Problems and plans

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Dicembre era ormai arrivato, e con lui il freddo pungente. Harry aveva ricominciato a fare avanti ed indietro dal quartiere di Louis, per portare coperte e vestiti non solo ai bambini di cui lui si occupava con Niall, ma un po' per tutti.
Aveva svuotato quasi completamente tutta la cantina e la soffitta da vecchi vestiti invernali, maglioni, felpe di quando era più piccolo, coperte e piumoni; quando uno dei domestici aveva detto a sua madre che le coperte invernali nell'armadio si erano dimezzate, lei aveva chiamato allarmata la polizia, sicura di aver subito un furto in casa; gli agenti erano stati davvero gentili con lei, ma era palese che pensassero a quanto potesse essere impossibile che dei ladri entrassero in una soffitta così piena di oggetti di valore e portassero via solamente delle coperte.
I sospetti ricaddero sulla cameriera, e la poverina venne licenziata in tronco senza troppi complimenti.

Harry e Zayn non si parlavano praticamente più, dato che il riccio serbava un rancore profondo nei confronti del migliore amico per non avergli detto niente (e di sé stesso per non averlo capito), mentre l'altro ragazzo era semplicemente terrorizzato all'idea di chiedergli se avesse mai pensato a lui come qualcosa di più che un semplice migliore amico.
La situazione piaceva abbastanza a Liam, egoisticamente felice per l'apparente, improvviso mutismo del suo ragazzo nei confronti di Harry, dato che non solo non parlava più con lui, ma nemmeno parlava più di lui; dall'altro lato lo torturava a morte l'idea di dover passare il resto della vita con ad uscire separatamente con Harry e con Zayn, dato che anche ai ricevimenti i due non si scambiavano mezza parola.

Per il resto, la vita continuava tranquilla, natale si avvicinava e i signori Styles erano in agitazione per preparare la festa della vigilia, che quell'anno si sarebbe tenuta a casa loro, poiché avevano intenzione di fare una gran bella figura con gli altri abitanti del quartiere.
Purtroppo, se non fossero stati così presi dai preparativi, si sarebbero accorti che non solo l'umore di loro figlio migliorava in maniera esponenziale ogni giorno di più, ma anche che il ragazzo spariva di casa sempre più spesso, tornando a casa spesso solo all'ora di cena.

*


"Ne sei certo Carl?" Disse il signor Styles, massaggiandosi le tempie con le dita, mentre sua moglie si stringeva al petto un fazzoletto ormai zuppo di lacrime.

La tragedia sopra descritta stava avvenendo in una giornata decisamente piovosa, mentre Harry stava rinchiuso nella sua stanza apparentemente intento ad ascoltare la musica molto alta da solo.
Il signore e la signora Styles erano in salotto, lui intento a leggere un giornale on-line di finanza, lei un romanzo di minimo 600 pagine, quando Carl era entrato nella stanza.
Carl era un uomo sulla 50ina, molto discreto, una di quelle persone che per fargli dire cose personali gliele devi cavare di bocca con la pinza, che non alzava mai troppo la voce e si faceva gli affari suoi; di lavoro faceva l'autista, per essere più precisi guidava la limousine di un ragazzino riccio conosciuto come Harry Edward Styles; Carl lo scarrozzava in giro da quando aveva 5 anni e voleva andare alle giostre, lo aveva visto crescere, e non avrebbe mai voluto tradirlo... Ma vedere Harry che lo pagava sottobanco per farsi portare nel quartiere povero a, secondo la sua visione delle cose, farsi ammazzare, l'aveva spinto a parlare con i padroni di casa.

La reazione dei due davanti alla notizia fu prevedibile: mentre la madre di Harry aveva iniziato a piangere sommessamente non appena Carl aveva detto:"Devo parlarvi di Harry", suo marito era rimasto impassibile, come se il fatto che suo figlio bazzicasse in mezzo a quella che lui definiva plebaglia non lo tangesse minimamente, poi aveva avuto la sopracitata, pacatissima reazione, almeno finché l'autista, torturando il berretto tra le mani, non aveva annuito debolmente.
A quel punto Robert non era più stato tanto pacifico, aveva raggiunto un colore che si abbinava perfettamente alla cravatta scarlatta che indossava quel giorno, si era alzato dalla poltrona e, ignorando il flebile:"Robert, ci parlo io" di sua moglie, salì di gran carriera le scale e bussò con forza alla porta della stanza di suo figlio.

Different worlds || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora