Harry scese lentamente le scale ed arrivò in sala da pranzo; appena fece il suo ingresso, suo padre si alzò senza dire una parola ed uscì dalla stanza; la signora Styles sopirò, poi fece cenno a suo figlio di sedersi:"A papà passerà, vedrai.." Disse sorridendo dolcemente, ma Harry si strinse nelle spalle:"Non me ne frega niente, mamma... Ne di lui, ne di quel che pensa" disse schietto, poi iniziò a mangiare.
Esattamente cinque minuti dopo, un Louis molto spettinato entrò nella sala con indosso una camicia di Harry ed un paio di boxer; appena il riccio ebbe calmato l'istinto di saltargli addosso, gli sorrise e scosse la testa:"Lou, per favore... I pantaloni.." Disse imbarazzato, mentre il ragazzo si guardò perplesso le gambe e arricciò il naso:"Giuro che non ho fatto apposta.. Vado a metterli" borbottò, poi guardò la madre di Harry e fece un cenno con il capo a mo di scusa, o saluto; la donna gli sorrise e scosse la testa:"Non fa niente, siediti a tavola o si fredda il caffèlatte" disse sorridendo, ricevendo un'occhiata stupita da parte di Harry, che iniziò a fissare alternatamente sua madre ed il suo ragazzo che, dal canto suo, si era messo seduto senza troppi complimenti ed aveva iniziato a mangiare la sua colazione.
Quando, parecchio tempo dopo, ebbe finito di rimpinzarsi, la signora Styles fece entrare un cameriere con tre borse: il ragazzo guardò Louis ammiccando, poi gli passò le borse; Louis sorrise soddisfatto:"La limousine ti accompagnerà a casa, Louis...-disse la signora Styles, guardando il ragazzo- ma ricordati di tornare entro pomeriggio, Harry ti accompagnerà a prendere lo smoking" concluse, poi Harry si alzò ed uscì dalla stanza insieme a Louis, che continuava a ringraziare in modo sconnesso la donna.
Harry tirò Louis fino alla sua camera, chiuse la porta e lo guardò incrociando le braccia sul petto:"Quante volte devo dirti di coprirti, Louis?" Disse scocciato, ed il ragazzo scoppiò a ridere:"Eddai, a tua madre non da fastidio, perché deve darne a te?" "Perché se mio padre ti vede, ti brucia al rogo... e poi... e poi il cameriere ti fissa" aggiunse borbottando; Louis ridacchiò e si sollevò la camicia:"Ammira bene tutto ciò, damerino -disse indicandosi prima davanti e poi dietro- appartiene a te, ok?" Disse senza smettere di ridere. In tutta risposta, Harry gli diede una pacca sul sedere e sorrise:"Questo lo so, ma rimango comunque geloso!" Disse sorridendo, per poi baciarlo:"E ora muoviti, i bambini ti aspettano!".*
Niall si svegliò lentamente, il viso inondato dalla luce del sole che filtrava attraverso le tende; si girò su un fianco per evitarlo e vide Elisabeth accanto a se, che dormiva ancora; il ragazzo le scostò una ciocca di capelli dal viso e la baciò delicatamente, sfiorando le labbra con le proprie, poi si alzò e si stiracchiò.
Dopo aver guardato fuori dalla finestra, iniziò a girovagare a caso per la stanza, aspettando che la ragazza si svegliasse; mentre si guardava in giro, lo sguardo gli cadde sul paravento aperto in un angolo della camera: da sotto di esso si vedeva sporgere come lo strascico di un abito, ancora avvolto nel cellophane; incuriosito, il ragazzo si avvicinò, sicuro che si trattasse dell'abito che la ragazza avrebbe indossato al matrimonio di Zayn e Liam, ma non appena girò dietro al paravento rimase ammutolito, iniziando a respirare affannosamente: era un vestito da sposa, un vestito con tanto di velo e tiara, per intenderci.
Niall corse fino al letto e vi si buttò sopra con rabbia, facendo sobbalzare la ragazza, che si svegliò:"Ni.. Cosa.." "Pensavo che saresti venuta con me! -disse lui con le lacrime agli occhi-pensavo che saremmo scappati!" "Mancano tre giorni, Niall... Solo tre giorni, come potremmo organizzarci?" disse lei sconsolata, ed il ragazzo iniziò a piangere:"Me l'avevi promesso! Mi avevi promesso che non l'avresti fatto..." Sussurrò tra le lacrime. La ragazza si mise seduta e lo tirò a se, stringendolo forte ed accarezzandogli lentamente i capelli:"Andrà tutto bene, Niall... Staremo insieme, scapperemo... Te lo prometto" sussurrò, per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo dolcemente sulle labbra, mentre con i pollici gli asciugava le lacrime.
Qualche minuto dopo, quando Niall riuscì finalmente a calmarsi, i due ragazzi si misero a parlare di come avrebbero affrontato le nozze; solo allora Elisabeth decise di dire la verità al ragazzo:"C'è una cosa importante che devi sapere..." Gli disse, facendo una pausa e ricominciando a parlare quando notò lo sguardo confuso del ragazzo:"Lou ha parlato con mia madre.. Ha sparato qualche minchiata sul tuo essere distrutto dopo che le vostre famiglie sono morte per un epidemia e no, non fare domande -disse alzando una mano per zittirlo- ma ha ottenuto d farti fare il mio testimone, Ni" disse in fretta, sentendo un gemito strozzato uscire dalla gola del ragazzo:"Te.. Testimone?" sussurrò spaventato, e lei annuì:"Non mi sposerò sul serio, Niall... Ma ho bisogno di averti vicino... Ti prego..." disse supplicante, e lui annuì, tirandola a se e strigendola forte:"Ti amo" sussurrò, baciandole la guancia:"Ti amo anche io, Ni.. Anche io.." disse lei, abbandonandosi tra le sue braccia.
STAI LEGGENDO
Different worlds || Larry Stylinson
De TodoLondra, anno 2014. Due quartieri diversi, opposti, divieto assoluto di mischiarsi. E se nonostante tutto la vita avesse in serbo un destino diverso da quello che i genitori vogliono per te? Saresti pronto ad accettarlo?