16. Riconoscerei ovunque quello sguardo

527 18 0
                                    

Silvia
Avevano appena salutato Arthur e Pascale: i giorni con loro erano passati veloci. La famiglia Leclerc si era mostrata estremamente accogliente nei suoi confronti. Il giovane aveva passato le sue serate a far festa, e dopo la prima notte passata insieme si era stabilito sul divano. Per non disturbarti, aveva detto lui.
In realtà, Silvia era abbastanza convinta che ci fosse Charles dietro quella decisione. Negli ultimi giorni, aveva notato gli strani atteggiamenti del monegasco, che sembrava intenzionato a tenerla lontana dal fratello.

"Andiamo al simulatore, ti va?" Le aveva detto lui dopo aver accompagnato la famiglia all'aeroporto.
E così adesso si stavano dirigendo al circuito di Miami. Scesi dall'auto avevano raggiunto una stanza all'interno della sede Ferrari. Charles si era messo subito alla guida, spiegandole durante il percorso il funzionamento di quello strano marchingegno.
"Perché qui non apri di più?"
Aveva chiesto a un certo punto.
Lui rise, e poi la fece provare.
Dopo qualche giro di prova Silvia provò a fare la curva come aveva suggerito. E si schiantò.
Charles scoppiò a ridere guardando la sua faccia, poi però, conoscendo la giovane, le spiegò il motivo per cui era finita a muro.

Il tono con cui si rivolgeva a lei la faceva andare fuori di testa. Come se fosse scema.
"Va bene basta, sei più bravo di me."
"Accidenti siamo permalose qui eh."
Silvia non rispose ma uscì dalla stanza. Charles la raggiunse poco dopo.
"Ehi, stavo scherzando, come sempre, che ti prende?" Lei cercò di celare il groppo che aveva in gola, ma il ragazzo sembrava averlo già notato.
"Non sono fatta per questo mondo. Tu fai sembrare tutto facile ma io più ci provo e meno capisco."
"Ehi ehi ehi, non sei qui per guidare infatti. Devi solo osservare e capire dove faccio cagate, nient'altro."
Lei non sembrava convinta.
"Anche il suggerimento sulla curva era buono, solo che aprire troppo è rischioso, possono sorpassarti. E se non tieni..."
"Ti schianti, l'ho capito." Disse lei ridendo.

"Allora non sei di ghiaccio." Sentenziò all'improvviso il giovane, mentre stavano tornando a casa.
Silvia lo guardò enigmatico.
"Ti ho sempre vista sicura di te, convinta. Oggi ho intravisto qualche insicurezza."
Lei rise, non sapendo se il ragazzo la stesse prendendo in giro. Ma Charles la guardava serio, il semaforo rosso davanti a loro.
"Quando mi hai conosciuta non guidavo, ti sembro una sicura di sé?" Chiese retorica.
"Si ok, ma a parte quello sei forte, confidente. Anche il modo in cui ti rivolgi a me."
"Sentiamo, come mi rivolgo a te, Leclerc?"

Charles
Il ragazzo percepiva nitidamente l'atmosfera surriscaldarsi. Il tono, il modo con cui aveva posto quella domanda, avrebbero indotto chiunque a fermare la macchina e saltarle addosso.
Ecco cosa intendo, avrebbe voluto dirle. Silvia era così, tremendamente affascinante senza rendersene conto.
Charles fece un sospiro e rispose.
"Anche adesso, che cavolo di risposta è? Di certo non quella di una ragazza insicura." Lei rise lievemente.
"Magari non voglio mostrarti quel lato di me." Disse lei, limpida.
Charles le lasciò un sorriso, lo stomaco sottosopra per la facilità con cui la ragazza accanto a lui passava da essere una tenera donna a una ninfa provocatrice.
"A me invece piacerebbe vederlo."
"Forse lo vedrai, chi lo sa."
E la conversazione morì li, lasciando il pilota in uno stato di sincera curiosità e di pericolosa attrazione.

Rientrati in casa Silvia si defilò per farsi una doccia, non prima di aver provocato il monegasco.
"Mi devi una cena."
In effetti, dopo la prima sera aveva pensato a tutto sua mamma, ma era certo che Silvia non si sarebbe dimenticata del suo debito.
Stava cercando di capire cosa preparare, quando il telefono squillò. Era Charlotte. Non voleva sentirla ma sapeva di doverle delle spiegazioni.

"Pronto."
"Ciao Charles, hai tempo per parlare o sei troppo impegnato con la tua nuova fidanzata?"
"Non è la mia fidanzata, Charlotte"
"Eppure dopo un giorno l'hai portata al circuito. Tra l'altro, non ci eravamo ancora lasciati, ti ricordo."
"Non siamo fidanzati e non siamo usciti. Lavora con me. Comunque non credo di dovermi giustificare. Mi dispiace se le foto ti hanno fatto star male. Ma ti assicuro che non c'è niente tra noi."
Charlotte non sembrava arrabbiata. Era piuttosto delusa dalla facilità con cui lui aveva voltato pagina.
"Ti conosco, Charles. Mi fido delle tue parole ma ti conosco. Le foto sono scure, ma ti assicuro che i tuoi occhi brillano. Riconoscerei ovunque quello sguardo. Ciao."
E mise giù, lasciandolo confuso.

Guardò l'orologio e si rese conto che non sarebbe riuscito a mettere in tavola niente di presentabile. Così prese il telefono e cercò tra i vari ristoranti, prima di ordinare sushi.
Si buttò sul divano e attese, rimuginando sulla sua conversazione con l'ormai ex fidanzata.

PROMISES - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora