Sospiro e mi arrendo lasciandomi cadere delicatamente a sedere sul divano con Vittoria tra le mie braccia che non vuole sapere di calmarsi.
"Ma che succede?" arriva mio fratello, in mutande con i segni del cuscino ancora sulla faccia.
"Fa così ogni mattina quando non c'è Ignazio."
"No bella! Il problema non è suo! Il problema che Ignazio non c'è è tuo! Sei tu che sei nevrotica!" si avvicina e mi toglie la bambina dalle mani. "Vieni dallo zio pasticcino." la bimba smette immediatamente di piangere. "Visto? Sei tu che sei pazza, non è il pasticcino." le sbaciucchia il collo e la zoccoletta che ho come figlia ridacchia e stringe i capelli di mio fratello.
"Non sono buona nemmeno a calmare mia figlia..." mormoro sconfitta. "Vado in cucina da mamma..." comunico a mio fratello che non mi presta attenzione concentrato sulla Vitto. Mi alzo dal divano e raggiungo mia madre.
"Si è calmata?"
"Si, appena l'ha presa Luca si è subito calmata." sono una pessima madre.
"Rebecca..." mormora come se volesse dirmi qualcosa di preciso ma poi si interrompe e mi da solo una tazza piena di camomilla.
"Ma che schifo! Almeno un tea..."
"No sorella! Beviti la camomilla che sei già nevrotica! Se ci fosse stato tuo marito ti avrei detto di farti una scopata, ma siccome non c'è e non voglio istigarti al tradimento ti bevi la camomilla." entra in cucina anche mio fratello.
"Luca!" lo riprende mia madre imbarazzata.
"Ho detto quello che pensiamo tutti. Rilassati, stasera torna quel santo che sopporta la mia sorella fuori di testa." si beve una tazzina ricolma di caffè senza posare mia figlia. È letteralmente impazzito per questa bimba, così come è sempre stato pazzo di Margherita. "Vatti a vestire e porta il cambio per la polpetta. Ho litigato con Lisa, andiamo a farci pace."
"Andiamo?" lo guardo scettica.
"Si."
"E perché andiamo?" che ci incastriamo io e mia figlia.
"Per vari motivi, uno perché da quando Ignazio è partito una settima fa che sei rinchiusa, e due perché a Lisa piacciono i bambini."
"Quindi vuoi usare Vittoria per fare pace con lei?"
"No, mi ha accusato di non prendere sul serio la nostra relazione perché non ha ancora conosciuto nessuno di voi. Quindi venite a conoscerla." afferma. "Tu e Vittoria, ovviamente." esclude nostra madre che era già sugli attenti.
"Perchè io no?" lo accusa infatti.
"Perchè è comunque troppo presto per presentare te e papà."
"Ma è quella del concerto?"
"Si."
"E lo sa come hai ottenuto i biglietti?"
"No. Ho tralasciato il piccolo dettaglio del mio cognato cantante, sa solo che esiste e che siete sposati, non sa chi sia. Non è importante il suo lavoro, è nella nostra famiglia per la persona che è, non perché canta."
"Mi vado a preparare." sorrido grata di queste parole, è una cosa che so già, ma fa piacere sentirle.
Butto un'occhiata veloce a Vittoria che sorride e si accoccola tra le braccia di mio fratello e corro nella mia vecchia cameretta, apro la valigia, scelgo una salopette di jeans e una maglietta nera da mettere sotto per me e una tutina intera rosa per Vittoria. Vado in bagno, faccio una doccia molto veloce e mi rivesto. Mi faccio una coda alta, mi lavo i denti e torno in camera. Prendo il pannolino per Vittoria, insieme alla tutina scelta prima e scendo giù. "Eccomi." prendo Vittoria dalle braccia di mia madre che mi sorride e inizia a mangiucchiarmi la guancia in una specie di bacio. "Hai smesso di fare la zoccoletta con lo zio?" le faccio una pernacchietta nel collo e mi godo le sue risatine estasiate. La preparo per uscire e la sistemo nell'ovetto mentre aspetto mio fratello sul divano. Devo ammettere che sono contenta di uscire un po'.
"Passate a prendere il latte? È finito." mia madre si siede accanto a me sul divano ed io le annuisco.
"Sono pronto." arriva Luca.
"Anche io, devo solo mettere il giubbottino alla Vitto."
"Andiamo con la macchina di Ignazio? Io non ho il seggiolino."
"Si." metto il cappotto, finisco di vestire Vittoria e prendo la borsa con le chiavi della macchina.
"Ciao ma', a dopo."
"Ciao ragazzi. Mi raccomando il latte." ed usciamo."Vive da sola?"
"Si." Luca prende un respiro profondo e suona al campanello di un appartamento.
"Chi è?" risponde una voce gentile al citofono.
