Liam stava seduto sotto il porticato in giardino e osservava la piscina in disuso ormai da un mese; era quasi novembre,e già da metà settembre la temperatura aveva reso praticamente inutilizzabile la vasca.
Liam guardava le foglie che ci galleggiavano sopra e aspettava... Aspettava che Zayn arrivasse e che Harry rispondesse al telefono, perché erano giorni che non vedeva nessuno dei due; dal giorno del golf, i due avevano smesso di andare a scuola ma, mentre Zayn aveva detto di essere ammalato, Harry non rispondeva nemmeno al telefono e, a detta del suo maggiordomo, usciva dalla sua stanza solo ed esclusivamente per mangiare; di conseguenza, o era scoppiata un'epidemia, o quei due nascondevano qualcosa, ed era proprio quello che Liam temeva.
Conosceva bene lo sguardo di Zayn nei confronti di Harry, e sapeva bene cosa significasse, perché lui dedicava lo stesso identico sguardo proprio a Zayn; quello di cui aveva paura era che Zayn si fosse dichiarato ad Harry, che a sua volta avesse ammesso i suoi sentimenti, prendendosi così il ragazzo che lui amava.
Aveva invitato i due ragazzi a casa sua per osservare i loro comportamenti e vedere se quello che temeva fosse reale, ed il fatto che nessuno dei due fosse ancora arrivato l'aveva fatto cadere in preda all'angoscia.
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Zayn fissava lo schermo del cellulare, su cui spiccava il messaggio di Liam:"Ehi Zayn! Se stai un po' meglio ti andrebbe di passare da me pomeriggio?:)"; Zayn sospirò: avrebbe dovuto rispondere di no, dirgli che stava ancora malissimo, ma la voglia di vederlo aveva prevalso, e così aveva risposto che si, stava meglio e sarebbe andato volentieri da lui; il problema era trovare il coraggio do andarci veramente.
Zayn non aveva fatto altro che pensare a Liam dal giorno in cui lo aveva preso per mano al campo di golf, ma non trovava la forza di andare a parlare con lui; sapeva benissimo che quel gesto avrebbe dovuto togliergli ogni dubbio, ma il problema vero e proprio era che ora aveva ancora più paura di prima.
Se avesse visto Liam ora che era praticamente certo della sua sessualità, era certo che non sarebbe riuscito a stare calmo ed avrebbe sicuramente combinato un casino.
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Harry cambiava di continuo canale sulla televisione, ma non gli importava assolutamente niente di quello che passava sullo schermo.
Erano passati quattro giorni da quando Louis l'aveva baciato, e lui si era rifiutato di uscire di casa per paura di trovarselo davanti; Liam e Zayn continuavano a cercarlo, ma lui non si faceva sentire ne vedere, e per quanto ne sapeva nemmeno Zayn usciva di casa da parecchi giorni.
Ogni fibra del suo corpo gli diceva di alzarsi, andare nel quartiere povero, prendere Louis e baciarlo fino allo sfinimento, e poi portare lui e tutti quei bambini e, perché no, anche Niall, a casa sua e tenerlo per sempre con sé; ma la parte più seria del suo cervello, quella in cui sapeva di essere un ragazzo ricco con dei limiti imposti dalla società, lo faceva stare bloccato a casa sua, a guardare la tv e giocare alla play station, fingendo di essere ammalato con i suoi genitori e pregando Adam di non dire niente a nessuno.
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Dire che Louis stesse da cani sarebbe stato decisamente un eufemismo; era a terra, demoralizzato... Piangeva la notte senza che nessuno lo vedesse, esprimeva tutto il suo dolore cantando.
Il problema era che lui di Harry si era davvero innamorato*, sebbene lo conoscesse da poco tempo, ma ora aveva il terrore di averlo perso per sempre.
L'aveva baciato senza sapere nemmeno se lui fosse etero o gay o chissà che cosa, senza sapere se a lui gliene importasse qualcosa, senza pensare che era un ragazzo del dannatissimo quartiere ricco e che il suo amore era impossibile da portare avanti.
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Different worlds || Larry Stylinson
RandomLondra, anno 2014. Due quartieri diversi, opposti, divieto assoluto di mischiarsi. E se nonostante tutto la vita avesse in serbo un destino diverso da quello che i genitori vogliono per te? Saresti pronto ad accettarlo?