"Ei! Com'è stato il primo mese al lavoro dopo la maternità?" Angelica gira la paletta nel bicchierino di plastica marrone che contiene il caffè.
"Traumatico..." mi scappa una risata. "Lasciare la bimba a mia suocera, Ignazio fuori due mesi... non è facile conciliare tutto."
"Non ti fidi?"
"Si, ciecamente, ma non sono io." premo i tasti sulla macchinetta e aspetto che scenda un pacchettino di biscotti al cioccolato.
"Dice qualche parolina la bimba?"
"Ne dice cinque..." spiego mentre mi chino per raccogliere i miei biscottini che apro subito.
"Quali?"
"Mh." ingoio in fretta il biscotto e le rispondo. "Mamma, papà, pappa, tetta e no. Il no le viene particolarmente bene!" borbotto.
"Promette bene la ragazzina!" mi sfotte amichevolmente per il caratterino di mia figlia.
"Si, ma io la rendo innocua in poche mosse eh!" continuo a divorare i miei biscotti.
"E dai povera bimba, ha appena un anno."
"Tecnicamente lo deve ancora compiere, e la signorina si alza già in piedi. Mi sa che a breve si stacca..."
"Manca poco al suo compleanno! Che organizzate?"
"Boh, Ignazio torna il 9 aprile e la bimba fa un anno il 10, quindi vedremo un po'..."
"Sta via tanto?"
"Due mesi, ma ormai tra due settimane torna, oppure andiamo noi, ancora stiamo decidendo."
"Ti invidio! Io non riuscirei a farcela!"
"A fare cosa? A stare a casa mentre lui sono più i mesi che sta all'estero che a casa?"
"Si, come fai?"
"Stringo i denti, metto su un bel sorriso e sopporto, per amore."
"E non ti manca?"
"Da morire."
"Non ti senti mai sola?"
"No... so che sembra assurdo quello che sto per dirti ma lui c'è, è presente anche a chilometri di distanza."
"Io a volte mi sento sola anche quando siamo insieme..." mormora dopo qualche secondo con lo sguardo perso nel vuoto.
"State avendo dei problemi?" provo a chiedere, timorosa di essere troppo invadente.
"Si... ho fatto finta di niente finché ho potuto, ma stiamo avendo decisamente dei problemi." mi guarda dritta negli occhi prima di chiuderli qualche secondo per far sparire le lacrime. "Credo che mi tradisca."
"Ma sei sicura?" sgrano immediatamente gli occhi, incredula.
"Se tuo marito smette di cercarti, se non prova nemmeno più a baciarti, e non sto parlando solo di sesso, proprio di semplici baci o carezze, tu cosa penseresti?"
"Che c'ha un'altra." ammetto. Il solo pensiero di Ignazio che smette di baciarmi, di noi che non facciamo più l'amore insieme o che semplicemente ci allontaniamo mi fa venire la nausea.
"Appunto..."
"Cosa vuoi fare?" le chiedo curiosa.
"Intanto scoprire se ha davvero un'altra, poi non lo so... tu che faresti?"
"Oh... non credo sia giusto chiederlo a me, io farei qualcosa di poco nobile e giusto."
"Cioè?" aggrotta le sopracciglia.
"Gli spezzerei le gambe, gli taglierei il pisello e poi lo strozzerei con le mie mani." ammetto.
"Non male come idea..." fa un mezzo sorriso. "È normale secondo te avere paura della risposta?" mi chiede dopo qualche altro attimo.
"Si, se ti importa della risposta è normale avere paura, ma è sempre meglio una verità scomoda piuttosto che una bugia dorata... almeno per me."
"Sisi, però cavolo... abbiamo una bambina insieme, siamo sposati da 10 anni e questo manda tutto a puttane così..."
"Prima di arrivare a conclusioni affrettate però vediamo se effettivamente ha un'altra o no."
"E come faccio? Io qua ho solo mia cugina ma è una stronza, non voglio dirglielo, e nemmeno lasciargli la bambina."
"Non hai i tuoi genitori qui?"
"No, stanno a Roma i miei. Io mi sono trasferita per seguire mio marito." getta il bicchierino vuoto del caffè. "Sono sola." ammette dopo qualche secondo.
"Non sei sola, ci sono io." le rivolgo un sorriso con cui cerco di trasmetterle un po' di comprensione.
"Grazie... secondo te come posso fare a capire se ha davvero un'altra?"
"Boh... io lo seguirei ma non è molto etico..." ammetto facendo spallucce.
"Non me ne frega un cavolo se non è etico... mi accompagneresti?"
"Certo." le sorrido.
"Solo che devo sentire la tata per la bimba."
"D'accordo." guardo l'orologio al polso sinistro. "Dobbiamo rientrare in classe, fammi sapere quando dobbiamo andare, almeno avverto mia suocera e mi tiene la bimba."
"Va bene... grazie." mi fa un sorriso che ricambio ed entrambe scappiamo nelle rispettive classi. Passo le successive 3 ore in mezzo a bambini decisamente confusionari e pieni di energia. Beati loro, io sono sfinita.
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Come te nessuno mai
Fanfiction-Continuo di "L'amore non basta (quasi) mai", necessaria la lettura per comprenderne a pieno le dinamiche.- Come si affrontano le paure che un tempo ci hanno bloccati quando abbiamo altre persone che dipendono da noi in tutto e per tutto? E l'amore...