Capitolo settantaquattresimo

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Zoe guardò Smith, che la guardava esasperato.

Sara le aveva detto di andare in centrale, alla partita ci avrebbero pensato lei e le altre.

<Allora, Evans> le disse <Furto con scasso e non vuoi dirmi chi c'era con te. Intrusione in proprietà privata, impossessamento di strumenti mediatici di livello mondiale e divulgazione di dati sensibili> la guardò <Che vogliamo fare?>

<Una mia statua, nella piazzetta d'arrivo all'isola sarebbe perfetta> rispose, accavallando le gambe <Se non avete i fondi per farmela d'argento va bene anche il marmo. Niente oro, sono colorazione argento>

<La puoi prendere seriamente?> le chiese, guardandola severo.

<Ho salvato il mondo, sono sicura che abbiate già trovato un modo per coprirmi e insabbiare tutto> scrollò lei le spalle <Perchè mi dovrei preoccupare? Sono anche minore, quindi non potete mandarmi in carcere, al massimo ci va Trevis>

<Sei esasperante e impertinente, te lo hanno mai detto?> si passò una mano sul viso.
<Più di quanto immagina> gli rispose.

<Esci da qui e non dire a nessuno come tu sia riuscita a fare ciò che hai fatto> si alzò lui.

<Visto? Mi avete coperta> gli fece l'occhiolino, poi si alzò e uscì dalla stanza dove aveva appena lasciato la sua testimoniazione.

Era pronta a subire le conseguenze di ciò che aveva fatto, ma quando Smith le chiese solo la sua versione dei fatti e come fosse riuscita a fare il tutto, aveva capito che l'avrebbero coperta, quindi tanto meglio.

Guardò il telefonino: la partita era finita 3-2 per loro.

Sorrise quando vide che il primo goal e il goal della vittoria erano stati fatti da Shawn.

In quel momento Sara la chiamò <Sei viva?>

<Ovvio> rise lei, mettendosi l'altra mano nella giacca <Notizie da Hillman?>
<L'intervento è riuscito, ma non è ancora fuori pericolo> disse, un po' triste.

<Vedi che si riprenderà> disse Zoe <Quell'uomo è più energico di noi due messe insieme>

Sara sorrise, poi si fece un po' meno seria <Non so quanto ti conviene tornare, Shawn è incazzato nero>

<Già> Zoe si grattò il capo <Lo tranquillizzerà il fatto che Zulan è scappato?>
<COSA?> urlò Sara.

<Sì... ecco, mentre lo stavano portando in centrale ha attentato alla vita di Smith e un poliziotto. Stanno bene eh, neanche un graffio, ma è riuscito a scappare> disse, guardandosi le scarpe.

<Sei consapevole che quell'uomo ha visto la tua faccia che lo accusava e che ha consegnato le prove alla polizia?> chiese Sara.

<Beh, almeno se muoio sai di chi è la colpa> provò a sdrammatizzare lei.

<Dove sei?> iniziò a preoccuparsi Sara <Fuori la caserma, tranquilla, ora torn->
<Non pensare di tornare da sola! Ora veniamo a prenderti! Non muoverti> e le staccò il telefono in faccia.

<Poi il vizio di staccare in faccia ce l'ho io> borbottò Zoe, sospirando.

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Zoe guardò il fratello e il fidanzato che la guardavano assassini.

<Oh ma che mi guardate così> disse lei, mentre tutti gli altri ragazzi della squadra si sedevano e le lanciavano occhiatine.

<Sei un'irresponsabile> si immise Jude <Hai capito che Zulan è scappato e potrebbe farti del male?>
<È una possibilità> concordò lei <Ma non mi succederà nulla>

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