Harry sbuffò sonoramente, ricevendo un'occhiataccia dal professore, che però decise di ignorarlo e continuare la lezione, abituato come sempre all'impertinenza di quei ragazzi; il riccio si sistemò nervosamente sulla sedia e guardò l'orologio, per poi sbuffare nuovamente: mancava un'ora e mezza, e lui voleva tornare a casa da Skyler, e da Louis, ovviamente; il pensiero di Louis gli attraversò la mente come un lampo, e lo fece gemere frustrato: non era ancora riuscito a pensare ad un modo decente per chiedergli di sposarlo, ed erano passati due mesi da quando si era ripromesso di farlo.
Il ragazzo fece vagare lo sguardo per la classe, incrociando quello di Zayn, che gli sorrise e e mimò un "Tutto ok?" con le labbra; Harry annuì e poi spostò gli occhi sulla fede alla mano dell'amico, mentre il suo cervello ricominciava ad arrovellarsi su come chiedere a quell'idiota plateale del suo ragazzo di sposarlo.
In realtà, a Louis sarebbe bastato un anello di caramella e un "Mi vuoi sposare?" sussurrato nella loro stanza, per non svegliare Skyler, ma si sa che si Harry Styles non si faceva mille complessi, non era felice.
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Louis si sedette sul lettone, tenendo Skyler in braccio ed un libretto nella mano libera: "Ora papà ti racconta una storia, d'accordo?" Chiese sorridendo, mentre la bimba tese le mani verso il libro, probabilmente intenzionata a metterlo in bocca: "Ho imparato a leggere apposta per te, sai? Così posso raccontarti un sacco di storie della buonanotte - aggiunse aprendo la prima pagina del libro e concentrandosi - allora, c'era una volta una bambina che viveva felice con la sua mamma ed il suo papà" iniziò il ragazzo, poi si fermò: "Sai cosa, Skyler? Ora la scriviamo noi una storia!" disse allegro, e la bimba rispose entusiasta alla proposta, sebbene non avesse capito assolutamente nulla; Louis la lasciò sul letto ed iniziò a frugare tra le cose di Harry, finchè non trovò un foglio e una penna: allora tornò accanto alla bimba e le sorrise dolcemente: "Hai visto? So addirittura scrivere! - disse ridacchiando, sempre ignorando il fatto che la bambina non avesse idea di quello che il padre le stesse dicendo - ora iniziano a scrivere la nostra storia, dimmi se ti piace" sorrise alla bambina, le baciò la fronte ed iniziò a scrivere, parlando ad alta voce per rendere partecipe Skyler: "C'era una volta, in un regno lontano, un grande castello, e nel castello vivevano un re, una regina e un principe di nome Harry..." Louis si morse il labbro concentrato, corrugò la fronte e continuò a scrivere, mentre la bambina accanto a lui lo ascoltava attenta, con gli occhi sgranati e un pugno in bocca, come se stesse ascoltando la favola più bella che fosse mai stata scritta.
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"E di questa che te ne pare?" Disse Elisabeth, girando il monitor del pc verso Niall, che osservò la foto sullo schermo: "Non è esageratamente grande: due piani, tre stanze da letto, salotto, cucina, sala da pranzo, e poi potremmo far mettere la piscina interna nel seminterrato, no? Con anche la parte di acqua bassa, così Mikey può imparare a nuotare!" Riprese lei fiduciosa, osservando le reazioni di Niall, la cui faccia esibiva una smorfia concentrata mentre cercava di capire cosa c'era scritto accanto alla foto della villa: "E di questa... stanza extra, che dici?" "Dico che sotto c'è scritto che è una stanza con ampia finestra che da sul cortile, che si adatta a qualunque uso" disse lei facendo spallucce e riprendendo a far scorrere le foto degli interni della villa; Niall sembrò combattuto, poi annuì: "Può essere la stanza dei giochi di Mike?" "Intendi quella in cui fino agli 11 anni avrà dei giochi normali che verranno poi sostituiti da maxischermo, casse, tv e playstation? Oh si, certo!" Disse lei ridendo, facendo arrossire il ragazzo accanto a lei, che si imbronciò: "Ni, scherzavo! - sospirò lei, baciandogli l'angolo delle labbra - sarà la stanza dei giochi di Michael, e sarà piena di peluche e quelle cose li"; Niall sorrise soddisfatto e si avvicinò allo schermo del computer, iniziando ad osservare le foto della loro ipotetica nuova casa.
I due ragazzi avevano deciso da qualche settimana che si sarebbero trasferiti dalla casa dei genitori di Elisabeth: se si vuole crear una famiglia seria, non si può mica rimanere a vita nella casa paterna! Questo avevano pensato, e così avevano iniziato a cercare una casa non troppo appariscente, adatta ad una famiglia piccola come la loro, senza esagerazioni. Elisabeth aveva deciso che avrebbe usato esclusivamente i soldi sul suo conto bancario per acquistarla, e grazie alla lauta eredità della sua amata nonna materna ed ai soldi che suo fratello le inviava ogni tre mesi sapeva di potercela fare tranquillamente; voleva però, allo stesso tempo, non essere mantenuta dai suoi genitori, motivo per cui stava cercando di nascosto un qualche ingaggio a Louis e Niall perché lei, con un bambino così piccolo a cui badare, non se la sentiva di andare a lavorare, lasciandolo a qualche tata come era successo a lei. L'unica breccia in questo meraviglioso piano di vita, era il fatto che Elisabeth non avesse ancora accennato nulla ai suoi genitori, ed era sinceramente preoccupata per la loro reazione.
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Different worlds || Larry Stylinson
RandomLondra, anno 2014. Due quartieri diversi, opposti, divieto assoluto di mischiarsi. E se nonostante tutto la vita avesse in serbo un destino diverso da quello che i genitori vogliono per te? Saresti pronto ad accettarlo?