Silvia
Dopo le parole di Charles, si era alzata ed era andata a dormire. Senza degnarlo di una risposta. Senza avere la forza di dire niente.
Non poteva dirgli che era tutto ricambiato: si sarebbe infilata in un casino pazzesco. Non poteva dirgli di non provare lo stesso: la conosceva ormai fin troppo bene da saper riconoscere le sue bugie.
Così, non sapendo come rispondere, si era limitata a tacere.Era buttata sul letto senza avere idea di come gestire la cosa. Sentì Charles salire le scale, e si affacciò alla porta. Lui la guardava, la delusione sul volto. Lui si era aperto con lei, e lei aveva reagito come una bambina.
"Vado a dormire."
"Prima vorrei risponderti."
"La tua fuga è stata una risposta abbastanza chiara, sai?" Le rispose ridendo. Non aveva perso la capacità di sdrammatizzare."Entri un attimo?"
"Se non avessi quel tono direi che ci stai provando con me." Non aveva intenzione di smettere di schernirla. In fin dei conti un po' lo meritava.
"Non so cosa dire."
Lui la fissava, lei si sentì costretta a continuare.
"Tu mi piaci, ok? Mi piaci tanto."
Vide il sorriso aprirsi sul volto del ragazzo.
"Tanto adesso arriva il ma, già lo so."
Silvia rise, scuotendo la testa.
"Non posso buttare all'aria questo lavoro. È troppo importante. E tu devi pensare al mondiale. Non possiamo lavorare insieme se ogni volta che ti guardo immagino di spogliarti, anche in queste condizioni."
Il monegasco si finse offeso per quell'ultima frase.
"Non so dirti cosa sia giusto fare, anche perché se ti dicessi di lasciarti andare apparirei chiaramente falso, dato che sono coinvolto. Però ti giuro che qualsiasi cosa accada, qualsiasi, rimarrà tra noi e non diventerà mai un mezzo per farti fuori."
"Qualsiasi cosa accada, sai che sceglierei il lavoro, vero?"
"Certo, e tu sai benissimo che io farei lo stesso. Abbiamo rinunciato entrambi a molto per essere qui, non butterei mai questa occasione e non ti permetterei di farlo."Charles capì che la conversazione non si sarebbe protratta oltre e, dopo averle lasciato un bacio sulla guancia, decisamente meno casto dei precedenti, si avviò verso la sua camera.
"Charles..."
Lui si voltò: Silvia era già in piedi, di fronte a lui. Lei si avvicinò.
"Sai che non farò niente."
Riuscì a malapena a finire la frase, prima di trovarsi le labbra della giovane sulle sue.Charles
Ancora una volta, Silvia lo aveva stupito. Non si aspettava quella sincerità, ancora meno che lei lo baciasse. Gli ci volle qualche momento per collegare il cervello e rendersi conto di averla tra le braccia. La fece indietreggiare, senza smettere di baciarla, e lei si accomodò sul letto, tirandosi dietro il pilota. Le sue mani vagavano sul corpo della ragazza alla ricerca di un appiglio: Charles si sentiva svuotato dall'irruenza con cui lei lo stava baciando, toccando, sfiorando.Si fermò solo un attimo, per concentrarsi sugli occhi della giovane. Vi aveva sempre intravisto il fuoco, ma quella notte, nel suo letto, gli sembrò di trovarci un biglietto sola andata per l'inferno.
In pochi minuti erano nudi e vogliosi, ma Charles, forse per compensazione rispetto alla velocità che caratterizzava il suo lavoro, rallentò, gustandosi a pieno la presenza di Silvia al suo fianco. Lei sembrava sicura, la trasformazione in ninfa ammaliatrice era completata.
Le prese le mani e le fermò sopra la sua testa. Iniziò a baciarla, prima le labbra, poi il collo, poi il seno. Un sospiro gli fece capire che non si sarebbe sottratta e le lasciò i polsi. Scese lungo la pancia fino a giungere alla sua intimità: era calda e pulsante, solo per lui. Sentiva Silvia gemere al suo tocco.
"Charles..." Quello era l'invito a continuare che stava aspettando.Pochi minuti dopo, ancora scossa dall'orgasmo, Silvia ribaltò la situazione. Charles si stupì della lentezza con cui si dedicava a lui: la foga iniziale sembrava svanita.
Lo stava facendo impazzire: le sue labbra stavano giocherellando con il suo addome. Si abbassava di tanto in tanto, facendo sospirare il monegasco.
"Dio se sei stronza." Eccolo, l'invito che aspettava lei.Charles la fermò dopo qualche attimo; non sarebbe riuscito a trattenersi a lungo.
"Non voglio... non così." Si scoprì timido, per la prima volta. E Silvia ridacchiò.
Si posizionò sopra di lei, le lasciò un bacio e attese il via libera.
"Sei sicura?"
"Ormai il danno è fatto."
Con una spinta fu dentro di lei. Aveva atteso quel momento per giorni, forse settimane. Non sapeva dire quando avesse iniziato a guardarla così, ma adesso che la vedeva nuda gli sembrava di non volerla avere nella sua vita in alcun altro modo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenersi questa versione di Silvia, sospirante e senza corazze. Ma sapeva che non era possibile.Poco prima di raggiungere l'apice, si mise seduto, con la ragazza a cavalcioni, si appoggiò alla testata del letto, e la lasciò fare. Lei si dava la spinta poggiandosi sul suo petto: i capelli le ricadevano sul seno, che assecondava il movimento del corpo.
Che visione paradisiaca, pensò Charles.
Qualche secondo più tardi spostò le mani sulle cosce della ragazza; lei sembrava già in un altro mondo, e lui non vedeva l'ora di seguirla. Con un movimento improvviso, lei spostò le gambe attorno al bacino del pilota. In questo modo il movimento era ridotto al minimo, ma la vicinanza esponenzialmente accentuata. Charles sentiva il seno della giovane sul petto, le sue mani sulla schiena. Le spostò i capelli e appoggiò la testa nell'incavo lasciato libero. Lei conficcò leggermente le unghie nei dorsali del giovane. Poche spinte, e Charles si lasciò andare dentro di lei.Realizzò in quel momento la cazzata. Silvia percepì la sua agitazione e lo tranquillizzò.
"Prendo la pillola, non preoccuparti."
Si guardarono per un tempo interminabile, nessuno dei due sembrava intenzionato a interrompere quel momento. Charles si sdraiò, con Silvia ancora addosso. Ma lei si alzò, e si diresse in bagno.
Il pilota ebbe qualche minuto per riflettere su quello che sarebbe successo la mattina successiva: non voleva rompere l'incantesimo, ma se conosceva Silvia si stava già maledicendo per aver ceduto.Lei, sorprendendolo, uscì dal bagno e si riposizionò accanto a lui, le gambe intrecciate, la testa sul petto. Non disse niente. E si addormentò così.
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PROMISES - Charles Leclerc
FanfictionMentre Charles Leclerc vede sfumare l'ennesimo titolo mondiale, Silvia risponde a un'offerta di tirocinio in Ferrari.