"Sono io. Mi apri per favore?"
"No!" cambia immediatamente tono e capisco che mio fratello deve averla combinata grossa.
"Per favore Lisa, aprimi, solo 5 minuti." mi fa cenno di restare in silenzio ma è Vittoria che si fa sentire con un urletto.
"Chi è?"
"Mia nipote. Mi apri per favore? È freddo, e se si ammala mia sorella rompe i coglioni."
"E certo... con te sono sempre gli altri a rompere e ad esagerare. Mai tu." sentiamo lo scatto del portone che si apre.
"Mi piace questa ragazza. Ha già capito che stronzo sei!" lo seguo dentro mentre Vittoria scalpita tra le mie braccia, curiosa di ogni cosa che vede intorno a sé.
"Avete fatto proprio un bel lavoro tu ed Ignazio." sorride rivolto a mia figlia mentre saliamo le scale. "Fate quasi venire voglia di fare un bambino." lo guardo sconvolta, ha sempre detto che non voleva figli. "Ho detto quasi. Non mi guardare così." alza gli occhi verso una ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi che ci aspetta sul portone di un appartamento con le braccia incrociate sul petto. Molto molto bella.
"Quindi? Che vuoi?" lo fulmina con lo sguardo.
"Emh..." si gratta la nuca imbarazzato. Oddio, mio fratello in imbarazzo è raro. Questa me la segno sul calendario. "Lei è mia sorella Rebecca e lei è Vittoria." la guarda in un modo che io che conosco mio fratello, so essere speciale. Speriamo in bene.
"Ciao, piacere di conoscerti." mi faccio avanti e le porgo la mano con un sorriso.
"Piacere mio." ha una presa salda e un sorriso dolce. "Venite dentro." si sposta e ci fa entrare. Seguo mio fratello in casa. "Scusate per la confusione, ma non mi aspettavo visite." si guarda intorno leggermente imbarazzata ed io vorrei farle vedere casa mia, con dei cani, una bimba che gattona e un marito!
"Tranquilla. Hai veramente una bella casa!" cerco di metterla a suo agio.
"Datemi pure i giubbotti." aspetto che mio fratello si spogli e gli piazzo la Vitto in braccio. Le levo il giubbottino, il cappellino e la sciarpina e mi spoglio anche io. Lisa prende i nostri cappotti e li poggia su una poltrona grigia.
"Volevi conoscere la mia famiglia... quindi ti ho portato due delle cinque persone che ne fanno parte..." cerca di smorzare l'imbarazzo con una finta spavalderia non riuscita.
"Detta così sembra il contentino che dai al cane quando è rimasto a cuccia ad obbedire." lo guarda male ed effettivamente devo darle ragione. Mi sarei innervosita anche io.
"Non è un contentino! Sono mia sorella e mia nipote. Lo sai che non sono attaccato alla famiglia allargata, se così possiamo definirla, ma i miei genitori, mia sorella, mio cognato e le bambine sono un'altra storia." le risponde a tono ed io trattengo il fiato al sentirlo includere anche Margherita. Deve averle detto di mia figlia visto che non fa domande e sorride concentrandosi su Vittoria che la guarda incuriosita seduta sulle mie cosce.
"Vuoi prenderla?" le chiedo vedendo che mia figlia sgambetta per attirare la sua attenzione e Lisa non distoglie mai lo sguardo innamorato. Devono piacerle i bambini.
"Posso?" le si illumina lo sguardo.
"Certo." le sorrido e mi alzo per metterle la bimba tra le braccia. Vittoria la guarda un attimo stranita e poi le si fionda sulla guancia e le da dei baci scoordinati.
"Hai una zoccola per figlia! Guarda in due secondi come si è ridotta." Luca la guarda sconvolto.
"Assomiglia tutta allo zio." gli scocco un sorrisetto e vedo Lisa nascondersi dietro alla Vitto per non farsi scoprire. Luca vorrebbe rispondermi ma si limita ad uccidermi con lo sguardo. "Mio marito torna questa notte e noi dopo domani partiamo, che ne dite se domani sera usciamo a cena?" propongo. "Mamma e papà saranno felici di tenere la Vitto per qualche ora. Non la vedono mai."
"Va bene..." Luca mi sorride e poi guarda Lisa. "Ti va?" lei annuisce immediatamente.
"È tanto che abiti fuori?"
"Da quando ho 20 anni. Quindi 6 anni."
"Complimenti, io non sarei mai riuscita ad andarmene a 20 anni."
"Beh, diciamo che avevo due buoni motivi per farlo."
"E non hai mai sentito il bisogno, o la voglia, di tornare?"
"Si, ma con mio marito è complicato uscire da Bologna, a meno che non sia per trasferirsi a Milano!"
"Wow. Quindi adesso abiti a Milano?" sgrana gli occhi.
"No! Non riuscirei mai ad abitare in una città così caotica, meglio la tranquillità della periferia di Bologna." le sorrido e riesco a scorgere un reale sentimento verso mio fratello.
"Non ti fa paura l'idea che tu ti sei dovuta spostare e lui non può? Non è una critica, è solo che a me spaventa l'idea di svegliarmi un giorno con la voglia di rinfacciare ciò che non ho potuto fare per un'altra persona."
"La situazione è un po' più complicata di così. Quando ho deciso di stare con quello che adesso è mio marito eravamo due ragazzini, inconsapevoli di quanto la vita possa essere bellissima l'attimo prima, e la cosa più spaventosa al mondo l'attimo dopo. Penso che mio fratello ti abbia parlato di Margherita." ostento una calma nel menzionare mia figlia che in realtà non ho.
"Mh." guarda Luca in imbarazzo. "Si."
"Ecco, mi sono trasferita che ero già incinta e con un fidanzato che prendeva più aerei di una hostess. Il suo lavoro impone determinate scelte. Non potrei mai rinfacciargli di avermi tenuta lontana da qua. Il suo lavoro comporta sacrifici, suoi e miei. Lo so, e mi va bene così." le sorrido gentile. Ho capito quello che vuole dire, sono state anche le mie domande per un po'. "Solo che adesso sarai più confusa di prima."
"Un po'." le scappa una risatina che io ricambio.
"Ti è piaciuto il concerto de 'Il Volo' a cui siamo andati?" si intromette Luca rivolgendomi un'occhiata veloce. Vediamo come reagisce al nome di mio marito, fin'ora mi è sembrata una ragazza sincera.
"Si certo, lo sai che li ho sempre seguiti. Tra l'altro dici sempre che non ti piacciono ma sapevi gran parte delle canzoni." lo guarda dubbiosa e a me viene da ridere. "E non mi hai ancora detto come hai trovato i biglietti in prima fila quando erano già sold out."
"Rispettivamente colpa e merito di mio cognato." mi guarda malizioso ed io alzo gli occhi al cielo.
"Ma la smetti di tenerla sulle spine?! Sei odioso."
"No! Fammi divertire almeno un po'." Luca mi fa la linguaccia.
"Non sto capendo molto."
"Ho ottenuto quei biglietti grazie a lei e a suo marito. Più che altro grazie a lui, ma sono dettagli."
"Quello che sta cercando di dirti è che a quel concerto ci sarei dovuta essere anche io, ma ero a casa incinta." sto per continuare ma vengo bloccata da mio fratello.
"Zitta." sibila ed io sbuffo. In tutto ciò Vittoria si è appisolata sul braccio di Lisa. "Dicevo, ho ottenuto quei biglietti da uno dei tre in persona."
"Si certo, ed io sono la regina Elisabetta." ovviamente da come mio fratello l'ha detto sembra uno scherzo.
"Sono serio!" si indispettisce Luca.
"Quindi vorresti dire che li conosci?" continua senza credergli minimamente.
"Si."
"E allora perché non me li hai presentati se li conosci?" cerca di smascherare una sua eventuale bugia.
"Questo in realtà mica lo so..." ci riflette su.
"Non lo sai perché scherzi sempre su tutto."
"Non mi crede!" mi guarda sconvolto.
"Se fai il misterioso e non le dici come stanno le cose non ti crede di certo, cretino." sbuffo. "Li conosce per me." mi scoccio. "E quei biglietti li ha ottenuti perché io ho un matrimonio a quattro! Io, mio marito, Il Volo e tutte le ragazzine che gli sbavano dietro." indico Vittoria. "Quel diavoletto che ti dorme fra le braccia in modo così pacifico fa Boschetto di cognome!" le dico finalmente chi è mio marito. A Luca è sempre piaciuto far ritrovare qualche suo amico ignaro di tutto davanti a mio marito. "Guarda come era bellino Luca al mio matrimonio!" le porgo il telefono dove ci siamo io ed Ignazio vestiti da sposi, affiancati da mio fratello e sua sorella.
"È tuo marito?" mi chiede con gli occhi sgranati dopo aver visto la foto.
"Si."
"Beh, complimenti. Io avrei strozzato tutto l'universo femminile a cui piace zoccoleggiare con i cantanti." questa ragazza mi piace sempre di più.
"Beh, anche io all'inizio. Poi ci si fa l'abitudine. Più o meno."________________________________________________________________________________
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Baci Giada
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Come te nessuno mai
Fanfiction-Continuo di "L'amore non basta (quasi) mai", necessaria la lettura per comprenderne a pieno le dinamiche.- Come si affrontano le paure che un tempo ci hanno bloccati quando abbiamo altre persone che dipendono da noi in tutto e per tutto? E l'amore...