Ottobre 2018
Zita si sedette sul letto sfatto a gambe incrociate e rispose alla chiamata su Skype di Namjoon, si erano accordati mesi prima per riuscire a sentirsi quel giorno, per lei era stata una levataccia ed aveva puntato la sveglia poco prima della chiamata giusto per andare a fare pipì e prendere un caffè.
«ciao», disse Namjoon non appena lei comparve sullo schermo del suo pc.
«come va?» fece Zita sbadigliando e stropicciandosi gli occhi ancora leggermente gonfi per via della sveglia anticipata.
«scusa se è ancora così presto da voi...- le disse Namjoon.
«non fa niente dai, per una volta posso alzarmi alle 5 del mattino, non credo che morirò per questo»
«comunque, hai un aspetto migliore del mio appena sveglia- le disse.
«Ci stai provando con me Kim Namjoon?» scherzò Zita.
«certo che no!» rispose lui piccato.
«come siamo permalosi, e sono io quella che si è appena svegliata...» commentò Zita ridacchiando mentre sistemava un cuscino alle sue spalle per mettersi più comoda.
«dovrei chiederti un favore» le disse lui.
«ok, così mi sentirò meno in imbarazzo quando ti chiederò dei soldi per pagare le bollette di casa» fece lei.
«hai bisogno di soldi?» le domandò preoccupato.
«ma no... possibile che col tuo Q.I. di 148, tu non capisca il sarcasmo»
«simpatica... comunque, i ragazzi vorrebbero salutarti» le disse.
«e perché?»
«perché sono curiosi e vogliono vederti»
«cos'è sono diventata un animale esotico? sono una ragazza come ce ne sono migliaia nel mondo, che c'è da vedere?» domandò lei scocciata, non era esattamente entusiasta all'idea che sei Idol la vedessero in quelle condizioni, con Joonie ormai era in confidenza e non le procurava alcun fastidio mostrarsi per quella che era, ma gli altri erano dei perfetti sconosciuti per lei.
«dai, mi stanno stressando da mesi e ...»
«e tu lo avevi già promesso vero?» fece lei interrompendolo.
«Vero!!» rispose una voce fuori campo.
Namjoon fulminò Jimin con lo sguardo e poi tornò a guardare lo schermo del suo portatile, Zita sembrava parecchio incazzata nell'apprendere che dall'inizio di quella conversazione non erano mai stati veramente soli. La vide mostrargli il medio e non poté fare a meno di sentirsi un coglione per non averle scritto prima, facendole presente la richiesta dei ragazzi.
I ragazzi si sistemarono accanto a lui sul divano ed iniziarono a farle domande, su come si fossero conosciuti, cosa facesse nella vita, anche se erano tutte cose che lui aveva già raccontato loro da parecchio.
Man mano che la conversazione con i ragazzi andava avanti, Namjoon iniziò a notare dei segni di nervosismo in lei, forse non si sentiva a suo agio con tutte quelle domande.
«ma pensi di venire in Corea prima o poi?» domandò Hobi.
«eh prima o poi...» fece lei cercando lo sguardo di Namjoon che conosceva bene il motivo che fino a quel momento le aveva impedito di fare un viaggio tanto lontano. Era rimasta orfana all'età di 15 anni e suo nonno da quel momento l'aveva cresciuta, purtroppo si era ammalato, demenza senile, si era aggravato in fretta negli ultimi anni, così Zita non potendosene prendere cura in prima persona, lo aveva ricoverato in una struttura privata che le constava parecchio; inoltre essendo la sua unica parente in vita era anche la sua tutrice; quindi, allontanarsi da casa e volare dall'altra parte del mondo in quel momento non era un'opzione attuabile.
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Moon
FanfictionI personaggi di questa storia vivono ai lati opposti del globo e per un caso totalmente fortuito si incontreranno tra i libri di una vecchia bottega polverosa. Una pioggia improvvisa sarà la miccia che farà partire ogni cosa. Siete pronti? Non svele...