Where do broken hearts go?

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Una palla di stracci rotolò fuori dal vicolo, inseguita da un bambino, finendo sul marciapiede; una signora la raccolse e la porse al suo proprietario, che la guardò incerto:"Non preoccuparti piccolo -disse lei, sorridendo- sonoun'amica di Niall... Tu lo conosci Niall, vero?" Il bimbo prese la palla, la strinse al petto ed annuì:"Allora potresti dirgli che gli devo palare?" Chiese la signora, ed il bimbo annuì nuovamente, per poi allontanarsi.
Il bambino corse fino in fondo al vicolo e iniziò a tirare insistentemente la maglia di Niall:"Niall... Niall c'è una tua amica che ti cerca!" Disse non appena ebbe la sua attenzione; Niall impallidì, mentre la sua mente vagava alla ricerca di una soluzione su cosa dire ad Elisabeth, ma il bambino tirò di nuovo la sua maglia:"Dai Niall! La signora elegante ti vuole!" Disse sbuffando, ed il biondo tirò un sospiro di sollievo: una signora, allora non era Elisabeth, era sua madre!
Il ragazzo scompigliò i capelli al piccolo, poi si avviò verso l'uscita del vicolo; erano due settimane che si vedeva con sua madre e, di tanto in tanto, anche con suo padre. Le storie che gli raccontavano facevano riaffiorare in lui ricordi della sua infanzia che non sapeva nemmeno di aver vissuto; questo gli aveva fatto capire che, in effetti, quelli dovevano essere i suoi veri genitori.
Quando arrivò alla fine del vicolo, la donna gli sorride:"Niall! Pensavo che il mio piccolo messaggero si fosse perso per strada! -disse sorridendo e schioccò un bacio sulla guancia del ragazzo, che arrossì- possiamo andare al parco? Avrei una proposta da farti" aggiunse, senza smettere di sorridere, ricevendo un segno di assenso dal figlio che si avviò insieme a lei verso la loro destinazione.
*
"Fallo di nuovo e ti picchio!" Disse il ragazzo riccio, sbuffando; Louis rise e lo guardò:"Cosa, questo?" Domandò, per poi soffiargli il fumo della sigaretta dritto sul volto; Harry tossì e spostò il fumo con la mano, per poi dar un pugno sulla spalla del ragazzo, che si rotolò giù da lui, finendo sul materasso:"Ah! Mi hai ucciso! Perderò il braccio!" Disse ridendo, e Harry sbuffò più forte incrociando le braccia sul petto.
Louis stava ancora ridendo quando qualcuno bussò alla porta, e Harry gli fiondò una mano sulle labbra, per soffocare il rumore:"Si?" "Harry, sono io -disse piano sua madre- posso entrare? Devo parlarti, è importante."; il ragazzo guardò Louis, nervoso, e lui fece un cenno di assenso, scostò la mano del riccio dalla sua bocca ed iniziò a vestirsi lentamente:"Si mamma io.. Solo un istante, ok? Esco subito, qui è un po in disordine, credo serva una nuova cameriera.." Disse esitante, cercando di vestirsi il più in fretta possibile; quando finalmente allacciò l'ultimo bottone della camicia, socchiuse la porta, e pregando che sua mamma non sentisse l'odore di fumo, si piazzò davanti a lei, sorridendo:"Eccomi.. Andiamo giù?".
Sua madre annuì ed iniziò a scendere le scale insieme a lui:"Eri solo?" Chiese quasi sussurrando, e Harry per poco non cadde dai gradini: "C-cosa?" "Ho solo chiesto se eri solo.. Sentivo ridere e non era la tua voce" "Oh -disse semplicemente Harry, abbastanza sicuro che il suo cuore stesse battendo talmente forte che sarebbe schizzato fuori dal petto da un momento all'altro- era la.. La tv.. Uno di quei programmi in cui la gente ride apposta" aggiunse sbuffando ed alzando le spalle; lei finse di crederci, e lui sospirò sollevato.

Quando arrivarono in salotto, sua madre si mise sul divano e gli fece cenno di mettersi accanto a lei; il ragazzo si sedette subito, e la guardò nervosamente:"Harry... Io so che c'è qualcosa che non va, ok? Ci sono troppe cose strane, tu per primo sei diventato strano! Hai periodi in cui sei felice, e altri in cui sembri depresso fino al suicidio... E poi quella scritta, nello studio -fece una pausa, osservando la reazione del figlio, poi riprese- e so che non esci veramente con Elisabeth, quindi trova una scusa con tuo padre e digli che vi siete lasciati.." Si fermò di nuovo, e Harry provò ad intervenire:"M-ma io e.. E lei usciamo per davvero..." Disse con un tono che non convinse nemmeno se stesso, e sua madre scosse la testa:"Uscite nel senso che non state in casa, Harry" disse quasi ironica, e lui abbassò lo sguardo.
"Harry, tu sei mio figlio e lo sai che ti voglio bene, come sai che ci sono delle cose che in questa famiglia non sono esattamente ben viste.. Ti sarai accorto di come tuo padre guarda Liam e Zayn ora, no?" Chiese lei, e Harry si morse forte il labbro, annuendo appena: suo padre guardava schifato i due ragazzi ogni volta che arrivavano a casa loro, ed aveva smesso di salutarli; "Non nego che lui sia esagerato, anzi, sono la prima a rimproverarlo, ma non posso fargli cambiare un'idea che è radicata in lui da anni. Ma questo, Harry, non ti deve bloccare, lo capisci?" Anne si interruppe e si sistemò le pieghe del vestito, accorgendosi dello sguardo confuso e spaventato del figlio e capendo di star rendendo il discorso molto più contorto di come l'aveva pensato; così, prese un respiro profondo e guardò il figlio negli occhi:"Chiunque tu abbia deciso di amare, io lo accetterò. E anche papà, vedrai, ci sarà solo bisogno di tempo.. Ma non nasconderti, Harry, sono tua madre e voglio che tu sappia che di me non devi avere paura, io non ti giudicherò mai".
La donna concluse il discorso senza aspettarsi una risposta dal figlio, che effettivamente rimase immobile, fissando con intensità le trame del tappeto persiano sotto i suoi piedi; Anne gli mise una mano sulla spalla e sorrise:"Allora, cerchiamo una cameriera?".
*
Zayn stava sdraiato sul letto, la schiena lievemente sollevata e appoggiata al cuscino; Liam era su di lui, appoggiato al petto del ragazzo e fissava la tv, concentrato; entrambi stringevano in mano un joystick, l'attenzione rivolta allo schermo davanti a loro, nella stanza solo il rumore di spari e il ticchettio dei tasti. Quell'apparente calma fu improvvisamente sconvolta dalla risata di Zayn, dovuta all'ennesima morte del personaggio del suo ragazzo:"Liam, sei una sega a Call of duty!" Disse ridendo, e Liam si imbronciò, girandosi a guardarlo:"Sei tu che sei bravo, non il contrario!" "Sei morto 10 volte in un quarto d'ora Lee, nemmeno mia sorella è così incapace!" Rispose il moro, continuando a ridere; il ragazzo lo guardò male e tenne il broncio finché Zayn non gli prese il viso tre l'indice ed il pollice e lo baciò sulle labbra:"Ti amo anche se sei una sega" disse ridacchiando sulle sue labbra, e Liam si staccò dal bacio, arrossendo e optando per cambiare discorso:"Harry?" Chiese curioso, e Zayn fece spallucce:"Sua madre l'ha sgamato, sa che è gay, ma lui non glielo ha confermato..." "E che pensa di fare?" "A quanto ne so -rispose il moro, appoggiando il joystick sul letto- vuole fare coming out con lei, ma non con il padre.. E piano piano, vuole provarle a dire di Louis" Liam alzò un sopracciglio:"Vuole suicidarsi, in pratica" Zayn annuì:"Qualcosa del genere, ma se è fortunato non morirà" disse facendo una smorfia, per poi tirare a se il ragazzo e baciarlo.
In quel preciso istante, la porta si spalancò e la sorella minore di Zayn entrò nella stanza: si bloccò davanti alla visione di suo fratello che baciava un ragazzo, e quando lui si girò arrosì imbarazzata:"Mamma chiede se Liam resta a cena" disse lei, abbassando lo sguardo sulla punta delle pantofole; Zayn si alzò, scostando Liam da se, e si inginocchiò davanti a lui, sollevandole il viso e sorridendo:"A te va che rimanga?" Chiese guardandola negli occhi; la bambina spostò lo sguardo verso Liam, poi di nuovo su suo fratello, ed annuì:"Allora Liam rimane" aggiunse alzandosi e scompigliandole appena i capelli.
E vedendo la bambina correre fuori dalla stanza con un sorriso stampato sul volto, capì che era parecchio fortunato ad avere una famiglia che l'aveva accettato.
*
Niall stava seduto nella baracca, torturandosi le mani, ed appena vide la porta aprirsi scattò in piedi, guardando Louis entrare; il ragazzo lo guardò e scoppiò a ridere:"La prossima volta mi farai anche il saluto militare, biondo?" Disse, per poi passare accanto a lui e scompigliargli i capelli. Niall sorrise appena e tornò seduto, tirandosi le ginocchia al petto; quei gesti non sfuggirono all'attenzione di Louis, che lo guardò serio:"Che succede?" Chiese sedendosi davanti a lui, ed il biondo sospirò:"Oggi ho parlato con mia madre -disse piano, tenendo lo sguardo basso- ha detto che mio padre ha avuto una specie di promozione e... E la sua azienda lo sposta nella sede irlandese" "Oh, biondo.. Mi dispiace... Quindi, non li vedrai più?" Chiese Louis, mettendo una mano su quella del ragazzo, che però scosse la testa:"Mia madre mi ha chiesto se.. Sevoglioandareconloro" disse tutto di un fiato, borbottando e senza scandire le parole; Louis alzò gli occhi al cielo:"Niall, per favore, scandisci" disse, e Niall ingoiò a vuoto, guardandolo nervosamente:"Mi ha chiesto se voglio andare con loro" disse riabbassando lo sguardo.
Il sorriso morì sulle labbra di Louis, che strinse appena i denti:"E tu?" Chiese semplicemente, fissandolo; Niall sospirò e scosse la testa:"Non lo so... Io... Non voglio lasciarti, ma... Ma allo stesso tempo sono felice di averli ritrovati, e non voglio perderli... Potrei.. Potrei partire con loro e tornare qui ogni volta che posso, e aiutarti con i soldi..." Louis scoppiò a ridere e lo guardò:"Ma ti senti, Niall? Fino a ieri mi aiutavi a suonare agli angoli della strada, e ora ti comporti da riccone che è capitato qui per sbaglio! Vuoi partire, Niall? Vai! Ma ricorda una cosa: una volta andato, non potrai tornare mai più." Concluse secco, per poi uscire dalla baracca, sbattendo la porta, lasciando Niall solo, immobile ed in lacrime.
*
"Dio, Zayn, ma ti pare che piazzo Louis davanti a mia madre e le dico che è il mio ragazzo?! Un minimo di cervello ce l'ho ancora!" Disse Harry sbuffando, e l'amico ridacchiò:"Sai, conoscendoti mi ero preoccupato che ne fossi capace... A proposito, con Elisabeth?" "Con Elisabeth cosa, Zayn?" Disse il riccio, alzando un sopracciglio; l'amico fece spallucce:"Come è finita? Con la finta storia, intendo..." "Oh, ecco -rispose Harry, facendo una smorfia- papà si è un po' arrabbiato, ma gli ho detto che lei si vede con un altro, ora.." "Sai che credo sia vero? L'ho vista con uno l'altro giorno e..." Harry non seppe mai cos'altro avesse da dire Zayn, perché in quel preciso istante Louis saltò dentro dalla porta finestra, il respiro affannato e gli occhi puntati su Harry, che sobbalzò:"L-Lou?" Chiese sorpreso, per poi alzarsi ed andare verso di lui; nello stesso istante, Zayn si alzò dal letto e sussurrando un:"A domani, Haz" uscì dalla stanza.
Louis fissò Zayn mentre usciva, poi si gettò tra le braccia di Harry, rimanendo in silenzio:"Lou... Cosa succede?" Sussurrò il riccio, accarezzandogli lentamente i capelli; in tutta risposta, Louis si strinse di più a lui:"Niall vuole andare via" sussurrò poi, affondando il viso nel collo di Harry, che sentì le lacrime del ragazzo sulla sua pelle.
*
Niall aveva vagato a caso per un intero pomeriggio prima di finire davanti all'ultimo posto in cui avrebbe mai pensato di andare, eppure ora era li, davanti a quella villa immensa nella quale era entrato solamente una volta, e non era finita esattamente benissimo. Il ragazzo si fece coraggio ed iniziò a scalare la cancellata, saltando poi nel cortile e ringraziando che Elisabeth avesse fatto annusare le sue magliette ai suoi cani da guardia così tante volte che ormai non consideravano la sua presenza un pericolo; attraversò di corsa il parco e si fermò davanti al balcone, incerto: e se avesse cambiato stanza? Se quella ora fosse la stanza dei suoi genitori? O se lei non fosse stata in casa? E se ci fosse stata dentro la cameriera? Niall sbuffò e scosse la testa, iniziando a salire; aveva trattato Elisabeth da completo idiota, ed ora doveva scusarsi.. Aveva bisogno di lei, e gli mancava, gli mancava davvero.
Arrivò in cima al balcone e si fermò una terza volta, passandosi le mani sul volto e respirando profondamente; allungò il collo e sbirciò dalla finestra, sospirando sollevato quando vide i capelli biondi di Elisabeth spuntare dall'angolo della finestra; il ragazzo si fece coraggio un'altra volta e si avvicinò al vetro, sollevò il pugno per bussare ma si bloccò a metà: Elisabeth non era sola.
Niall indietreggiò, ed inciampò in un vaso, che rotolò a terra, facendo un rumore infernale;sempre più in panico, il ragazzo si affrettò a scavalcare la balaustra del balcone e calarsi lungo la grondaia, raggiungendo in fretta il cortile e correndo più veloce che potè fino alla cancellata, scavalcandola on un'agilità che non sapeva nemmeno di possedere; una volta giunto dal'altra parte, ricominciò a correre, ignorando il bruciore alle gambe, i polmoni che minacciavano di esplodere da un momento all'altro ed il nodo che gli si era creato nello stomaco.

Elisabeth sentì il trambusto sul balcone, si staccò dal ragazzo e saltò giù dal letto, correndo ad aprire la finestra; quando arrivò sulla terrazza, l'unica cosa che vide fu un vaso rovesciato e, in lontananza, un ragazzo biondo che si allontanava di corsa; Elisabeth fece appena in tempo a collegare le cose, prima che il ragazzo con il quale si trovava uscisse dal balcone, abbracciandola da dietro:"Che è successo, piccola?" La ragazza si trattenne a stento da mollargli un ceffone, e si limitò a sospirare:"Non ne ho idea... qualche uccello, forse"; lui annuì, poi la girò e la baciò, senza accorgersi che i suoi occhi erano pieni di lacrime.

Angolo autrice: solo due cose veloci
1- l'immagine scelta per questo capitolo (Peter Pan) è legata alla reazione che ha Louis all'ipotetica partenza di Nial, chi conosce bene la storia di Peter Pan capirà.
2- Vi chiedo gentilmente di mettere il like a questa pagina, se vi va: https://www.facebook.com/BoysAlmightyOneD?ref=bookmarks

Grazie a tutti voi lettori per la pazienza.

Different worlds || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora