Capitolo sessantasettesimo

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Zoe guardava la partita di allenamento con il suo ombrellino a coprirla. Sorrise quando Mark parò un altro colpo di Axel.
Si riscosse solo quando vide Nelly alzarsi e andarsene.

<Nelly> Silvia la richiamò <Non ti andrebbe di tornare a seguire la nostra squadra?>
<Purtroppo non posso> si girò e sorrise loro <Sono molto impegnata>

<E quali sarebbero questi impegni, scusa?> disse Susette, incrociando le braccia al petto.
<Su, non fai neanche parte della squadra, taci> disse Zoe, sorridendo invece all'amica <Non preoccuparti di lei>
Nelly le sorrise.

<Amo> Sara le diede una spintarella, facendola girare, e facendole vedere la persona che aveva attirato l'attenzione di tutti i ragazzi in campo.
<Che ci fa qui?> chiese Zoe stranita, e lo divenne ancor di più quando spuntò fuori Tiago, Mark americano, Dylan ed Edgar.

Susette iniziò a fare la gallina, e Zoe voleva ammazzarsi.

La partita si interruppe e i ragazzi si raggrupparono tutti vicini.
In particolare modo Nath abbracciò da dietro Sara e Shawn prese Zoe per la vita con un braccio, avvicinandola a se.

<Mark> disse Paolo dopo aver lanciato un'occhiata a Zoe e Shawn <Siamo qui perché vorremmo parlarvi>

Edgar, finito di guardare Sara, si fece avanti <Vogliamo congratularci con l'Inazuma per il successo riscosso finora e vogliamo auguravi con tutto il cuore di vincere> gli pose la mano <In bocca al lupo, Mark>

<Io non gliela stringerei> sussurrò Zoe a Shawn mentre il fratello gli sorrideva e gli stringeva la mano <Non ha un minimo di rancore>

<Tu ne hai in abbondanza ed entrambi> rise Shawn.

I tipi iniziarono a parlare tra di loro e Zoe e Sara iniziano a distrarsi, finché Mark non propose una partita tutti insieme.
Crearono delle vere e proprie squadre per poter giocare sul serio.

Susette fece pescare ad ognuno un cartoncino con l'estremità o rossa o bianca per decidere le squadre (da dove li avesse presi non si sa).

Mark e Darren pescarono per primi per decidere i portieri: Mark rosso, Darren bianco.
Quando le squadre si erano create il cielo si era annuvolato, e Willy fischiò il calcio d'inizio mentre Celia iniziava a riprendere per Thor.

Ma appena Mark americano e Axel stavano per tirare il calcio d'inizio sentirono un tuono.
<Oh, non portava temporale> disse Celia.

<Non importa, con o senza pioggia noi giocheremo! Gli allenamenti sono troppo importanti!> disse Kevin.
<Sì, col cazzo che io rimango sotto la pioggia a prendermi una polmonite> disse Zoe.

<Dai, finché non piove rimaniamo> disse Sara, e così la partita iniziò.
Dopo un po' un tuono squarciò l'aria.

<E ki t'è muort> disse Zoe, liberando il suo lato napoletano.

<Che facciamo, Mark, continuiamo a giocare?> chiese Nath.

<MA PER ZEUS E TUTTI GLI OLIMPI> Sara scattò in piedi, fissandosi terrorizzata il polso sinistro.
<PORCA CALYPSO> urlò invece Zoe, guardando il suo di polso.

I loro bracciali avevano iniziato a illuminarsi.

<Secondo me c'entra la storia che ha raccontato Nelly> disse Camelia terrorizzata.
<Non dire sciocchezze, quella è solo una leggenda> disse Nelly, guardando preoccupata le amiche.

<Dopo gli alieni mi aspetto di tutto> disse Zoe.

In quel momento un fulmine precipitò vicino alla porta di Mark.
Celia fece cadere la telecamera e Darren urlò a Mark 'dietro di te'.

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