Capitolo 19

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"Come siete stati ieri sera?" io ed Elisa siamo sedute sulle sdraio che ho nel giardino per goderci il sole mentre Vittoria e Andrea dormono.
"Benissimo! Era veramente tanto tempo che non passavamo una serata così." ammetto felice e serena. "Tu con Piero?"
"Diciamo che quando gli ho chiesto se aveva intenzione di avere altri figli, e quando mi ha detto di si gli ho chiesto se li voleva con me o con un'altra donna." sgrano gli occhi.
"Sei andata diretta..."
"Non ne potevo più Rebe, o cambiava qualcosa o il nostro matrimonio era finito." beve un sorso di succo. "Io non riesco a fare finta che vada tutto bene! Sono la sua donna e come tale voglio essere trattata! Gliel'ho detto chiaro e tondo."
"E?"
"E stanotte non mi ha fatta chiudere occhio praticamente..." fa un sorrisetto malizioso. "Abbiamo fatto sesso come non facevamo da mesi! Si è scusato e ha detto che non se ne rendeva nemmeno conto."
"Quindi tutto risolto?"
"Si... ma lui questo non lo sa e non deve saperlo! Ne ha di cose da farsi perdonare!" continua a bere il suo succo. "Ma parlando di cose interessanti, dimmi di più di ieri sera."
"Cosa vuoi sapere...?"
"Potresti cominciare con il perché hai delle ditate sulle tette, anche se un'idea me la sono fatta." mi lancia un'occhiata maliziosa.
"Si vedono?" sgrano gli occhi. "Cazzo ma noi domani siamo al mare in Sicilia..." mi lamento. Stanotte partiamo per andare in Sicilia fino a metà settembre.
"Se tieni il costume no... ma diciamo che la bimba per addormentarsi ti ha praticamente tolto tutto il reggiseno. Ma racconta di te ed Ignazio! Dai dai!"
"Abbiamo cenato in un ristorante, tutto molto romantico."
"Alla Ignazio proprio...!"
"Si, poi siamo andati a fare una passeggiata, ci siamo fermati su un prato a vedere le stelle... abbiamo pianto parlando di Margherita, ci siamo baciati, tanto, come non facevamo da tempo, con passione, amore e tenerezza." mi porto una mano sul fianco dove sento il bimbo puntare i piedini. "Poi siamo andati a prenderci un dolcetto... diciamo che ieri sera era malizioso e con gli ormoni a mille come non era da tempo... e menomale che sono io quella incinta!"
"Avete fatto sesso in macchina?"
"Si."
"E come diavolo hai fatto con quel pancione? Io avevo difficoltà a farlo sdraiata nel letto, figuriamoci in macchina! "
"Gli sono andata in braccio..." ammetto, mi mancava parlare liberamente con la mia amica di un qualcosa che non siano pannolini e pappette. "E comunque se speri di riuscire a fare sesso..." penso per qualche attimo alla parola migliore da usare. "Tradizionale, diciamo. La classica cosa lui sopra e tu sotto, beh allora meglio aspettare di partorire e rimetterti completamente..."
"Io mi vergogno a stargli sopra." ammette. "Lo so che è da stupidi, è mio marito, quello che ti pare ma io quando aspettavo Andrea mi sentivo orribile e l'idea di stargli sopra e farmi vedere da lui mi faceva venire il voltastomaco."
"Beh... puoi sempre metterti sdraiata su un fianco, oppure a carponi, oppure ti metti su un tavolo e lui sta in piedi, o come vi torna meglio ma io non riuscirei a rinunciare al sesso in gravidanza! Sono diecimila volte più sensibile, mi piace."
"Va beh... tanto non è un problema che mi riguarda per ora quindi...!" fa una faccia furba e continua a bere il succo. "Facciamo un brindisi alla vita Rebe!"
"Che nonostante tutto, vale la pena di essere vissuta." mi accarezzo il ventre rigonfio di uno degli amori della mia vita.
"Le valigie sono già pronte?"
"No... devo ancora fare quella mia e di Vittoria! L'unica fatta è quella di Igna. Anche perché se l'è fatta da solo, quindi..."
"Vuoi una mano?"
"Nono... ha detto Ignazio che quando torna mi aiuta lui!"
"Beh, se non sanno fare le valigie quei tre...!"
"Ahi!" mi lamento tenendomi la pancia.
"Hai già le contrazioni preparatorie?"
"Si... per di più questo disgraziato continua a rigirarsi."
"Non chiamare disgraziato il mio nipotino!" mi punta il dito contro.
"Ciao belle signore!" Ignazio e Piero ci arrivano alle spalle.
"Ma volete farmi partorire qui?!" sibilo spaventata.
"No! Tienilo lì per un altro po'!" Ignazio si abbassa e mi bacia la bocca.
"Allora non farmi più questi scherzetti!" sussurro.
"Stanno per farlo nel nostro giardino." sussurra Ignazio con la voce bassissima e lo sguardo riverso verso Elisa e Piero che si scambiano un bacio piuttosto appassionato.
"Non li guardare e fatti i cavoli tuoi!" gli colpisco il braccio. "E comunque se osi chiamarmi un'altra volta signora ti stacco i gioielli di famiglia." gli prendo una mano su cui faccio forza per mettermi seduta.
"Sei la mia bellissima signora!"
"Signora un bel nulla! Va bene che ho appena fatto 27 anni e sono incinta del terzo figlio ma sono decisamente troppo giovane per essere chiamata signora!"
"Va bene, piccola. Meglio così?"
"Si!" con fatica mi alzo in piedi.
"La bimba dorme ancora?"
"Si, è nel lettino insieme ad Andrea!" cerco un bacio che rifiuta. "Che c'è?" chiedo stranita.
"Come nel lettino insieme ad Andrea?"
"Ignà..." sbuffo. "Sono bambini! Pensa a me! Non a tua figlia di un anno e mezzo che dorme insieme ad un bambino di nemmeno due anni!"
"Che vuol dire che devo pensare a te?"
"Vuol dire che devi preoccuparti di chi guarda me! Che ti credi? Anche se sono incinta non sono mica poi così male eh!" cerco di trattenere un sorriso consapevole di scatenare la sua gelosia.
"Ma io ti guardo già! Ti vedo! E sei la cosa più bella che i miei occhi vedono ogni giorno! E ne vedo tante di cose belle io!" sibila mordicchiandomi il labbro inferiore mentre mi stringe i fianchi. "Vedo anche come ti guardano il culo quando ti metti i jeans o i leggins, o come ti guardano le tette visto che sei sempre scollacciata! Potrai anche non rendertene conto, ma io ti guardo Rebecca! Sempre! Non dubitarne mai."
"Lo so che mi guardi." ammetto. "Io il tuo sguardo addosso lo percepisco."
"Quindi lo sai!"
"Che cosa?"
"Che sei solo mia!"
"Beh direi che al momento hai reso il concetto abbastanza chiaro." gli porto una mano sul pancione rigonfio di nostro figlio.
"Ne sono più che fiero." si abbassa all'altezza della pancia. "Principino papà ti aspetta, che qui tutte queste principesse mi esasperano!"
"Ovviamente... siamo noi che esasperiamo te, vero?!" gli do un buffetto sull'orecchio. "Scemo!"
"Mamma!" un urlo isterico e dittatoriale ci interrompe.
"Ecco la dittatrice!" ridacchia Ignazio!
"Mamma!" urla dopo qualche attimo anche Andrea.
"Ecco l'altro...!" Piero scuote la testa e si avvicina a noi insieme ad Elisa. "Andiamo a prenderli, va'!" e insieme ad Ignazio spariscono in casa nostra a prendere i pargoli.
"Ignazio è geloso di Vittoria?!"
"Da cosa lo deduci?" mi scappa una risatina.
"Dal modo in cui si imbroncia quando qualcuno che non siate voi due prende la bimba..."
"È sempre stato un tipo geloso... non ci prendiamo in giro, è possessivo, mettici anche che viaggiano sempre, Margherita, e quant'altro, potesse non la mollerebbe mai!"
"E tu? Tu come stai?"
"Terrorizzata..." ammetto. "Da una parte non vedo l'ora che nasca, dall'altra vorrei tenerlo qui per sempre." trattengo il respiro quando lo sento puntarmi i piedini nello stomaco.
"Mi sa che lui però vuole uscire!" ridacchia.
"Sarà bene che invece se ne stia al suo posticino almeno fino ad ottobre!" rabbrividisco, mi ci mancherebbe solo che nasca prematuro.
"Ma si, tranquilla! Andrà tutto bene!" mi accarezza il pancione. "Ma il nome non si può proprio sapere?"
"Mh, no!" sorrido.
"Nemmeno a me che sono la tua migliore amica?"
"No! Lo sappiamo solo io ed Ignazio."
"Che sappiamo solo io e te?" ci raggiungono con i bimbi in braccio.
"Il nome del bimbo!" li raggiungo con calma.
"Mamma mia!" Vittoria mi fa un sorrisone e poi allunga le braccia per essere presa.
"Buongiorno polpettina, hai fatto la nanna?"
"Si! Con Andrea!" storpia leggermente la 'r' ma per avere quasi 18 mesi parla decisamente bene, anche troppo!
"Noi andiamo che dobbiamo fare la spesa." Elisa, Piero ed Andrea ci salutano e se ne vanno.
"Andiamo che facciamo la valigia." mi lascia un bacio sul collo e spingendomi dolcemente dai fianchi mi guida in camera nostra.
"Vitto aiuti papà a fare la valigia?"
"Valigia?" sgrana gli occhi preoccupata.
"Si la valigia amore."
"Papà via?" si preoccupa.
"No amore. Andiamo via tutti insieme, va bene piccolina?"
"Si, insieme si!" l'espressione rilassata sul volto di Vittoria ci fa fare un sorriso amaro... soffre un sacco le partenze di Ignazio. Mi dispiace così tanto, è così piccola e deve già affrontare una cosa che fa male persino a me che sono un'adulta, figuriamoci a lei che è così piccola...
"Amore, perché piangi?" Ignazio mi accarezza la guancia.
"È colpa tua!" lo accuso continuando a singhiozzare.
"Che ho fatto?" sgrana gli occhi preoccupato.
"Beh di certo non mi sono messa incinta da sola!" gli punto il dito addosso continuando a piangere! Maledetti ormoni del cazzo!
"Ho un vago ricordo di quando ti ho messa incinta!" mi fa un sorriso malizioso e una sculacciata.
"Ignà!" gli lancio un'occhiataccia mentre cerco di nascondere un sorriso.
"Mamma!" urla Vittoria. "Io!" mi da una sculacciata anche lei.
"Ti ammazzo Ignazio!" alzo la voce mentre lui scoppia a ridere di fronte al gesto della figlia.
"Dai scegliti i vestiti, che se li scelgo io ti porto solo felpe e pantaloni over size."
"Tu sei matto!"
"Io sarò anche matto ma tu già attiri sguardi a cose normali, ora che sei incinta non è che smettono! No, quegli stronzi peggiorano e ti fissano sempre le tette!"
"Beh però le mani ce le metti tu, mica loro!"
"Sinceramente nemmeno più io ce le metto... prima questa." indica Vittoria. "Adesso l'inquilino nuovo... e addio tette per me!"
"Sei un tantino esagerato! Sono piena di succhiotti... e ti giuro che è roba tua!"
"E vorrei ben vedere!" mi guarda male. "Questo costume te lo brucio!" tira fuori un bikini che mi stava piuttosto preciso quando non ero incinta figuriamoci adesso.
"Perchè? Mi piace un sacco." mi mordo dolcemente le labbra, mi piace provocarlo.
"Smettila Rebecca!" mi ammonisce prima di sistemare in valigia 5 costumi interi.
"Stai esagerando!" lo accuso indispettita. A questo punto posso direttamente mettermi la tunica da suora per andare al mare!
"Per cosa?" aggrotta la fronte e strizza gli occhi in un modo così adorabile che se non avessi gli ormoni sballati per la gravidanza mi avrebbe già fatto passare il nervosismo.
"Non puoi togliermi tutti i costumi a due pezzi che ho!" incrocio le braccia sul seno, indispettita da questo suo comportamento.
"Non ti sto togliendo tutti i due pezzi che hai! Ma questi qui sono indecenti! Non ti coprono un cavolo!" si frena dopo aver visto Vittoria che lo guardava attenta.
"Attento alle parole! Se impara le parolacce ti riterrò direttamente responsabile!" lo accuso imbronciata.
"Mi sono trattenuto!" tira fuori gli altri costumi dal mio cassetto. "Non credere che ti potrai mettere questi cosi che non ti coprono né le tette, né il culo e manco davanti! Non porto mia moglie incinta in una spiaggia in Sicilia in mezzo a tantissimi uomini che vorranno farsela! Non con questi cosi con cui sei più nuda di quando sei a fare la doccia!" l'espressione furiosa che tradisce la sua gelosia.
"Sei geloso..."
"E quindi?" incrocia le braccia sul petto con fare menefreghista. "Sei mia moglie! Sei bella! E incinta! Ne ho tutto il fottuto diritto!"
"Vieni qua orsacchiotto gelosone!" allungo le braccia e lo stringo a me, per quanto nostro figlio me lo permetta! "Sono tua... più tua di così non so cosa potrei fare." gli lascio un bacio umido sul collo.
"Non voglio perderti..." sospira.
"Amore... mettiti un attimo seduto sul letto." lo spingo dalle spalle per farlo sedere di fianco a me. "Mi dici cosa ti sta succedendo? Sei strano in questi giorni." gli accarezzo una guancia ricoperta dalla barba, e poi passo il pollice sulle labbra.
"Niente..." sospira e abbassa lo sguardo, tipico di quando racconta una bugia.
"Ignazio." poso le mani sulle sue guance e lo obbligo a guardarmi. "Amore mi sto preoccupando... che ti sta succedendo?"
"Ieri notte non riuscivo a dormire e ho visto un film..."
"Okay... e?"
"I protagonisti erano una coppia sposata con due bambini."
"Va bene... ma cosa è successo in questo film da averti sconvolto così tanto?"
"Il protagonista faceva un lavoro che lo portava a stare fuori casa spesso e per tempi molto lunghi." annuisco, comprendendo dove stiamo andando a parare. "Un giorno torna a casa e trova la moglie a letto con un altro e i figli che considerano più gli zii ed i nonni che il padre... io non voglio perdervi, non riesco a pensare nella mia vita senza te e i nostri figli."
"Sei la persona più importante della mia vita, insieme ai nostri bambini." gli accarezzo le sopracciglia folte e scure. "Non voglio tradirti! Non mi interessa se il tuo lavoro ti porta lontano da casa, ti amo, e sono disposta ad aspettarti, tutta la vita se serve."
"Ma non ti stufi di aspettarmi? Tu potresti avere un uomo capace di starti accanto tutti i giorni, di sentirti baciare ogni mattina, stringere ogni sera... non rischiare di passare compleanni, anniversari e feste lontani, ma poter fare l'amore ogni volta che se ne ha voglia, esserci ogni volta che se ne ha bisogno."
"Preferisco sentirmi dire al telefono 'buon anniversario, ti amo.' piuttosto che una cena dove l'unica cosa che facciamo è stare al telefono. Non cambierei il nostro matrimonio per niente al mondo! Non voglio tradirti, preferisco fare l'amore una volta sola con te che cento con chiunque."
"Mi dispiace non potervi stare vicino come sento che meritate! Tu sei così brava, ti cresci una bambina da sola, incinta, e sei sempre pronta ad accogliermi."
"Perchè ti amo. E io non sto crescendo la bambina da sola, ci sei tu con me. E mi basti, mettitelo in quella benedetta testolina, tu mi basti e mi basterai sempre!"
"Ti amo così tanto che mi sento scoppiare il petto." mi stringe a se. "Mi sento fortunato ad essere tuo marito."
"Sono io quella fortunata! Ti ho scelto anni fa e continuerò a farlo, per tutta la mia vita." gli accarezzo il viso e unisco le nostre labbra.
"Mamma! Mio papà!" Vittoria si infila nel mezzo e ci fa staccare facendoci entrambi ridere. Si arrampica sulle gambe di Ignazio e gli stringe il collo in maniera morbosa.
"Menomale ci sarai tu bimbo mio... tua sorella mi monopolizza il papà!" sospiro con un sorriso e mi sfioro la pancia.
"Facciamo la valigia piccolina? Prepariamo tutte le cose della mamma e poi le tue, si?"
"Si." sorride e lo bacia, completamente innamorata del suo papà.
"Sono io quella che deve preoccuparsi... non tu. Piano piano mi butterete fuori dal mio letto per starvene voi due."
"No, tranquilla tesoro! Tu sarai sempre l'amante ufficiale!" mi mordicchia la guancia scherzando.
"Sei un cretino! E mettimi in valigia anche i bikini!" sbuffa innervosito ma mi da retta e mette quei maledetti costumi in valigia, non tutti ma almeno qualcuno si.
"Magliette quali vuoi? Le canotte non mi sembrano pratiche con quel pancione!"
"Non te ne frega nulla che siano pratiche o meno... semplicemente tutto le canottiere che ho sono scollate!" lo smaschero.
"Va beh, questi sono dettagli di poco conto! Fatto sta che non ti entrano e quindi le lasciamo a casa!"
"Non è molto carino da dire ad una donna incinta che non le entrano i vestiti!" lo guardo malissimo.
"Ancora qualche mese e torni a metterti tutti quei maledetti vestitini che odio ogni volta che esci da camera nostra!" finisce il mio bagaglio e finalmente lo chiude.
"Adesso prepariamo quello della Vitto che domani partiamo!" ci spostiamo in camera della bimba e prendiamo gran parte dei vestitini che sono nell'armadio. "Mi spieghi perché questa bambina ha tutti vestitini e nemmeno un pantaloncino?!"
"Ce li ha i pantaloncini..."
"Sono tutti corti!"
"Ci sono 90°, dovrei metterle i pantaloni lunghi?!" lo guardo scettica. Povera figlia mia... che vita avrà con un papà così tanto geloso?!
"No... ma se li usa così corti ora a 15 anni che fa? Esce in mutande?"
"Sei impossibile!" lo accuso. "Non ha nemmeno 18 mesi!"
"Meglio prevenire che curare! È mia figlia! Mia!" prende i costumini e li sistema in valigia.
"Vittoria qui abbiamo un papà gelosone!" la prendo in braccio e la avvicino al volto di mio marito. "Dagli un bacino al tuo papone!" Vittoria fa un sorrisone immenso e spiaccica le labbra sulla sua guancia.
"Mi farete uscire pazzo."

Come te nessuno maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora