Fiori di ciliegio

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Il prato del parco intorno alla villa era completamente rinato, i ciliegi erano fioriti, le rose erano colorate come non mai, nel laghetto sul retro le ninfee erano spuntate, e le solite due anatre che si erano appropriate abusivamente del piccolo specchio d'acqua erano tornate; a breve avrebbero deposto le uova, e sarebbero nati gli anatroccoli, che avrebbero girato per il cortile come se fosse esclusivamente loro: con l'inverno partivano, e non tornavano mai nel luogo della loro nascita.
Sotto uno dei ciliegi in fiore, proprio davanti a quel piccolo lago, sedevano due ragazzi; Harry aveva la schiena appoggiata al tronco ruvido, la bocca dischiusa in un sorriso, gli occhi verdi puntati in basso; sulle sue gambe giaceva la testa di Louis, che stava sdraiato con le gambe ripiegate e gli occhi chiusi. La mano di Harry gli accarezzava lentamente i capelli, togliendogli i petali di ciliegio che di tanto in tanto si appoggiavano su di essi.
"Quanto stanno via i tuoi?" Disse Louis, aprendo appena un occhio e guardando in direzione del riccio:"Altri due giorni, ma domani torna il giardiniere dall'ospedale -rispose l'altro, sbuffando leggermente- quindi non potremo più stare qui". Louis aprì del tutto gli occhi e sollevò la testa:"Il tuo giardiniere controlla i tronchi degli alberi?" Chiese serio; Harry alzò un sopracciglio, poi scrollò le spalle:"E che ne so io?" "Oh beh, correrò il rischio" disse Louis mettendosi seduto. Il ragazzo si avvicinò al tronco, cavò un coltellino dalla tasca ed iniziò ad incidere il legno ruvido del ciliegio; dopo qualche minuto, si allontanò e sorrise soddisfatto:"Guarda, damerino" disse, indicando un punto ben preciso sul legno; Harry si avvicinò ed osservò il tronco: in mezzo alle rughe della corteccia ed al via vai di formiche, spuntava un cuore spigoloso, con all'interno due lettere "H L".

*

Niall uscì dalla baracca con l'intento di andare a comprare qualcosa da mettere sotto i denti quella sera; fece promettere ai bambini di stare buoni e non andare troppo in giro da soli, poi si avviò verso l'uscita del vicolo.

Quando la raggiunse, i suoi buoni propositi morirono drasticamente: la figura di sua madre stava li, in piedi davanti a lui, il corpo avvolto in un vestito bianco che svolazzava leggero per via dell'aria primaverile, intorno al collo un foulard rosa pallido, in tinta con le ballerine che indossava ai piedi; Niall costrinse i suoi polmoni a continuare a respirare, poi la guardò, ma prima che potesse parlare, lei prese parola:"Stai andando a fare un giro?" Niall rise, a metà tra il nervoso e l'ironico:"Io non vado mai "a fare un giro„ -disse usando le dita per mimare le virgolette- io o lavoro, o vado a comprare da mangiare"; la donna lo guardò, ed un piccolo sorriso le comparve sulle labbra:"Posso aiutarti a fare la spesa, Niall?" Il biondo stava per risponderle male, ma il tono della donna lo fece fermare: non era più supplicante, o disperato, era semplicemente cortese, di quella cortesia che aveva sentito usare solo ad Elisabeth. Il ricordo della ragazza lo trafisse come una lancia, ma lui si costrinse ad esibire un mezzo sorriso, stringersi nelle spalle e:"Se non hai niente di meglio da fare"; poi si allontanò a passi veloci, con la donna appena dietro di lui.

*

Mordendosi il labbro nervosamente, il ragazzo citofonò, poi aspettò una risposta che non arrivò: lo riconobbero dal videocitofono, ed aprirono il cancello. Stephan attraversò il giardino ed entrò nella villa: Zayn voleva vederlo, e lui non era sicuro che fosse qualcosa di positivo.
Appena vide il moro comparire in cima alle scale, il suo cuore saltò un battito: era così incredibilmente bello, che gli mancava il fiato ogni volta; quando andavano a letto insieme, ogni singola volta da li a due settimane, per lui era magnifico. Per Zayn era scopare, era un buco in cui entrare, molto probabilmente, ma per lui, per lui era la cosa più bella del mondo: l'aveva atteso per così tanto tempo, che ancora non poteva credere che fosse vero.

Stephan salì le scale cercando di controllare i battiti del cuore, e non appena arrivò in cima prese la mano a Zayn, che lo tirò in camera; il moro tolse dal letto alcuni petali rosa di ciliegio entrati a causa del vento, poi vi si sedette e fissò il ragazzo:"Stephan... Cosa provi per me?" Gli chiese per direttissima, senza prepararlo prima; il ragazzo ingoiò a vuoto, poi lo guardò:"Tutto ciò che c'è da sapere su quel che provo per te, lo sai già Zayn..." Disse vago, e lui annuì:"Per me non è lo stesso, lo sai?" Domandò, ricevendo come risposta solo un cenno di assenso del ragazzo di fronte a lui.
"Dobbiamo finirla qui, Stephan. Tu ti fai solo del male, a venire con me... Troverai un ragazzo che ti ama quanto tu amerai lui, ma quel ragazzo non sono io..." "Giusto, Malik -disse Stephan in tono piatto, ed a Zayn non sfuggì il ritorno all'uso del cognome- tu non mi amerai mai, vero? Non puoi nemmeno provarci? Non puoi cercare di lasciarti il passato alle spalle?" Zayn scosse la testa:"Liam non é semplicemente il mio passato, come non é semplicemente il mio ex. Liam Payne é il mio passato, presente e futuro... É il ragazzo che amo".
A sentire il nome di Liam, Stephan strinse i pugni, e quando sentì pronunciare quell'ultima frase, quella frase che aveva desiderato così tanto sentirsi rivolgere dal moro, perse il controllo: il suo pugno chiuso si scagliò in faccia a Zayn, centrandogli il naso, che iniziò a sanguinare.
Il moro si lasciò sfuggire un ringhio di dolore, ma prima che potesse reagire un altro pugno arrivò sul suo occhio, e poi sullo zigomo, tagliandolo. Ma nonostante il dolore, nonostante il sangue, Zayn non si arrabbiò con lui, ma bensì provò pena, e tristezza: a quel ragazzo era stato tolto tutto, dai soldi, all'amore.. E quando una persona non ha più niente a cui aggrapparsi, cerca modi disperati per non affogare.
Sentendo il ragazzo uscire dalla stanza soffocando un singhiozzo Zayn ebbe una sola certezza: Stephan non avrebbe più fatto del male a Liam, per non fare del male al ragazzo che, suo malgrado, amava.

Different worlds || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora