Epilogo
Il centro di Busan era attraversato da un vento caldo quel giorno, sembrava infatti che qualcuno avesse lasciato aperto lo sportello del forno dell'Universo, tanto era asfissiante.
Namjoon richiuse velocemente il finestrino dell'auto che lo stava portando all'appartamento di Jungkook.
Erano trascorse due settimane dalla conclusione del loro periodo di leva; aveva passato i suoi primi 8 giorni di ritrovata libertà, sdraiato sul suo letto a fingere interesse per stupidi programmi televisivi oppure a fissare il paesaggio fuori dalla finestra della sua stanza, statico come una statua di marmo.
Non sapeva cosa fare.
Non credeva che gli sarebbe risultato così difficoltoso tornare alla realtà, il mondo militare l'aveva abituato ad una routine chiusa e costante.
Di tutta quella libertà non sapeva che farne, non aveva idea di come avrebbe riempito tutto quel futuro che lo fissava ad ogni sorgere del sole, con insistenza, come se anch'esso avesse deciso di avere aspettative nei suoi confronti.
L'invito di Jungkook era stato una manna dal cielo, che lui aveva colto immediatamente; salvo poi avere mille ripensamenti una volta scoperto da Jimin che anche Zita abitava a Busan; Yoongi doveva avere davvero una forte influenza su di lei se era riuscito a convincerla a lasciare Venezia.
Erano cambiate tante cose in quei 18 mesi; anche i sentimenti che provava per lei erano cambiati, si erano raffreddati ma in tutta onestà non poteva mentire a sè stesso fingendo che se ne fossero andati.
Quando l'auto si fermò davanti al complesso di appartamenti dove viveva Jungkook, si rese conto di essersi lasciato completamente assorbire dal flusso dei suo pensieri, non si era neppure accorto di aver percorso tutta quella strada.
Jungkook lo accolse nel suo appartamento con un abbraccio caloroso, era sempre stato bravo negli abbracci; Jungkook stringeva le persone con talmente tanta forza da rimettere insieme tutti i pezzi incrinati del loro cuore.
Era una cosa che gli aveva sempre invidiato, insieme al suo sorriso sbarazzino; il maknae era una di quelle persone in grado di ravvivare la luce in una stanza.
«Sono contento che tu abbia accettato di venire qui per un paio di giorni hyung » gli disse scoprendo il suo sorriso da coniglietto, che da sempre lo contraddistingueva.
Namjoon sorrise e gli passò una mano sulla testa ancora rasata.
«Non vedevo l'ora di vedere la tua nuova casa » gli disse.
« Eri solo curioso di vedere il nuovo appartamento? » rimarcò il più giovane fintamente scocciato.
« Sì, volevo vedere la casa ed il mare, tutto qui » rispose.
Quando gli rivolse un mezzo sorrisetto si accorse che lo sguardo del ragazzo si era improvvisamente incupito.
«Che succede? stavo scherzando, lo sai » tentò di rassicurarlo.
« Lo so, è solo che.. » tentennò Jungkook spostando lo sguardo altrove.
«Che..? » lo incalzò.
«L'altro giorno ho cenato con Zita » sputò fuori il ragazzo.
Namjoon rimase un attimo in silenzio, cercando di capire che tipo di sentimenti gli provocasse quell'informazione; era triste all'idea del rapporto che non aveva più con lei, ma al tempo stesso voleva sapere come stesse, voleva chiedere al maknae se la trovasse cambiata e se stesse bene.
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Moon
ФанфикI personaggi di questa storia vivono ai lati opposti del globo e per un caso totalmente fortuito si incontreranno tra i libri di una vecchia bottega polverosa. Una pioggia improvvisa sarà la miccia che farà partire ogni cosa. Siete pronti? Non svele...