Angelica sta sistemando i codini a Lucia mentre io cerco di convincere Vittoria a starsene nel suo passeggino. "Arrenditi bimba, ti prego." sibilo insistendo, inutilmente.
"Dammela a me!" Gianluca si infila nel mezzo e, per la felicità di Vittoria, prende quel mostriciattolo piangente che è mia figlia.
"Beh ciao anche a te eh!" lo guardo male.
"Ciao Rebe. Adesso però lasciami coccolare questo splendore." le sbaciucchia tutto il collo facendola ridacchiare.
"Questa bambina è una zocc..."
"Stai zitto Ignà che c'è Lucia!" gli do una pacca sulla spalla.
"Gian, ti presento Angelica." gliela indico con un gesto della mano.
"Ciao, Angelica. È un piacere conoscerti." le fa il solito sorriso sornione, quello che usa quando vuole fare conquiste.
"Piacere mio." fa un sorriso piuttosto intimidito. Oddio vi prego no... deve ancora finire di divorziare.
"Eccoci!" arrivano anche Piero, Elisa ed Andrea.
"Possiamo andare quindi?" chiede Barbara.
"Si." sibilo, e dopo aver presentato Angelica anche a Piero ed Elisa andiamo tutti verso il ristorante."Zia!" urla Andrea e mi corre incontro.
"Ciao piccolino." lo prendo in braccio e lo poso sulle mie cosce con la faccia rivolta verso di me.
"Zia." mormora ancora, mi fa un sorrisone e poi mi da un bacio appiccicoso sulla guancia prima di posare la testina sulla mia spalla e rimanere lì accoccolato.
"Mamma." Vittoria si intromette e si getta anche lei in braccio, è piuttosto gelosa la ragazzina.
"Vieni vieni, c'è posto per tutti e due." prendo anche lei, la poso sull'altra coscia e me li tengo tutti e due stretti.
"Andre vieni con me e lasci in pace la zia?" Piero cerca di riprendersi il figlio.
"No!" lo guarda male e torna ad accucciarsi. "Zia! E Vitto." puntualizza, indica me e mia figlia arrabbiato e torna ad ignorare il padre.
"Questo non ha nemmeno due anni e già ci da il ben servito... siamo messi bene." ridacchia Elisa seduta dall'altra parte del tavolino.
"Tranquilla, pure io preferisco Rebecca a Piero... ci vede bene tuo figlio." borbotta Ignazio compiaciuto.
"Ma smettila!" lo scimmiotta in risposta il Narese.
"Allora Angelica, ti sta piacendo Dubai?" chiede Gianluca alla mia amica con uno sguardo che farebbe stramazzare al suolo qualunque donna etero, e in realtà non garantirei nemmeno su quelle che non lo sono...
"Si, è bellissima." fa un sorrisino imbarazzato.
"E a te piccolina? Ti piace Dubai?" continua, impegnandosi questa volta alla conquista della figlia.
"Si tantissimo! Ci sono un sacco di palazzi altissimi!" afferma eccitata scuotendo il capo e facendo di conseguenza muovere le codine.
"Domani vi va di andare al mare?" prende parola Elisa accoccolata a Piero.
"Per noi va bene, Angie, ok?" chiedo.
"Certo." fa un sorriso per poi distogliere gli occhi da Gianluca imbarazzata dall'insistenza del suo sguardo.
"E allora domani mare!" afferma mio marito, poi mi posa un bacio sulla guancia prima di prendere Vittoria che smania per andare tra le sue braccia.
"Pappa!" Vittoria allunga la manina e prende un pezzo di focaccia nel cestino accanto ad Ignazio.
"Ecco perché sei voluta venire in braccio con me, piccola approfittatrice!" in risposta Vittoria gli regala una risatina che mi scalda il cuore.
"Quella bimba ti rigira come vuole e non ha nemmeno un anno Ignà." lo prende in giro Barbara facendogli una carezza sulla testa. Il bene che quella donna vuole a tutti e tre è incalcolabile, ma per Ignazio ha un vero e proprio debole.
"Non è vero!" sbuffa indispettito guadagnandosi un'occhiata scettica dalla maggioranza delle persone sedute al tavolino. "Okay, ma solo un po'!" si arrende.
"Arrenditi, ti ci vedo già con la coroncina rosa piena di diamanti a bere il tea seduto al tavolo delle principesse!" decido di aggiungere il mio personale contributo alla presa in giro.
"Sei molto simpatica!" mi guarda male mentre tutti scoppiano a ridere.
"Amore mio." lo abbraccio baciandogli ripetutamente la guancia. Improvvisamente si gira e rapisce il mio sguardo nel giro di un secondo richiudendomi nella nostra bolla, fatta di amore, l'amore che ci lega, che ci unisce e che ha portato su questo mondo due bambine e che tra qualche mese ci porterà anche il bambino che porto in grembo. Non so per quale strana ragione, se sia sesto senso di mamma o una mia stupida convinzione, ma per questo bambino è maschio.
"Che avete voi due?" Barbara ci interrompe e ci guarda dubbiosa. "Siete strani."
"Non abbiamo niente... ci stiamo solo rilassando." Ignazio gli fa un sorriso che ingannerebbe chiunque, chiunque tranne Barbara, i suoi genitori e me.
"Mh..." replica infatti dubbiosa.
"Mi sei mancata da morire." sussurra Ignazio e poi posa la testa sulla mia spalla.
"Sei stanco amore?" gli accarezzo i capelli.
"Si... non sono riuscito a dormire bene in questi giorni."
"Come mai amore?"
"Mi mancavate voi..." gli stringo la mano libera e gli poso un bacio sulla fronte.
"Amore mio!"
"Come stai? Nausee?"
"No, zero. Spero che sia così per tutta la gravidanza."
"Sei stupenda." sorride facendomi imbarazzare.
"Smettila amò." cerco di mascherare l'imbarazzo con una carezza nei suoi capelli mentre gli altri chiacchierano tranquillamente. "Andiamo a letto? Non ne posso più e la bimba si sta addormentando senza tetta e ciuccio... il che la dice lunga." Ignazio annuisce dopo aver visto Vittoria che si sta addormentando sul tavolino. Povera la mia bimba, il viaggio in aereo e il fuso orario l'hanno distrutta.
"Ragazzi noi andiamo a letto, la bimba si sta addormentando e anche noi siamo distrutti."
"Buonanotte! Ci vediamo domani verso le 10:30." Barbara ci sorride gentile come sempre.
"D'accordo. Angie vieni con noi?"
"Si, siamo stanche anche noi vero bimba?" chiede alla figlia che annuisce con gli occhi semichiusi.
"Gianlù ci pensi tu? Domani facciamo i conti!"
"Andate tranquilli! Stasera offro io!" cin congeda con il solito giochino che fanno loro tre quando usciamo a cena fuori tutti insieme.
"Quanto vi devo dare?" ci chiede Angie mentre stiamo per entrare nelle nostre camere.
"Non ospito gli amici in vacanza per fargli pagare le cene, tranquilla." le sorrido.
"Ma..."
"Ma niente Angie! Non preoccuparti, davvero!" Vittoria inizia a piangere in braccio ad Ignazio stendendo le braccine verso di me. "La porto a letto che è distrutta... e anche io ammetto." e dopo aver dato loro la buonanotte ci chiudiamo nella nostra camera.
"Vuole te." Ignazio mi sorride e mi passa la bambina.
"Vuole il latte, non vuole me." mi viene da ridere mentre l'attacco al seno.
"Finalmente siete qua." sospira e infila il naso nei miei capelli stringendomi in vita.
"Che succede amore? Sei strano." giro la faccia leggermente verso di lui.
"Sono stanco Rebe..." sospira e chiude gli occhi con la testa sulla mia spalla.
"Addormento la bimba e ti coccolo un po'." quando si stacca da me gironzolo per la stanza e picchietto sul sedere di Vittoria per addormentarla. "Sei contento?" gli chiedo leggermente timorosa dopo qualche minuto mentre metto la bimba nel lettino.
"Che sei incinta?" mi fa un sorriso sbarazzino mentre se ne sta sdraiato sulla pancia con le braccia sotto la testa e il viso rivolto verso di me.
"Si."
"Sono felicissimo amore, così felice che non trovo nemmeno le parole per dirlo." allunga un braccio, prende la mia mano e mi trascina sul letto insieme a se. "Amore mio." sussurra prima di baciarmi le labbra.
"Bello che sei." sussurro e gli accarezzo i capelli, scostando i ciuffi ribelli che gli ricadono leggermente in avanti dalla fronte.
"Tu sei bella." mormora sottovoce e torna a baciarmi. "Dobbiamo scegliere il nome." si stacca di botto dalle mie labbra.
"Il nome?! Manco sono andata dal ginecologo e già vuoi pensare al nome?"
"Si. Dobbiamo sceglierne uno se è maschio e uno se è femmina."
"È maschio!"
"E tu che ne sai?"
"Me lo sento! Come mi sentivo che Margherita e Vittoria erano due bimbe." mi fa sdraiare e mi scopre la pancia dalla camicetta bianca.
"Ciao passerottino di papà." sussurra con le labbra sulla mia pancia leggermente rigonfia. "Fai il bravo, qui ti aspettiamo tutti con ansia. Non fare come le tue sorellone che facevano stare male la mamma, mi raccomando." mi cosparge il ventre di baci.
"A giudicare dalle nausee che mi stanno aumentando sempre di più non mi sembra tanto obbediente il ragazzino." gli accarezzo i capelli, sfiorandolo dalle sopracciglia alla nuca.
"Bimbo monello!" mi mordicchia la pelle del fianco destro. "Quindi? Nomi?"
"Non lo so... hai idee tu?"
"Mh... ci penso..."
"Ma tu ci pensi mai a quando Vittoria sarà grande?"
"In che senso?" alza di scatto la testa dal mio ventre.
"A quando andrà all'asilo, poi alle elementari, a quando al posto delle bambole vorrà i trucchi. Il primo amore, il primo bacio..."
"Ma perché mi vuoi rovinare la serata?!" mi guarda male ed io scoppio a ridere. "Che primo amore e primo bacio?!" si alza in piedi di botto e si avvicina al lettino dove Vittoria dorme beata. "Manco cammina e tu mi parli di primo amore e primo bacio! Non fare la stronza!" mi accusa con il dito puntato.
"Scusa." mormoro cercando di rimanere seria ma fallendo miseramente.
"Mi stai prendendo per il culo vero?" si blocca di scatto puntandomi dritto negli occhi.
"Solo un po'." mi metto seduta. "Vieni amore che ti faccio un massaggio. Ti vedo stanco."
"Il mio lavoro è bellissimo, e lo amo. Ma mi pesa perdermi così tante cose di lei, e di te."
"Tu sei presente amore, anche se non sei fisicamente sempre a casa tu sai esserci." gli accarezzo una guancia quando si siede di fronte a me a gambe incrociate. "Sai esserci quando riesci a capire persino al telefono se c'è qualcosa che non va, se mi sento triste o arrabbiata. Sai esserci quando Vittoria ti riconosce sul telefono e sorride. Non sto dicendo che sia facile e che non senta la tua mancanza. Mi manchi sempre tantissimo, ma quando ti ho sposato ho preso tutto il pacchetto. Ho preso un uomo con un lavoro ingombrante che farà sempre parte della nostra vita, ho preso un uomo geloso, dolce, passionale e dispotico. Non ne lasci passare nemmeno una, sei caparbio, testardo e incapace di sorvolare se qualcosa non ti sta bene ma sei la persona più buona che io conosca. Hai così paura che le persone si avvicinino a te solo perché sei Ignazio Boschetto de 'Il Volo' che ti chiudi a riccio e consenti a pochissimi, se non a nessuno, di conoscerti per quello che sei davvero. Ma io ti amo, e voglio tutto di te, le cose comode e soprattutto quelle scomode. Quindi non sentirti in colpa perché il tuo lavoro ti tiene fuori casa, io ti raggiungo e se non posso ti aspetto a braccia aperte. Non rinuncerei mai a te, mai." mi alzo sulle ginocchia e appoggio le mie labbra alle sue. Sospirando gli circondo il collo con le braccia e lui mi circonda i fianchi tirandomi sempre di più a sé.
"Il massaggio lo rimandiamo a dopo." sussurra sulla mia bocca.
"Perchè?" non capisco.
"Adesso devo fare l'amore con l'amore della mia vita e con la donna con cui voglio passare il resto della mia vita." mi bacia. "O te o nessuno Rebecca."
"Ti amo." gli sfilo la maglietta.
"Anche io." mi toglie la camicetta e mi sdraia delicatamente sul letto.
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Come te nessuno mai
Fanfiction-Continuo di "L'amore non basta (quasi) mai", necessaria la lettura per comprenderne a pieno le dinamiche.- Come si affrontano le paure che un tempo ci hanno bloccati quando abbiamo altre persone che dipendono da noi in tutto e per tutto? E l'amore...