11. In fin dei conti lo sapevo già

450 24 0
                                    

Silvia
La sveglia suonò e Silvia si ritrovò a fare la valigia mentre ripassava per l'imminente esame. Non sapeva nemmeno che clima ci fosse a Miami in quel periodo, e si era ritrovata la sera precedente a cercare informazioni online per capire cosa cavolo mettere in valigia. La telefonata con i genitori era stata divertente. La madre era entusiasta, ma preoccupata per l'ambiente che inevitabilmente frequentava. La velocità non le piaceva. E non sa che sono stata in pista con Charles, pensò Silvia.
Il padre, al contrario, continuava a farle domande. Sulla macchina, su Leclerc, sulla Ferrari.
"Ma posso dirlo che sei a Miami con Leclerc, se qualcuno me lo chiede?"
"Devi proprio specificare con Leclerc?" Domandò Silvia ridendo.
"Eh certo! La notizia è proprio quella." La ragazza non si ribellò, sapendo che, in ogni caso, il padre avrebbe fatto di testa sua.

Dopo aver chiuso la valigia, Silvia la caricò in macchina e si avviò a Maranello.
Già, in macchina. Una 500 che Binotto le aveva mostrato il giorno dopo la serata con Charles.
"So che avevi detto di non volere l'auto aziendale, ma secondo Leclerc hai cambiato idea. Quindi eccola." Silvia non sapeva cosa dire, e si limitò a ringraziare.
Arrivata a Maranello, vide subito la Portofino fiammante del monegasco. La superò e salì in ufficio da Binotto, carica per l'esame.
Dopo 20 minuti era fuori; il team principal si era detto sbalordito dalle capacità di apprendimento della giovane e dalla sua caparbietà.
"Tutte le persone che vedi qui dentro hanno fatto questo esame, nessuno con i tuoi risultati e nessuno dopo appena una settimana."
"Sono abituata a studiare, non mi pesa." Si era limitata a rispondere Silvia con un sorriso.
"Nel tuo ufficio ci sono alcune cose per te, per Miami. Buon viaggio."

Sulla sua scrivania era posizionato un portatile apple di ultima generazione; accendendolo, Silvia notò che vi fossero inseriti i video di tutti i precedenti gran premi. In quel momento, si accorse del post-it poggiato di fianco.
'Studia i miei avversari. Charles'
Era convinta che fosse l'ennesima trovata di Binotto; invece, a quanto pare, l'idea del pc era stata del pilota. Si sentiva in imbarazzo: è vero che in proporzione al suo stipendio quel regalo era paragonabile a un caffé, ma non le sembrava comunque giusto che spendesse i suoi soldi per lei. Per una sconosciuta.
Poco più a destra notò le cose a cui faceva riferimento Binotto: abbigliamento brandizzato Ferrari e i pass con la sua foto. Vicino alla porta, notò Silvia, c'era anche un trolley con il cavallino in bella vista: mise tutto dentro e prese il computer sottobraccio, prima di uscire per raggiungere la mensa, dove avrebbe atteso Charles.

Appena entrata notò Carlos: e lui le fece cenno con la mano di raggiungerlo. Visto l'orario, erano praticamente soli in mensa. Lo spagnolo a quanto pare aveva fame, perchè stava gustando uno yogurt con la frutta.
"Allora ci vediamo a Miami."
"Anche le notizie corrono veloci qui dentro." Lui sorrise.
"Perché, era un segreto?" Silvia avvertì la leggera malizia nel tono del ragazzo, ma non rispose e si limitò a un leggero sorriso.
"Dai, non ti sarai mica offesa? Ti ho detto che sono un buffone, mi piace scherzare."
"Tranquillo, sono solo ancora scombussolata da... tutto questo." Rispose con sincerità la ragazza, guardandosi intorno.
"Beh sarà il caso che ti ci abitui, no?" Silvia rise, apprezzando i tentativi del ragazzo di tranquillizzarla.
Poco dopo rimase sola, e sfruttò l'attesa per iniziare a dare un'occhiata ai video che Charles le aveva fatto trovare nel computer. Dopo aver inserito le cuffie nelle orecchie, si mise al lavoro.

Charles
Conoscendo Silvia, l'esame sarebbe durato poco. Sicuramente meno del suo, che non aveva studiato e aveva finito per discutere col team principal riguardo alle passate strategie di gara. Così, poco prima delle 11 si era diretto nel suo ufficio, trovandolo già vuoto. Aveva quindi pensato che fosse già in mensa, e aveva ragione. Vide subito, però, che non era sola. Carlos era con lei e sembravano ridere di gusto. Charles non sapeva descrivere la sensazione che aveva provato, ma era molto molto simile alla gelosia. Si era appena deciso a entrare per interrompere quel teatrino, quando il telefono squillò. Charlotte.

Non sentiva la fidanzata da quasi un mese. Non riusciva a capire perchè si stesse facendo viva, ma rispose, mosso più dalla curiosità che dalla voglia di sentirla.
"Ciao amore, a che ora partiamo?" Charles rimase di stucco. Avevano programmato quel viaggio a Miami insieme, ma non si erano più sentiti e non si trovavano di certo nella condizione di chiamarsi 'amore'. Charles in realtà aveva pensato molto a Charlotte: c'erano stati molto litigi, ma lui aveva sempre avvertito il desiderio di chiarire. Lei era il suo punto fermo, l'unica certezza che avesse al di fuori del suo essere pilota, oltre alla famiglia. Eppure, quella volta, non aveva avvertito la minima spinta verso quella che faceva fatica a definire come sua fidanzata.
"Charlotte, non ci sentiamo da settimane, non mi sembra il caso che tu venga a Miami."
Sentì la ragazza sussultare dall'altro capo del telefono.
"Se vuoi lasciarmi fallo subito, non mi dire cazzate e non prendere tempo."
"Non volevo farlo così, credimi. Ma credo che sia la cosa migliore per entrambi."
"Va bene, in fin dei conti lo sapevo già. Ti amo e sarò sempre qui."
"Ti prego Charlotte, non fare così..."
Provò a dire il ragazzo, ma lei aveva già messo giù.

Charles entrò in mensa, cercando di celare il suo stato d'animo, e raggiunse Silvia.
"Accidenti, già al lavoro." Disse con un sorriso.
Lei si voltò, pronta ad insultarlo per quel regalo eccessivo, ma non appena vide la faccia del pilota abbandonò le intenzioni bellicose.
"Cosa è successo?" Charles di stupì di quanto bene sapesse leggerlo, nonostante il poco tempo passato insieme.
"Niente di che, l'esame?"
"Te lo dico quando mi dici che succede."
Charles si sedette, arreso, e raccontò a Silvia la telefonata di qualche minuto prima.
"Cazzo, mi dispiace. Spero di non avere a che fare con questo..."
"Cosa? No, tu non c'entri niente, perchè dovresti?"
"Beh io non sarei felice se il mio fidanzato portasse una ragazza a Miami." Charles sorrise per la faccia tosta della ragazza, anche se non aveva tutti i torti.
"In ogni caso non credo lo sappia, abbiamo avuto un brutto litigio prima di Natale e da quel giorno non ci siamo più sentiti."
"Ti dispiace?"
"Si, certo. Abbiamo vissuto tanti bei momenti insieme, ma ultimamente non andava più, non riusciva a capirmi."
A differenza tua, avrebbe voluto aggiungere Charles.
Silvia si limitò ad annuire, come se conoscesse bene quella sensazione.
"Dai, basta tristezza, mangiamo e poi si parte."

——————————————————
In occasione del ritorno in pista, il nuovo capitolo di PROMISES tutto per voi!
Fatemi sapere cosa ne pensate...
E lasciate qualche stellina!
salesulleciglia 🌟

PROMISES - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora