Capitolo quarantasettesimo

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TW⚠️ doppi sensi riguardo il fiki fiki (non so come dirlo, lol). Situazione ironica e non seria.
Buona lettura🫶🏻

I ragazzi si stavano allenando, anche se la sessione di allenamento era finita, troppo su di giri per fare qualunque altra cosa: a breve ci sarebbero state le preliminari e già si vedevano ai mondiali.

Trevis tirò un po' giù il morale dei ragazzi, dicendo non avrebbero potuto giocare a livello mondiale, poi se ne andò.

Per fortuna arrivarono Rachel e Sara con il cibo e nessuno ci fece molto caso.

<Grazie> sorrise Shawn prendendo la sua porzione.
<Oh di nulla> arrossì un pochino Rachel <Come ti chiami?>

Sara, al suo fianco, le lanciò un bombastic side eyes, non sapendo se ridere o pregare per la sua vita, poiché Zoe era lì vicino.

<Oh, ehm, Shawn> disse lui guardandosi attorno, imbarazzato per lo sguardo della ragazza.

Questa, pensando fosse dovuto a una sorta di interesse nei suoi confronti, sorrise e si avvicinò di un passo <È un bel nome, anche tu sei carino>

Zoe, che si era affiancata a Sara per guardare meglio, si mordeva un labbro, cercando di non far trasparire la gelosia, alternando lo sguardo dalla ragazza a Shawn, per vedere come avrebbe risposto.

<Sai che si capisce dall'America che sei gelosa?> le chiese Sara.

<Zitta, devo vedere come risponde tuo fratello e decidere se passa la prova> Sara rise alla sua affermazione, guardando il fratello e l'altra.

Shawn, che non si era accorto delle due, le sorrise <Beh, grazie, ma sai chi è la più bella?> chiese.
Zoe stava per alzarsi e tirargli un pugno, mentre Rachel sembrava su di giri.

<La mia ragazza, Zoe. Lei sì che è bella> detto questo si girò ed andò dagli altri.

Zoe non riuscì a trattenere un sorriso ebete, soprattutto alla faccia della maggiore.

<Superata?> chiese Sara.

Zoe si alzò e passò vicino a Rachel <Per la cronaca, io sono Zoe> e trotterellò dal fidanzato, dandogli un bacio proprio per confermare le sue parole.

<No> disse Sara riempendo una porzione <Lei non è gelosa>
<Ma dai> le sorrise Nathan, lì per il pranzo.
Sara arrossì di botto, porgendogli la sua porzione.

<Oggi hai da fare?> le chiese.
Sara divenne un pomodoro, non sapendo che cosa rispondere.

<È libera come l'aria!> disse al suo posto Zoe, che era ritornata dall'amica.

<Oh... ti va di uscire allora?> chiese il blu, riportando lo sguardo sulla mora <Potremmo andare alla Feltrinelli>
<Sì> disse subito Sara all'udire del posto magico.

<Perfetto, ci vediamo alle 16!> disse Nath, per poi scappare.

Sara, imbambolata, fu trascinata in camera sua da Zoe.

In quelle due ore e mezza che la divideva dall'appuntamento Zoe le scelse i vestiti, le fece i capelli, un filo di trucco e le fece da Mental Coach: era bellissima, a Nath piaceva, non doveva avere alcun tipo di ansia, sarebbe andato tutto bene e non era tutto un sogno.
Alle quattro la gettò tra le braccia dell'azzurro e si ritirò soddisfatta in camera sua.

Come solito prese un libro e si mise a pancia in giù per leggere.
Troppo assorta nella lettura non sentì la porta aprirsi, per poi esser chiusa a chiave, né tanto meno i passi che si avvicinavano al letto.

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