17. Lo so, Charles

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Silvia
Quando sentì suonare il campanello capì immediatamente che il monegasco aveva giocato sporco.
Scese per le scale e lo vide entrare dalla porta con le buste in mano.
"Non erano questi i patti, Leclerc."
"Strano che hai da ridire."
Lei rise con lui.
"Non ho avuto tempo di preparare, mi ha chiamato Charlotte."
Lei si stupì dalla confessione del giovane: se avesse voluto giustificarsi avrebbe potuto utilizzare una scusa qualunque.
"Si, ha visto le foto, nel caso te lo stessi chiedendo."
"E sta venendo a uccidermi?" Chiese Silvia cercando di stemperare la tensione.
"Chi lo sa." Rispose lui con un risolino.

"Allora, cosa hai non preparato per cena?"
"Sushi, ti piace?"
"Si ma..."
"Sei vegetariana, me lo ricordo, non sono così rimbambito."
Silvia gli sorrise, iniziando a tirare fuori dalla busta i vassoi.
"Hai preso sushi per tutta la via?" Notò Silvia, continuando a tirare fuori un piatto dopo l'altro.
"Oggi ho giorno libero e ho intenzione di godermelo." Rispose lui iniziando ad aprire i primi uramaki.
"Dammi una mano, portiamo tutto sul tavolo in salotto, mangiamo sul divano."
"Serata pazza per Charles Leclerc."
Lui sorrise e si lanciò sulla poltrona di design che tanto amava.
"Devo riprendermi dopo questi tre giorni con Arthur."
"Si, anche io." Confermò la ragazza.

Silvia si sentiva già piena; Charles invece sembrava non aver intenzione di smettere di mangiare.
"Se sei sazia quelli li prendo io."
Lei gli porse il suo piatto ridendo.
"Che c'è?" Chiese lui continuando a ingozzarsi.
"Siamo sicuri che tu sia lo stesso che l'altra sera mangiava aragosta e caviale, in un completo super elegante?"

Qualche sera prima, erano stati in un ristorante extra lusso, che l'aveva costretta a indossare l'outfit che aveva individuato per la cena di gala di fine mese. Guardandolo, aveva pensato che fosse perfettamente calato in quel mondo scintillante. Eppure, nei momenti in cui erano soli, il pilota faceva trasparire il suo animo sbarazzino. E adesso, con un paio di pantaloncini da calcio e una t-shirt sgualcita, mentre si strafogava di sushi, a Silvia sembrava più bello e più vero che mai.
Cosa cazzo ti fai venire in mente?, si disse tra sé.
"Non mi pare che ti dispiaccia questa versione di me."

Eccolo. Il momento che, ogni volta, segnava il confine tra una conversazione tra amici e un corteggiamento.
"Affatto. Sei molto buffo con i chicchi di riso in faccia e le macchie di soia sulla maglietta."
Charles immediatamente si guardò il petto, rendendosi conto dello scherzo quando sentì ridere la giovane.
"Questa me la paghi."

Charles
L'ennesima provocazione di Silvia lo aveva indispettito. Si alzò di colpo dalla poltrona e raggiunse la giovane sul divano, dall'altra parte del tavolino. Lei sembrava sorpresa, il che facilitò le cose al pilota.
Le arrivò alle spalle e le fece il solletico. Lei schizzò immediatamente, iniziando ad insultarlo.
"Offendermi mi farà solo arrabbiare di più, chérie, pessima strategia."
Le disse bloccandola con un braccio e continuando a farla ridere con la mano libera.
Lei non riusciva quasi a respirare, ma di punto in bianco ribaltò la situazione. Charles rise sguaiatamente. I due rotolavano tra il tappeto e il divano, ridendo e insultandosi.

Quando Charles si decise a liberarla, lei si buttò stremata sul divano.
"Cazzo, è stato più impegnativo di uscire con tuo fratello."
Un ghigno comparve sul volto del ragazzo.
"A proposito di Arthur, perché gli hai chiesto di non dormire con me?"
Lui si gelò: suo fratello non aveva parlato, ne era certo. Silvia stava solo tirando a indovinare: aveva capito, non sapeva come, il suo tentativo di tenerla lontana da Arthur.
"Volevo solo evitare che tu gli spezzassi il cuore. È un ragazzo sensibile."
"Oh si, infatti si è fatto una tipa diversa ogni sera. Però facciamo finta che ti credo. Tanto non hai le palle di dirmi la verità."
Charles aveva capito perfettamente cosa stava facendo Silvia, eppure la assecondò.
"Credi che io sia geloso?"
"Non lo credo, ne sono certa."
Charles si avvicinò a lei. Lo guardava fisso negli occhi, ma il sospiro che fece quando le si avvicinò tradì tutta la sua insicurezza.
"Perché mi provochi se poi non reggi?" Sussurrò con dolcezza.
Lei puntò gli occhi nei suoi, e si avvicinò, mettendo le gambe su quelle del ragazzo. Lo vide deglutire.
"Chi è che non regge, Charles?"
"Quando pronunci il mio nome perdo la testa."
"Lo so, Charles."

Lo stava portando al limite. La sua mano si poggiò sulle gambe della giovane, le sentì fredde sotto il suo tocco bollente. Lei socchiuse gli occhi, godendosi le carezze del pilota.
"Me lo dici perché non mi hai fatto dormire con tuo fratello?"
"Perché fai domande se sai già la risposta?"
"Voglio sentirmelo dire."
Riconobbe il fuoco negli occhi che aveva notato svariate volte, nel modo che aveva di rapportarsi a lui e al mondo.
"Perché sei qui con me e pensi a mio fratello?"
Lei rise, rompendo la bolla di eccitazione nella quale avevano vissuto gli ultimi minuti.
"Senti campione, metti qualcosa alla tv prima che facciamo qualche stronzata."

Alla fine si era ritratta. Charles sapeva di piacerle, e si era stupito del modo in cui si era lasciata andare. Ma un attimo prima di cedere, lei aveva fermato tutto. Non sapeva se sentirsi più frustrato dal comportamento di Silvia o più stupito da quanto la conosceva, nonostante il poco tempo passato insieme. Lei sembrava concentrata sulla tv, ma Charles venne improvvisamente travolto dalla paura di non riuscire più a creare un momento come quello.
"Prima Charlotte mi ha detto una cosa."
Lei lo guardò senza fiatare, mentre lui si accomodava a pochi centimetri da lei.
"Ha detto che nelle foto mi brillano gli occhi."
"Deve avere una vista molto sviluppata, io faccio addirittura fatica a riconoscerti." Non si lasciò distrarre dal tentativo della giovane.
"Ha ragione. Quando sto con te mi brillano gli occhi perché non mi tratti come un trofeo da esibire, perché mi sfotti, perché mi fai ridere, perché ti fai prendere in giro."
Charles sembrava un fiume in piena: stava realizzando in quell'istante tutto ciò che aveva provato dal momento in cui l'aveva vista.

"Charles, io..."
"So cosa provi. So di piacerti, lo percepisco, quindi smettila di fare la dura. So anche che non sei disposta a cedere, che preferiresti tagliarti un braccio che lasciarti andare. Ti conosco da pochissimo eppure so così tante cose di te che mi sembra di conoscerti da sempre. Ho voglia di baciarti da quando ti ho accompagnato alla stazione. Non l'ho fatto fino a ora e non lo farò, te lo prometto. So quanto è importante per te questo lavoro e voglio che tu lo viva con la massima serenità possibile. Però avevo bisogno di dirti queste cose. Mi fai andare fuori di testa."
Non ebbe neanche il tempo di ragionare su ciò che aveva detto, che lei si era alzata e aveva salito le scale.

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E ORA?
Charles ha sganciato la bomba, e Silvia ha avuto una reazione inaspettata.
Cosa succederà tra i due?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
salesulleciglia🌟

PROMISES - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora