6. Incompatibili

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Gennaio 2023

Silvia
Non era stato facile spiegare ai genitori il motivo della sua scelta: proprio ora che aveva trovato un lavoro stabile, stava mollando tutto per guardare delle macchine girare in tondo. Il padre in realtà sembrava entusiasta, anche se preoccupato dall'idea di vedere la sua bambina in un mondo così complicato.

Stava preparando le valigie; Binotto le aveva trovato un'appartamento a Maranello, vicino alla sede Ferrari. Considerata la mole di bagagli aveva chiesto al fratello di accompagnarla con la macchina, promettendogli in cambio una buona cena e una visita sul suo nuovo posto di lavoro.

Andrea era più grande di Silvia. Le aveva trasmesso la passione per il calcio e aveva sempre condiviso con la sorella lo scarso interesse per i motori. Era stupito della scelta della giovane ma la incoraggiò: poteva essere un bel trampolino di lancio. Il viaggio fu tranquillo, e giunti a Maranello Silvia passò dalla sede per ritirare le chiavi della sua nuova casa e consegnare gli ultimi documenti richiesti dal team manager.

Il fratello sembrava incantato, e Silvia notò rapidamente che a catalizzare l'attenzione del ragazzo era stato Charles Leclerc. Che si stava avvicinando a lei con un sorriso sul volto. Che la baciò sulla guancia come se nulla fosse.
"Ho pensato che avessi cambiato idea, sai?"
"Mantengo sempre le mie promesse, Leclerc."

Poi si rivolse al ragazzo vicino a lui.
"Piacere, Charles. Sono felice di lavorare con la tua fidanzata, è sveglia."
"Ciao, sono Andrea. Hai ragione, è sveglia, ma è mia sorella."
Entrambi risero di quel fraintendimento, mentre Silvia scambiava due parole con il segretario, il quale le consegnò chiavi e indirizzo.
"Adesso vado, ci vediamo domani."
"Si, ciao."

I due fratelli uscirono dal centro di Maranello, attraversando con la panda il cortile colmo di Ferrari.
"Mette un po' in soggezione." Disse Andrea, ridacchiando.
Silvia sospirò, consapevole che il fratello non si sarebbe fermato a quell'affermazione generica.
"Non avevi detto di aver conosciuto così bene Leclerc. Bacio sulla guancia, promesse."
"Ci saremo vista per mezz'ora, non di più. Niente di che."
"Sarà, ma mi sembrava felice di sapere che non sono il tuo ragazzo." Disse il fratello malizioso.
"Andre smettila, lui è fidanzato, io sono qui per lavorare. E poi dai, lui guida una Ferrari e io ho paura della panda, non saremmo compatibili."

Il discorso si chiuse. I due scaricarono bagagli e scatoloni e salirono al quinto e ultimo piano di una palazzina molto elegante. Silvia rimase stupita di trovarsi in un appartamento luminoso e ben arredato. E decisamente troppo grande per lei. Sistemò i bagagli, portò il fratello a cena come promesso e poi si salutarono.

Tornata in quella nuova casa si buttò sul divano, ripensando all'assurdità delle ultime settimane. Non avrebbe mai potuto immaginare niente di simile. Poi ripensò alle parole del fratello, mi sembrava felice di sapere che non sono il tuo ragazzo.
Sorrise e iniziò a svuotare gli scatoloni, preparandosi mentalmente per ciò che l'avrebbe attesa l'indomani.

Charles
L'aveva riconosciuta subito. Con qualche giorno di ritardo, ma era lì. Il giorno precedente era passato in ufficio da Binotto, per capire se fosse successo qualcosa. Aveva girato intorno alla questione: non avrebbe dato al suo team principal quella soddisfazione. Non avrebbe palesato il suo interesse per quella ragazzina.

Binotto però era abbastanza sveglio, e dopo aver parlato del più e del meno entrò nell'argomento.
"Domani arriva la tirocinante."
Charles non rispose, non avrebbe mostrato alcuna emozione. Eppure era da quando l'aveva lasciata in stazione che contava i giorni che mancavano al loro nuovo incontro.
E adesso lei era lì, e non era sola.

Stava ripercorrendo quel momento sdraiato sul divano, eccitato per l'imminente inizio della preparazione. Soprattutto per la presenza della giovane. Vederla quel giorno gli aveva permesso di notare alcuni dettagli che la prima volta gli erano sfuggiti. Era bella, questo era evidente. E fidanzata, almeno così pensò Charles vedendola arrivare accompagnata.
Invece aveva fatto la conoscenza del fratello, che sembrava stranito dalla confidenza tra i due.

Charles continuava a pensare a quello. Perché non hai detto niente del nostro incontro?, si ritrovò a chiedersi. Forse non aveva dato molta importanza a quella manciata di minuti passati insieme. In effetti, pensava il pilota, era lui ad essere stranamente interessato a quella sconosciuta.

Prese il telefono e cercò un contatto con quella ragazza. L'aveva cercata più volte sui social, ma il profilo privato lo aveva fatto desistere. Adesso che si erano rivisti, si sentiva autorizzato a seguirla. E inviò la richiesta.
Poi attese. Non poteva sapere che Silvia, a pochi km da lui, stava già dormendo, assaporando la giornata che li avrebbe attesi l'indomani.

PROMISES - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora