Capitolo quinto

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<Finalmente si torna a casa!> esclamò Mark guardando fuori dal finestrino. Era quella l'intenzione, ma arrivò un messaggio mandato alla Shiller da parte di Hillman.

<Non penso Hillman possa scrivere una cosa del genere> concluse Jude.
<È una trappola> concordò Zoe.
<Per questo ci andremo> spiegò la Shiller <dobbiamo scoprire chi e perché ha scritto questo messaggio>

<Il navigatore porta un porto abbastanza isolato, sicuri che vogliamo andarci?> chiese Sara a Zoe, Shawn e Nathan, dietro di loro [sono seduti come nel primo capitolo, solo che ora vicino Jack c'è Scott].
<Non è una buona idea, infatti> concordò Nathan.

Arrivati al porto trovarono un ragazzo ad aspettarli. Sinceramente? Zoe capí solo che Jude e la Royal c'entravano qualcosa, il resto del tempo fissò i capelli del ragazzo (Jacob? Guglielmo? Caleb! Ecco sì) cercando di capire se non avesse di natura i capelli o li avesse rasati, e in tal caso come facesse a tenere la pelle così liscia.

Caleb stava per salire le scale (perché Jude e Mark non c'erano?) quando Zoe lo fermò <Senti Jacob, so che non è la situazione, ma la semi pelata è naturale?> gli chiese.
Lui la guardò per circa 10 secondi, come il resto della squadra. Se Jude ci fosse stato l'avrebbe sicuramente sgridata, e Mark lo avrebbe preso molto seriamente come quesito, ma gli altri la guardarono scioccati. Shawn era forse il più sorpreso, da quell'episodio nel bagno avevano fatto un tacito accordo: far finta nulla fosse accaduto. Scherzavano tranquillamente insieme, e Zoe aveva mostrato il suo lato sarcastico e ironico, con sfumature infantili, già in passato, ma questo era su un'altro livello.

<Ma hai ascoltato ciò che ha detto!?> chiese Kevin a un certo punto.
<No. MA SCUSATE NON PUÒ ESSERE NATURALE, MA SE LI HA RASATI COME TIENE LA TESTA COSÌ A MELONE?> chiese la ragazza. Nessuno capiva la sua sincera curiosità.
<Innanzitutto la mia testa non è "a melone"; secondo uso una crema; terzo, è Caleb, non Jacob> detto questo rientrò.
<Che figure> si depresse la Shiller.
<È pur sempre sorella di Mark> sopirò Willy.

Dopo un po' li fecero entrare. Zoe corse da Jude, piegato a terra a causa delle pallonate di un ragazzo con i capelli azzurri e una benda sull'occhio.
"Ahia" pensò Zoe "Queste pallonate faranno male il doppio". Zoe aveva riconosciuto il ragazzo, Jude gliene parlava spesso: David.
Vide anche un ragazzo alla porta, doveva essere Joe King.
La ragazza aiutò l'amico ad alzarsi e lo sentì singhiozzare: per lui doveva essere molto difficile dover competere con i suoi ex compagni di squadra. Ma Zoe sapeva non era solo quello: Jude era legato incredibilmente a David, e lui ancora non lo aveva capito, ma non era amicizia. Per questo ci stava così male. Zoe lo aveva intuito dai racconti del ragazzo, ora ne aveva la conferma.

<Jude> lo chiamò <non devi giocare per forza...> provò la Evans.
Jude disse che doveva giocare per salvarli. Nel primo tempo infatti Joe e David usarono due tecniche che sforzavano eccessivamente i loro muscoli, per questo proibite. Jude aveva chiesto, quasi in ginocchio, ai ragazzi di smettere, ma loro non cambiavano idea.

<Tu hai avuto la tua rivincita sulla Zeus, non sai che significa essere costretti a letto. Tu ci hai abbandonato Jude! Hai abbandonato la Royal, hai abbandonato me! La nostra amicizia, eh? Sei sempre stato il migliore, non riuscivo a raggiungerti> si sfogò David. Jude era sul punto di piangere.
<Senti pirata fallito> lo richiamò Zoe da fuori il campo <Invece di parlare tanto togliti quella benda e guarda la realtà per come è: Dark è un pazzo, maniaco, calcolatore che vi sta solo usando. Credete a lui e non a Jude?!> chiese indignata lei.
David strinse i denti e guardò Jude. Per un attimo il suo occhio sembrò addolcirsi.
<David!> lo richiamò Joe. L'azzurro si riprese subito e tornò in posizione.

A fine del primo tempo iniziarono a proporre di fermare l'incontro.
<No, se lo interrompiamo per questa volta se la caveranno, ma non per sempre. Dobbiamo solo vincere e farli rinsanire> disse il regista.
<Ci penso io> disse Shawn <Quel portiere da strapazzo non avrà il tempo di muoversi>
Tutti gli altri lo appoggiarono, ed effettivamente fu così veloce che Joe non riuscì neanche a muoversi.

Alla fine la partita non fu conclusa, visto che Hillman aveva chiamato la polizia, che era venuta a prendere Dark, già scappato alla legge. Dark fece saltare in aria la struttura dove stavano. Mentre tutto scoppiava i ragazzi cercavano di mettersi tutti sui gommoni di salvataggio. Zoe si guardò intorno: Jude non c'era.
<Jude!> urlò, ma nessuno le rispose. Stava per correre verso la piccola struttura dove Dark guardava la partita, ma due forti braccia le presero la vita, trascinandola verso i gommoni.
Zoe si girò e vide che Shawn le sussurrava di star calma.
<Calma!? Il mio migliore amico è lì dentro! Io voglio andare a cercarlo!> protestò, cercando di liberarsi delle braccia dell'altro, che però non la liberarono.
<È pericoloso, Jude sta bene, ho visto l'elicottero della polizia andarlo a prendere. Mettiti al sicuro> disse saltando sul gommone, trattenendo però una sua mano. Zoe saltò anche lei e si aggrappò a Shawn quando sentì l'ultima esplosione.
<Va tutto bene> le sussurrò <Ci stiamo allontanando>
<Fate come se non ci fossimo> li risvegliò sarcasticamente Kevin, mentre Celia li guardava con un sorrisetto.

Per fortuna a terra Jude c'era. Zoe corse ad abbracciarlo. <Va a salutare David e Joe> gli disse con un sorriso stanco. Jude annuì e ringraziò l'amica, poi andò dagli amici.
<Siete molto legati> Zoe si girò per guardare Shawn.
<Siamo molto simili di carattere, ci siamo trovati fin dal primo momento> rispose con un sorriso, ripensando a quanto non sopportasse il rasta quando era alla Royal.

Shawn guadò l'amica e sentì un peso sul petto: le piaceva Jude.
"Se ti piace conquistala" Shawn si portò una mano alla tempia, Aiden.
Zoe notò quel gesto <Tutto ok?> gli chiese.
<Oh, sì, sono solo in pensiero per Sara, vado a vedere dov'è> inventò una scusa lui.
<È con Nathan> rispose Zoe.
<Meglio, sono più tranquillo, ne approfitto per andare in bagno. Non partite senza di me!> sorrise lui e poi scappò: stava per avere una crisi.

Si guardò allo specchio.
<Aiden> strinse la sciarpa.
"Se ti piace conquistala" gli ripropose lui.
<Ma sei idiota! Non sono te, la conosco da una settimana>.
"Oh andiamo, è carina, provaci" sbuffò lui.
<Non ti lascerò illudere più nessuna ragazza> Shawn si stava iniziando ad arrabbiare.
"Non è illudere se a te piace!" protestò il gemello.
<Non mi piace> rispose secco Shawn, sperando di avere l'ultima parola, ma doveva averla sempre Aiden.
"Io sto dentro la tua testa, fratellino, so meglio di te che pensi" poi se ne andò.
Shawn aveva il fiatone e le guance arrossate: sì, era vero, qualche volta aveva pensato che la Evans fosse carina o avesse bel carattere, maturo con ancora qualche traccia di infantilità, ma sempre sincero e sarcastico, ma di sicuro non le piaceva in quel senso.

Si sciacquò il viso <Io sono Shawn Froste> si ripetè prima di uscire dal bagno e dirigersi verso il pullman. Si sedette al suo solito posto, guadando la sorella parlare con l'altra di Stranger Things.
"Nooo a te mica piace la quattrocchi" Shawn sussultò.
"Aiden smettila" pensò.
"Quando si è spostata la ciocca di capelli hai sorriso" ribatté lui.
"Guadavo Sara" protestò l'albino.
"Certo fratellino, l'importante è crederci"
"Smettila di farmi da coscienza" si lamentò Shawn.
"Per carità, sei troppo cocciuto... ma se ci fossi io al comando..."
"Aiden smettila. Questo è il mio corpo"
La "discussione" non andò oltre.

~🚞🚞🚞~

<Signor Veteran, Sara ed io scendiamo qui> disse Zoe, quando stavano per arrivare alla Raimon.
<Come mai?> chiese Mark.
<Faccio vedere la Feltrinelli a Sara, poi Burger King> sorrise la ragazza fiera.
<Ci uniamo anche noi per il panino-> provò Jack, subito fermato dalla Shiller.
<Niente di queste schifezze voi. Non pensateci neanche> disse severa.
Le ragazze risero, poi salutarono e scesero.

Sara si guardò intorno incantata: le case, il corso, le persone, l'abbigliamento, i negozi, il clima, l'ambiente, tutto era differente dall'Hokkaido.
<Benvenuta a Tokyo> le sorrise entusiasta Zoe. Prese una mano dell'altra e iniziò a correre per le strade. Dopo poco arrivarono a una libreria a quattro piani.
<Da noi era un piano> disse la ragazza, quasi con le lacrime agli occhi.
<Beh, sei a Tokyo, primo piano per ragazzi/per bambini, secondo psicologia e tutto quel filone, terzo storici, gialli e cose così, ultimo piano manga> disse fiera.
<Mi stai descrivendo il paradiso> disse Sara, con gli occhi che luccicavano.
Dico solo che entrarono alle 16 e uscirono alle 18.30, con due buste a testa e molti soldi in meno.

<Qui vicino c'è una fumetteria> disse Zoe. Le due si guardarono complici.
<Fammi strada> disse Sara.
Un'altra ora e mezza e tanti soldi spesi.

<Hai fame?> Sara annuí. Così andarono al Burger King. E per concludere in bellezza improvvisarono un pigiama party a casa della maggiore.

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