultimo che vagavano senza meta sul corpo di Louis, graffiando e lasciando marchi rossi.

Desert Island || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora