Yoongi era nella sua stanza in dormitorio e scorreva contrariato le foto che Zita aveva mandato a Namjoon da Daegu e che lui aveva poi condiviso col gruppo.
A tre giorni dalla sua partenza per l'Italia lei non solo non era con lui, non era neppure nella sua stessa città e non gli aveva nemmeno accennato il fatto che sarebbe andata a Daegu a fare una gita.
Era la sua città, avrebbe potuto farle vedere i luoghi della sua infanzia, portarla nei posti a cui era più affezionato; si sarebbe preso volentieri una pausa dal lavoro per stare con lei, ma Zita sembrava aver deciso per entrambi, che la sua presenza non era poi così importante.
Lui non capiva come mai all'improvviso avesse voluto mettere tutta quella distanza tra loro, ed inoltre non faceva che domandarsi come mai avesse deciso di andare là quando per tutto il tempo non aveva fatto mistero del fatto che sarebbe tornata volentieri a Busan.
Con un gesto deciso sollevò il lenzuolo che gli copriva solo le gambe e se lo portò sulla testa, nascondendosi completamente sotto di esso; lo faceva spesso da piccolo, mettere un sottile strato di stoffa tra lui e la realtà, lo aiutava a sentirsi meno sotto pressione e lo tranquillizzava.
Dopo essersi preso qualche minuto per rilassarsi, sbloccò nuovamente lo schermo del cellulare ed aprì Instagram, era curioso di vedere se Zita avesse pubblicato qualche storia, se ci fosse anche solo il più piccolo indizio che lui potesse usare per capire dove fosse esattamente a Daegu.
Voleva raggiungerla e chiederle che cosa fosse successo, perché si fosse allontanata così all'improvviso.
Scorse le immagini delle storie, e si sentì sempre più demoralizzato mai mano che su avvicinava alla fine, non riusciva a riconoscere nulla; erano solo fiori, nuvole, tazze di caffè ed alberi.
L'ultima foto era di un golden retriever.
Yoongi si bloccò, conosceva quel cane, era del proprietario di un bar che frequentava da adolescente.
" penultima colazione con questo pasticcione" c'era scritto subito sotto la foto del cane.
Pensò che se lei andava lì a fare colazione allora il suo b&b non fosse poi tanto distante ed iniziò a cercare quelli in zona; si sentiva uno stalker, come gli veniva in mente di fare una cosa del genere, proprio lui, che amava la sua privacy come nessun altro nel gruppo.
Che cazzo sto facendo?!
Si disse mettendo nuovamente da parte il cellulare, per poi decidere di alzarsi dal letto ed affrontare il mondo al di fuori della sua stanza.
Namjoon aveva appena concluso la telefonata con sua madre, era riuscito a convincere Zita ad andare ad Ilsan con lui il suo ultimo giorno di permanenza per conoscere i suoi genitori. Si era più volte raccomandato con la madre di non metterla in imbarazzo chiedendole se stessero insieme e sperava con tutto sé stesso che lei avrebbe seguito quel suggerimento.
Era ben consapevole del fatto che sin dalla prima volta che lui aveva iniziato a parlarle di Zita, l'interesse verso quella ragazza fosse diventato via via sempre maggiore ed era certo che sua madre si fosse ormai accorta che lui non la vedesse solo come una semplice amica.
Fece un sospiro e raccolse il borsone della palestra da terra, era già in ritardo per i suoi allenamenti settimanali.
Vide Yoongi procedere a passo spedito verso la porta d'ingresso con un borsone.
« dove vai? » gli domandò dato che era strano vederlo fuori dalla sua stanza così presto al mattino.
« Starò nel mio appartamento per un po', qui non riesco a scrivere.. c'è troppo viavai» brontolò Yoongi in risposta mentre si infilava le scarpe.

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Moon
FanficI personaggi di questa storia vivono ai lati opposti del globo e per un caso totalmente fortuito si incontreranno tra i libri di una vecchia bottega polverosa. Una pioggia improvvisa sarà la miccia che farà partire ogni cosa. Siete pronti? Non svele...