Il fruscio di un'anima che mi passa accanto interrompe il flusso dei ricordi. Guardo nuovamente verso l'alto, ritrovo la scritta incisa nell'architrave del portone e avverto un tremito corrermi lungo la schiena.
Per anni ho desiderato varcare il confine dell'Ade. Qualcuno crede che l'abbia fatto e io stesso non saprei dire in quanti momenti ho visto scorci dell'Inferno... né quante volte è stato l'Abisso a reclamare me. Ora, però, è diverso: l'Oltretomba m'invita a diventare un suo abitante per sempre, e lo fa usando parole di minaccia.
Eterno dolore,
Perduta gente,
Lasciate ogni speranza...
Se supero la soglia, andrò incontro a tutto questo?
Gli anziani sostengono che gli spiriti non abbiano un cuore, eppure io lo sento battere veloce nel petto. Mi prega di tornare nel mondo di sopra, d'incatenarmi al mio corpo mortale e di non addentarmi nel Regno delle Ombre.
Intanto, stormi di anime si lasciano inghiottire dalla porta in silenzio, finché non mi trovo da solo nella nebbia. Ed è allora che ricomincio a sentire la voce sconosciuta:
Non puoi restare fermo
Mi comanda, celando l'ordine dentro a un tono dolce, materno e, al contempo, algido.
Non temere: hai portato a termine il compito che ti è stato affidato.
Roma ha il grande passato di cui necessitava
e le tue parole dureranno ben più a lungo dei marmi di Augusto
«Ho paura» bisbiglio, nella vana speranza che quella voce diventi qualcosa di reale, tangibile. Lei, però, prosegue come se non mi avesse neppure sentito:
Avanza per chi è ancora in vita
«C... cosa?» sono confuso, ma, per un attimo, confido in un suo aiuto. "Forse, non vuole che attraversi il portone" mi dico "Forse, la voce intende riportarmi sulla Terra dai miei cari".
«Sto per tornare a casa?» sibilo a stento, soffocato dall'emozione «Tu puoi farlo? Lo puoi veramente?» ho la vista offuscata dalle lacrime «Accetto! A qualsiasi costo. Prendi la fama, i soldi, il mio talento... portami via anche tutte le parole, se lo desideri, e fammi tornare a casa da...»
Avanza per chi è ancora in vita
Ripete lei perentoria. E stavolta è più specifica:
Varca la porta per loro: non costringerli a convivere col tuo spettro.
Legare i vivi ai morti può diventare la più grande delle sventure.
La voce continua a parlare; è convincente e io mi tappo le orecchie per non ascoltarla. "Voglio tornare nel mondo di sopra" mi ripeto tra i singhiozzi "Voglio tornare dai miei cari, sentirne l'abbraccio e averli accanto almeno un'ultima volta. Un istante, per dire ciò che non ho detto e fare ciò che non ho fatto".
Voglio molte cose che non posso avere. Lo so io e lo sa la voce. Qui non valgono le stesse regole vigenti in Terra: l'Inferno è il regno dell'impotenza quanto Roma era il regno delle possibilità. Ed è mentre riaffiorano le memorie di quando ogni sogno sembrava realizzabile che mi rialzo, rassegnato ad attraversare la porta.
STAI LEGGENDO
Acheronta Movebo
Historical Fiction"I poeti canteranno gli eroi, consegnandoli all'Immortalità" Ecco ciò che mi hanno insegnato. E io ho consumato la vita per cercare parole con cui glorificare Roma. Però, mentre varco la soglia dell'Ade, non è all'Eneide che penso. Sono altre le dom...