Capitolo 17

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"Vittoria lascia stare il cane e andiamo a nanna!" la rimprovero ma quello che ottengo è solamente uno sguardo furbo, una pernacchia e una bambina che torna a tirare la coda di quel povero cane. "Vittoria!" la sgrido alzando il tono della voce ma la situazione non cambia di molto. "Vitto, adesso basta!" la prendo in braccio e lei comincia a piangere e a scalciare. "Bimba ti prego calmati, mi fai male!"
"No!" urla e continua a strillare senza smettere di scalciare.
"Speriamo che tuo fratello sia più calmo oppure mi farete diventare pazza."
"Mamma!" urla. "Giù, giù!" strilla e piange.
"Vittoria smettila! La mamma è stanca. Ti prego smettila piccolina." mi siedo sul divano con la bimba in braccio. "È l'ora di fare la nanna. Andiamo a letto?"
"No! Bau, bau!" urla ancora e continua a piangere come una disperata.
"Basta Vittoria! Sono le 22! Tu a quest'ora dovresti dormire da almeno un paio d'ore." prendo uno dei tantissimi porta ciuccio sparsi per casa, lo apro e le metto il ciuccio in bocca mentre la sdraio.
"Mamma. Tetta!" si arpiona con le manine al mio seno.
"Amore, la mamma te l'ha già spiegato. Non c'è più il latte qui."
"Tetta!" urla e continua a piangere facendo i capricci.
"Cucciola di mamma, adesso ti faccio il latte nel biberon e ci andiamo a fare le coccole nel letto, va bene amore mio?" mi alzo e con lei in braccio le scaldo un po' di latte nel biberon.
"Mamma!" continua a urlare e piangere isterica. Da quando le ho tolto l'allattamento al seno è intrattabile. Fa capricci per ogni cosa.
"Vieni qui polpettina!" la prendo in braccio e vado in camera mia e di Ignazio.
"Papà?"
"Papà è a lavoro amore, se fai la nanna quando ti svegli lo trovi qui." le accarezzo le sopracciglia mentre sta sdraiata sul mio petto. "Lo vuoi il latte amore? Mentre bevi la mamma ti fa le coccole, okay?"
"Si." borbotta e finalmente accetta il biberon, una mano sulla mia guancia ed una sul seno. Se la prende comoda la signorina, non ha nemmeno voglia di tenersi il biberon da sola.
"Dormi cucciola." sussurro e la accarezzo e cullo fino a che non chiude gli occhietti addormentandosi. "Finalmente! Amore mio, ti amo più della mia vita ma quando arrivo a quest'ora non vedo l'ora che tu dorma. Sono distrutta." confesso al corpicino dormiente di Vittoria stesa al mio fianco al posto del padre. "E tu, cavallino pazzo, fammi dormire sta notte, ti prego cucciolo di mamma." imploro a quel mattarello che se sta comodo comodo nel mio ventre. In risposta ottengo un calcetto che mi fa sorridere e senza nemmeno rendermene conto mi addormento senza nemmeno essermi messa il pigiama.

*POV Ignazio*

Quando rientro in casa è notte inoltrata, e ad accogliermi ci sono i cani che dormono indisturbati sul divano e che si limitano semplicemente ad alzare la testa, fare un mugolio, e dopo avermi riconosciuto tornano a dormire. Poso le chiavi dell'auto nel mobiletto all'ingresso e inserisco l'allarme. Tolgo le scarpe e vado in bagno a farmi una doccia veloce. Mentre mi infilo un paio di boxer puliti, sbadiglio vedendo che lo schermo del mio telefono dove una Rebecca sorridente tiene in braccio una Vittoria imbronciata segna le 3.
"Papà! Io nanna. Papà!" Vittoria si sveglia appena mi sente mettere piede in camera.
"Si amore eccomi, ora facciamo la nanna." sussurro e la prendo in braccio per metterla di nuovo giù sdraiata.
"No. Io nanna. Papà." continua a dire e sinceramente non capisco molto il senso ma va beh.
"Amore mettiti giù e fai la ninna che io arrivo subito." vado a disattivare la sveglia sul cellulare.
"Vitto, amore fai la nanna che quando ti svegli ci trovi papà." le spiega Rebecca assonnata e adesso capisco cosa intendeva la mia bimba.
"Amore sono tornato." le sussurro e raggiungo le mie donne nel letto.
"Ecco perché si è svegliata! Ha il sensore questa bambina." mormora infinitamente assonnata con un broncio che fa venire voglia di staccarle le labbra a morsi.
"Dormi amore. Sei stanchissima." le bacio le labbra e mi accoccolo ad entrambe in modo che anche Vittoria si rimetta a dormire.

Sento qualcosa di umidiccio bagnarmi la guancia e quando apro gli occhi trovo lo sguardo furbo di Vittoria che ha la bocca spiaccicata sulla mia faccia. "Ciao amore." sussurro quando vedo che Rebecca dorme ancora rivolta verso di me con la bocca socchiusa. Sembra una bambolina.
"Papà!" si accoccola sopra il mio petto e si mette in bocca il ciuccio.
"Sai bimba mia che tu, insieme alla mamma, al fratellino e alla tua sorellona siete le cose più importanti che ho al mondo?" le confesso. "Rinuncerei a tutto per voi!" le bacio la testolina ricoperta dai capelli neri. "Ti prometto che ti proteggerò sempre cucciola, a te, al fratellino e alla mamma non accadrà mai niente di brutto." le prometto. "A costo della mia vita Vittoria." le riempo il visino di baci.
"Papà amore." storpia queste due paroline che mi fanno bagnare gli occhi.
"Io ti amo amore mio!" la stringo forte forte a me e mi volto di scatto verso Rebecca quando la sento tirare su con il naso.
"Amore." singhiozza. "Scusa." apro il braccio e la stringo a me. "Gli ormoni della gravidanza." continua a singhiozzare mentre le bacio il capo.
"Non ho detto niente di nuovo amore. Te lo dico sempre anche a te." la accarezzo dalla nuca fino al sedere, in modo flemmatico, senza malizia, al solo fine di calmarla un po'.
"Lo so, ma..." singhiozza come una bambina.
"Mamma." Vittoria si sporge e la abbraccia facendola piangere ancora di più.
"Scimmietta basta! Poi ti viene il mal di testa." le pizzico un fianco.
"Vi amo tanto!"
"Pensi che possiamo stare tutta la vita così?" sospiro felice.
"Pappa! Mamma pappa!" urla Vittoria.
"A quanto pare no amore... non possiamo stare tutta la vita così." finalmente le scappa una risata.
"Tra due mesi e mezzo conosceremo questo piccolino... non vedo l'ora." accarezzo il pancione di mia moglie.
"Papà! Basta! Io pappa!" Vittoria si arrabbia e ci costringe ad alzarci.

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