15. Beautiful lie

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Zita era ferma in attesa che dal fiume di gente degli arrivi sbucasse Yoongi; quel giorno sembravano esserci più asiatici del solito e lei iniziava ad innervosirsi, non voleva rischiare che lo riconoscessero.

Controllò l'orario sul cellulare per l'ennesima volta, e quando sollevò nuovamente lo sguardo davanti a sé lo vide a pochi metri da lei, con il suo cappello da baseball nero calato sulla faccia e la maschernina che gli arrivava fin sotto agli occhi, si chiedeva come facesse a verere oltre il suo naso. Era accompagnato da un uomo alto e ben piazzato che doveva essere una guardia del corpo, ovviamente non poteva certo aspettarsi che avrebbe viaggiato solo.

« ciao! » le disse.

« ciao, com'è andato il volo? » gli chiese sollevata dal fatto che fosse arrivato.

« tutto bene »

« Dammi la borsa, te la porto io, non voglio che sforzi la spalla » gli disse afferrando il borsone prima che lui potesse controbattere.

Eccola lì, l'attenzione nei suoi riguardi che lui aveva sempre scambiato per banale gentilezza, era affetto, era un " puoi appoggiarti a me" silente.

Notò che guardava con insistenza verso la sua guardia del corpo.

« lui non viene con noi » le disse .

« no? »

« no. starà in un hotel vicino a casa tua e mi verrà a prendere il giorno della partenza » le disse per tranquillizzarla.

Yoongi la seguì in silenzio e ad ogni passo che facevano senza dirsi una parola si sentiva sempre meno a suo agio.

Aveva fatto una stronzata, era evidente che lei si sentisse in imbarazzo con lui in quel momento.

Zita si fermò davanti ad uno dei bar dell'aeroporto, era praticamente deserto in quel momento.

« vuoi mangiare qualcosa? » gli chiese.

« perchè no, magari mi prendo anche una coca cola così mi aiuta a stare sveglio » affermò lui.

Lo lasciò ad uno dei tavolini e andò a prendere un paio di panini, avrebbe chiamato un taxi mentre mangiavano per farsi portare a casa.

Lei tornò al tavolo con il vassoio e si sedette accanto a lui, quella situazione la rendeva nervosa, ma era in ballo e avrebbe ballato.

Calcolò male la posizione della bottiglia d'acqua e la urtò con la mano rovesciandola e bagnando appena Yoongi ed il tavolo.

« mi dispiace... sono nervosa » ammise dopo interminabili minuti di silenzio.

« è colpa mia? »domandò lui.

« No cioè sì, non lo so Yoongi, è questa situazione... non so come comportarmi »

« prova a comportarti come se uscissimo insieme »

« ma noi non usciamo insieme »

« fino a giovedì sì, devo farti disinnamorare di me, ricordi? » le disse lui serio.

« e se non funzionasse? e se io mi ritrovassi ancora più incastrata in questa cosa? » fece lei pensierosa.

« in quel caso mi prenderei le mie responsabilità »

« che vuoi dire? »

« che potremmo metterci insieme se vorrai »le disse.

« tu vivi troppo circondata dalle tue paranoie » aggiunse osservandone la reazione decisamente perplessa.

"è una che grandissima stronzata" pensò Zita, non si poteva costruire un rapporto in tre giorni, loro erano diventati amici negli ultimi mesi, ma non era sufficiente e soprattutto non era minimamente paragonabile al rapporto che aveva con Joonie.

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